Gli uomini europei inquinano più delle donne

Sono i maschi, almeno in Europa, i veri nemici dell’ambiente. Le loro emissioni, afferma uno studio pubblicato dalla rivista Energy Policy, sono molto più alte di quelle delle donne, soprattutto a causa della smodata passione per le auto che sembra accomunare gli uomini di tutto il Vecchio Continente. I calcoli sono stati fatti da Riitta Raty e Annika Carlsson-Kanyama della Defence Research Agency svedese di Stoccolma sui dati di uomini e donne, in questo caso single, di Svezia, Norvegia, Germania e Grecia. I maschi sono risultati i più inquinanti in tutti i paesi, con una forbice che si amplia andando verso sud: se in Norvegia la differenza è solo del 6% e in Germania dell’8%, è in Grecia che questa diventa maggiore, sfiorando il 39%.

Laghi e fiumi emettono più metano del previsto

Fattori inquinanti inaspettati. Laghi e fiumi, secondo quanto riportato da uno studio dell’Università di Linkping in Svezia, emettono “molto più metano di quanto si pensasse” pari al 25 % di tutta l’anidride carbonica del pianeta. I ricercatori, analizzando la quantità di metano (Ch4) emessa da circa 474 bacini di acqua dolce, hanno rivelato dati finora impensati. Come ha riportato la rivista Science, il potente gas serra rilasciato dalla vegetazione in decomposizione e di altre sostanze organiche presenti nei corsi d’acqua, bacini idrici, laghi e torrenti è “stato molto superiore al previsto“: queste acque emettono almeno 103 teragrammi di Ch4 all’anno, corrispondenti a 0,65 petagrammi di anidride carbonica (il tetragrammo e il petagrammo sono unità di misura della densità).

In Giappone il 5,7 per cento in meno di emissioni di Co2 in un biennio: grazie alla crisi

 Il 2010 per il Giappone si chiude con segno positivo a favore dell’ambiente: nell’ultimo biennio, e’ stato compiuto un taglio del 5,7% delle emissioni di gas serra. Secondo quanto mostra un’analisi preliminare del governo giapponese, per il secondo anno consecutivo in Giappone le emissioni di anidride carbonica da combustibili fossili hanno mostrato un declino rilevante. A causa della debolezza dell’economia globale, i livelli di CO2 sono scesi infatti a 1.209 miliardi di tonnellate equivalenti, dopo il picco negativo raggiunto nel 2008, con 1.374 milioni di tonnellate di CO2 (+9% sul 1990-1991). I risultati preliminari – quelli definitivi si conosceranno ad aprile – sono in linea con le aspettative del mercato che prevedevano una riduzione annua del 5,6%, pari a 1.075 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.

Solar Impulse, l’aereo solare volerà nei cieli d’Europa

Solar Impulse, l’aereo che nel 2010 ha vinto la scommessa di volare di notte grazie alla sola energia del sole, nel 2011 partira’ alla sfida dei cieli europei. Ma il velivolo voluto dallo svizzero Bertrand Piccard non mira a trasportare passeggeri, bensi’ un messaggio:”abbiamo dimostrato che con la tecnologia pulita si possono vincere sfide che si credevano impossibili e che questo e’ possibile gia’ adesso”, esultano Piccard e Andre’ Borschberg, l’ingegnere svizzero che ha pilotato l’aereo Solar Impulse.
L’anno prossimo prevediamo di viaggiare piu’ spesso e piu’ lontano nei cieli europei”, in diverse capitali a bordo dell’attuale prototipo mentre parallelamente – ha spiegato Borschberg: “proseguira’ la costruzione del prossimo aereo’‘, il velivolo dell’ultima sfida del progetto Solar Impulse. Obiettivo: realizzare il giro del mondo in cinque tappe, nel 2013.

Ivy: l’auto solare più veloce del mondo è Australiana

Un’auto australiana con la stessa potenza di un tostapane e’ ufficialmente il veicolo a energia solare piu’ veloce del mondo, dopo aver registrato in una prova a cronometro 88 chilometri l’ora, superando il record precedente di quasi 10 chilometri. La Solar Racer Sunswift IV detta anche IVy, progettata e costruita da docenti e studenti dell’universita’ del Nuovo Galles del Sud, e’ entrata nel Guinness dei primati superando il record precedente, di 79 chilometri orari, detenuto da un altro veicolo australiano.

