Sacchetti di plastica: ecco il vademecum per semplificare il passaggio all’uso della sporta

 Le buste di plastica sono andate ufficialmente in pensione e anche se al momento è consentito lo smaltimento gratis delle scorte, purtroppo, c’è ancora qualcuno che continua a farsele pagare. Gli italiani, dunque, tra i consumatori più fedeli in Europa, si trovano a fare i conti con l’eco-rivoluzione. Il mercato già da tempo mette a disposizione diverse soluzioni: dalla sportina in fibre naturale direttamente dal passato ai nuovi eco-shopper in bioplastica ricavata da mais e altre materie vegetali. Il futuro, dunque, sembra essere in mater-Bi e lo confermano anche i numeri di Novamont, l’azienda produttrice, che ha aumentato la propria capacità produttiva da 80.000 a 130.000 tonnellate all’anno entro marzo (erano 40.000 nel 2009).

Sacchetti di plastica, addio. Dopo 50 anni la rivincita della sporta

 L’era del sacchetto di plastica per la spesa, inquinante e non sostenibile, si è finalmente conclusa. Il 2011, con il divieto di ‘circolazione’ dei sacchetti non biodegradabili per ‘l’asporto delle merci, per il WWF segna un punto di svolta poiché dopo 50 anni si prendono la rivincita quegli strumenti utilizzati dalle nonne come le sporte in tela, i carrelli della spesa, le retine che hanno tutte il pregio di poter essere riutilizzate infinite volte a beneficio dell’ambiente e del portafogli”. E’ quanto si legge in una nota del WWF.
Il 1957, infatti, è la data che segnò l’inizio dell’era del sacchetto di plastica, prodotto per la prima volta negli Stati Uniti. Ne hanno decretato il successo le qualità peculiari: leggero, resistente, economico, conveniente per portare generi alimentari, vestiario e altri acquisti. I sacchetti di plastica ancora oggi sono tra gli oggetti di consumo più diffusi sulla Terra. Un peso di soli pochi grammi e una media di pochi millimetri di spessore, i sacchetti di plastica potrebbero sembrare completamente innocui se non fosse che vengono prodotti a partire dal petrolio e in quantità incredibili. Fabbriche in tutto il mondo sfornano circa 4-5.000 miliardi di buste di plastica l’anno, un quarto dei quali viene prodotto in Asia, contribuendo a immettere in atmosfera tonnellate di emissioni di carbonio ogni anno”, continua la nota.

Cenerone: il progetto di Roma contro i mozziconi di sigaretta

 Per sensibilizzare i cittadini sui danni arrecati all’ambiente dai mozziconi di sigaretta abbandonati in terra Ama, insieme con Cial e Comieco, ha dato il via al progetto sperimentale “Cenerone“. In due strade ad altissima densita’ commerciale della citta’, via Ugo Ojetti nel quartiere Talenti e viale Europa all’Eur, sono stati posizionati 165 contenitori per cicche di sigaretta in prossimita’ di altrettante attivita’ commerciali.
Il “Cenerone” Ama, realizzato con cartone e alluminio riciclati, verra’ affidato in comodato d’uso agli esercenti coinvolti, che si occuperanno di custodirlo e gestirne la vuotatura. Nelle strade interessate dal progetto, realizzato con la collaborazione delle associazioni dei commercianti delle due vie, sara’ allestito un gazebo presso il quale verra’ distribuito del materiale informativo sulla raccolta differenziata dei rifiuti.

Sistri: proroga di cinque mesi prima dell’avvio delle sanzioni

 La proroga di cinque mesi del periodo transitorio di operatività del Sistri e del sistema sanzionatorio, annunciata dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, è stata accolta con soddisfazione da Confagricoltura. ”Così – sottolinea l’Organizzazione – si tiene conto degli oggettivi problemi riscontrati sul territorio, a pochi giorni dall’entrata in vigore delle sanzioni, prevista per il primo gennaio 2011; e si consente a tutto il sistema imprenditoriale di adeguarsi alle nuove complesse procedure e attuare gli interventi sul sistema informatico e gestionale indispensabili per operare nel rispetto delle disposizioni di legge”.

Riciclo natalizio: dove buttare la carta del panettone

 Il cartone del panettone nel cestino giusto: è questo il consiglio di Comieco (Consorzio nazionale riciclo carta e cartone) per aiutare l’ambiente anche in occasione delle festività natalizie. Secondo il Consorzio, infatti, “se ogni italiano differenziasse correttamente, per esempio, una confezione di panettone, una di pandoro, una di torrone, due scatole di pasta, due giornali e due riviste, due sacchetti e la scatola di un giocattolo, si raccoglierebbero circa 120.000 tonnellate di carta e cartone“, abbastanza per “evitare una discarica di medie dimensioni“.

