Pesca e uccelli migratori a rischio per le trivellazioni nel Canale di Sicilia

di Redazione 290 views0

Arriva un’altra denuncia di Greenpeace per quanto riguarda il Canale di Sicilia, dove a causa delle trivellazioni sono fortemente a rischio le specie di pesci e uccelli migratori.

Il Canale di Sicilia comprende uno degli ecosistemi più ricchi del Mediterraneo, adesso compromesso a causa delle trivellazioni. L‘Eni ha infatti in programma di procedere al largo della costa tra Agrigento e Licata ma le proteste e le segnalazioni continuano. Greenpeace, associazioni locali e del settore pesca e l’Assessorato all’Ambiente della Regione Siciliana hanno spiegato il perché bisogna essere contrari all’apertura di un nuovo pozzo esplorativo.

Il progetto dell’Eni è quello di trivellare a oltre 700 m di profondità e 30 km al largo delle coste di Agrigento, ma a quanto pare non sono stati valutati i rischi reali che corre l’ecosistema e contemporaneamente quello che corre l’attività di pesca, molto intensa nella zona ed una delle fonti economiche più redditizie. Giorgia Monti, che si occupa della campagna mare di Greenpeace, ha spiegato quello che sta succedendo:

Per la corsa all’oro nero le multinazionali del petrolio sono disposte a correre ogni tipo di rischio, dal Mediterraneo all’Artico. È vergognoso che ci vengano presentate valutazioni di bassa qualità, piene di mistificazioni e omissioni: sarebbe ancora più scandaloso che queste attività venissero autorizzate dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare. L’Eni non ha appreso nulla dagli incidenti avvenuti poche settimane fa presso la raffineria di Gela e adesso ci propone esperimenti pericolosi in mare aperto. Questi progetti sono una pura follia. È ora di decidere di tutelare le vere risorse del mare, la sua biodiversità e le risorse ittiche, vera fonte di reddito per le comunità locali, invece di svenderle ai petrolieri” conclude Monti. “Ci congratuliamo con la Regione siciliana che anche questa volta ha mantenuto l’impegno di stare al fianco delle associazioni contro questa folle corsa alle trivelle davanti alle coste siciliane.

Non accade di rado che durante le trivellazioni avvengano delle perdite di gas, che hanno un impatto terribile sulle risorse ittiche. L’area del Canale di Sicilia in cui sono previste le trivellazioni dell’Eni è importantissima per la riproduzione delle acciughe ma anche per le rotte di migrazione di alcune specie di uccelli, una delle quattro rotte principali passa proprio sul luogo delle trivellazioni.

Greenpeace ha presentato un documento intitolato “I vizi dell’Eni” in cui illustra tutti i vizi formali e sostanziali della richiesta che l’ente ha presentatoper il pozzo esplorativo “VELA 1” nel Canale di Sicilia, spiegando dettagliatamente quali sono le intenzioni dell‘Eni e quali sarebbero le conseguenze se il progetto venisse approvato.

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