Le isole pedonali compiono 30 anni: le proposte di Aci e Legambiente – parte seconda

 Ecco in sintesi le proposte di ACI e Legambiente:

– Attivare una authority o cabina di regia nazionale che, attraverso gli strumenti della programmazione e della concertazione tra le diverse componenti pubbliche e private, locali e nazionali, indirizzi in modo uniforme le scelte e le politiche in tema di mobilità e trasporti, monitorando gli interventi effettuati ai diversi livelli di governo del territorio.

– Emanare una Legge quadro che stabilisca criteri generali per la realizzazione dei nuovi insediamenti urbani, con previsione della Valutazione di Impatto sulla Mobilità procedura preliminare a qualsiasi intervento urbanistico territoriale, ripensando l’uso del territorio e migliorando l’accesso ai servizi di mobilità.

Le isole pedonali compiono 30 anni: le proposte di Aci e Legambiente – prima parte

 Nelle città italiane 34 metri quadrati carfree ogni 100 abitanti. Venezia, Verbania, Terni e Cremona i centri urbani più a passo d’uomo. Inedito accordo ACI – Legambiente sulla mobilità sostenibile: 12 proposte per uscire dall’ingorgo.
Era il 30 dicembre 1980 quando a Roma venne istituita la prima isola pedonale d’Italia, nell’area del Colosseo. A distanza di trent’anni su 100 centri urbani monitorati da ACI e Legambiente sono 92 i capoluoghi di provincia che dispongono di isole pedonali e sono in media 34 ogni 100 abitanti i metri quadrati riservati esclusivamente ai pedoni. I comuni di Venezia, Verbania, Cremona e Terni addirittura superano la soglia di 100 metri quadrati ogni 100 abitanti.

In Toscana impianti fotovoltaici vietati nei luoghi di pregio, è confronto con gli enti locali

Impianti fotovoltaici sì, ma evitando le distese di pannelli nelle aree di pregio in modo da tutelare il paesaggio. La Giunta regionale della Toscana ha approvato la proposta di delibera che mette nero su bianco una prima individuazione delle zone dove sarà vietata l’installazione di impianti fotovoltaici a terra, in attuazione delle linee guida nazionali sulle rinnovabili emanate nello scorso settembre. La delibera, firmata dai tre assessori all’ambiente e energia Anna Rita Bramerini, al governo del territorio Anna Marson e all’agricoltura Gianni Salvadori, principalmente pone un limite alla diffusione in area agricola di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni (cioè quelli superiori ai 200 kw) favorendo gli impianti di piccola dimensione (da 5 kw a 20 kw) e media dimensione (da 20 kw a 200 kw), e privilegiando la funzione di integrazione del reddito agricolo.

Regali di Natale: la tecnologia a basso impatto è amica dell’ambiente

Il Natale è alle porte e come ogni anno inizia la sfrenata corsa ai regali. Tutti si affannano per mettere sotto l’albero un bel pacchetto ma non sempre questa fatica viene premiata. Secondo una ricerca di Subito.it, infatti, un italiano su due dichiara di rimanere deluso all’apertura dei pacchetti natalizi. Nella lista ‘nera’, ossia dei regali sconsigliati per non deludere amici e parenti, secondo una ricerca Nextplora per Samsung Electronics Italia, compaiono: fiori e piante (42%), cancelleria (38%) e strumenti da bricolage (30%). Facile intuire che gli uomini sembrano essere poco attratti da fiori (il 55% non vorrebbe mai gli venissero regalati per natale) e cancelleria (disdegnata dal 39% degli uomini) mentre le donne dal bricolage (38%).

Catania-Siracusa, la prima autostrada alimentata con energie pulite in Italia

 In occasione della conclusione del primo anno di esercizio dell’autostrada Catania-Siracusa, l’Anas comunica che da oggi è attivo un impianto fotovoltaico, installato sulle pertinenze dell’autostrada, capace di produrre ogni anno 13 milioni di chilowatt, che renderanno l’autostrada autosufficiente sotto l’aspetto energetico.
Questa iniziativa – ha commentato il Presidente dell’Anas, Pietro Ciucci – si colloca nel contesto di un più generale indirizzo di politica energetica perseguito dallo Stato al fine di ridurre la dipendenza energetica, favorendo l’impiego di energia da fonti rinnovabili con significativi benefici di carattere ambientale, senza alcun onere a carico di Anas o della finanza pubblica“.