Guida anti-spreco per il Natale: Riciclo, Riuso, Riparo

 Le feste natalizie sono sicuramente le ricorrenze più attese dell’anno. Oltre al significato religioso sono anche un’occasione per stare insieme a parenti e amici e così ha inizio il tour de force di cenoni pranzi. Ma attenzione: i giorni di festa sono anche quelli più inquinanti. La Confederazione italiana agricoltori avverte: tra pranzi di Natale e cenoni di Capodanno, fino alle tavole imbandite per l’Epifania, finiranno nella spazzatura più di 500 mila tonnellate di cibo, circa il 25 per cento della spesa totale alimentare per le festività. Andranno così in fumo 1,5 miliardi di euro. Quasi 80 euro a famiglia. Un danno di non poco conto. Il primo consiglio quindi è: acquistare con parsimonia, senza strafare. Ma in caso contrario, si possono sottrarre gli alimenti allo spreco per destinarli ai bisognosi.

Albero di Natale: quanto inquinano quelli finti?

 Anche il tradizionale albero di Natale finto può provocare danni al clima. Secondo uno studio di LifeGate un tradizionale abete delle feste realizzato con una struttura metallica e ‘aghi’ in Pvc di 120 cm di altezza contribuisce ad emettere circa 21 kg di CO2, mentre i modelli in Pe emettono circa 12 Kg di CO2. La ricerca, spiega, ha tenuto conto dell’intero ciclo di vita dell’albero, dall’approvvigionamento delle materiale prime sino allo smaltimento, passando per la produzione, l’imballaggio e la distribuzione. Ma, grazie a Reno de Medici, primo produttore italiano di cartoncino ricavato da materiale riciclato, gli amanti del design e della creatività, potranno scegliere di acquistare on line un albero di Natale realizzato al 100% con fibre di cartone riciclato. “Disponibile in cinque modelli, questo albero di Natale -avverte LifeGate- si presenta come valida alternativa ai tradizionali alberi sintetici. Oltre ad essere più originale e pratico, è sicuramente più ecologico“.

Natale: il decalogo di Greenpeace per non inquinare nelle feste

 Dieci consigli per rendere le festività natalizie più ‘verdi’ e sostenibili. A dettarli è l’associazione ecologista Greenpeace che, per il cenone di Natale, al primo posto suggerisce di evitare pesce spada, merluzzo, gamberi e tonno, preferendo il pesce azzurro. “Attenzione anche al tonno in scatola perché, troppo spesso, -avverte l’associazione- nelle nostre scatolette finiscono specie in declino, pescate con metodi ben poco sostenibili“. E ancora. Usare solo alimenti liberi da Ogm è il secondo consiglio di Greenpeace che sollecita di privilegiare cibi prodotti nelle vicinanze delle zone dove saranno consumati e provenienti da agricoltura biologica. “Non esagerare con le quantità, -sottolinea- per evitare di dover buttare il cibo in eccesso“.

Sistri, le imprese meritano di essere ascoltate: sempre più proteste

La richiesta avanzata nei giorni scorsi da Confindustria e da Rete Imprese Italia al ministero dell’Ambiente di sospendere per un anno le sanzioni previste dal Sistri, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, è sensata e va presa in seria considerazione”. Ad affermarlo in una nota è Ermete Realacci, il responsabile green economy del Pd, commentando la lettera inviata dal presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia e dal presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo.

EcoFuturArt: l’arte del riciclo fa pittura e scultura più vicine alla natura

Ha aperto la scorsa settimana, alla Galleria SpaziOttagoni di Roma, ‘EcoFuturArt‘, la mostra collettiva sull’uso del riciclo nella pittura e nella scultura. Scopo dell’esposizione, che restera’ in galleria fino al 12 dicembre, sara’ quello di mettere in rilievo l’importanza della sostenibilita’ come modus operandi dell’agire umano. Saranno Lara Cetta, Publia Cruciani, Stefania Di Filippo, Roberto Fois, Valerio Giacone, Costabile Guariglia, Marcello Paternesi Meloni, e Sabrina Ventrella gli artisti che, rinnovando e consacrando lo scarto, renderanno il materiale di riuso ‘nuovo tesoro’ atto al ricordo dei meccanismi naturali del mondo, ma anche denuncia di un sovrappiu’ incessantemente prodotto da una societa’ che antiteticamente crea soverchiando la natura.