Un’isola di rifiuti di plastica nell’Oceano Atlantico

 Anche l’oceano Atlantico, come il Pacifico, ha la sua isola di plastica, formata da tonnellate di rifiuti che si concentrano in una singola zona. Lo ha scoperto uno studio di una ricercatrice inglese durato vent’anni, secondo cui la discarica dell’Atlantico si trova al largo delle coste di Miami. I ricercatori della Sea Education Association guidati da Kara Lavender Law hanno effettuato più di 6100 ‘battute di pesca’ con delle reti molto sottili e superficiali in una vasta area dai Caraibi alle coste degli Usa, analizzando i residui di plastica, spesso non più grandi di un centimetro quadrato, rimasti impigliati.

Raccolta differenziata: cosa mettere nel sacco dell’indifferenziato

 La raccolta differenziata sta ormai entrando nelle abitudini degli italiani, ma restano ancora molti dubbi su ciò che invece non può essere separato. Vediamo di fare chiarezza… Gli oggetti composti da più materiali o sporchi sono destinati all’incenerimento per la produzione di energia o alla discarica: si tratta di materiali che vanno a comporre il sacco dell’indiffereziato, ovvero a tutto ciò che non può essere riciclato. Ecco allora un elenco di tutti quei materiali che non rientrano nella suddivisione per il riciclo dei nostri rifiuti.

Racconta differenziata, il Friuli punta al 65% entro il 2012

 Entro il 2012, in Friuli Venezia Giulia il 65% dei rifiuti dovrà finire nella raccolta differenziata. Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Elio De Anna, illustrando alla II Commissione consiliare presieduta da Maurizio Franz (Ln) la delibera della Giunta sulla bozza del Piano regionale decennale per la gestione dei rifiuti. In dieci anni, dal 1998 al 2007, la raccolta differenziata a Udine è passata dal 13,7% al 35,2%, a Pordenone dal 12% al 45,4, a Gorizia dal 15,2 al 53%, e a Trieste dall’8,2 al 17,08%. Una media regionale che da poco più del 12% del 1998 è balzata a oltre il 36% del 2007.

Olimpiadi invernali di Vancouver: al collo degli atleti un po’ di spazzatura

 Al collo degli atleti sul podio a Vancouver c’è anche un po’ di spazzatura: le medaglie sono infatti state prodotte utilizzando in parte anche scarti ‘elettronici’, come vecchi tubi catodici o schede madri di computer in disuso. Lo riporta il sito di Scientific American, citando la compagnia canadese che produce le medaglie. Le oltre mille medaglie che verranno assegnate tra giochi Olimpici e Paralimpici contengono in totale 2 Kg d’oro, 1950 grammi d’argento (anche quelle più pregiate sono in realtà placcate) e 903 di rame.

Decoro urbano: nuove norme a Roma per writer, rifiuti e volantini

 Tre nuove ordinanze in vigore da lunedì 8 febbraio per la pulizia della Capitale. Questo il contenuto della campagna del Campidoglio per il decoro urbano presentata ieri in Sala delle Bandiere. Ad illustrarla il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’assessore all’Ambiente Fabio De Lillo, l’ad di Ama Franco Panzironi, il comandante della polizia municipale Angelo Giuliani e il consigliere comunale Francesco Maria Orsi. Le ordinanze, che saranno in vigore fino al 30 gennaio 2011, prevedono multe per l’abbandono di rifiuti per strada, atti vandalici di danneggiamento e imbrattamento, affissione e distribuzione di manifesti e volantini. Contestualmente partirà una campagna di comunicazione e sensibilizzazione dei romani sulle nuove misure e sanzioni. Il tutto nel quadro di un “appello ai cittadini”, da parte dei quali è necessario uno “scatto di reni” secondo il sindaco Alemanno.

Eco-fashion: le grandi marche fanno “un viaggio in discarica”

 Un workshop di ricerca e studio che si svolgerà sia in Africa che in Italia per il possibile riciclo di materiali. Un nuovo progetto che nasce dalla collaborazione tra Itc, International Trade Centre (agenzia del Wto e delle Nazioni Unite per la crescita commerciale di paesi in via di sviluppo) e Carmina Campus, marchio di moda nato da un’idea di Ilaria Venturini Fendi, che realizza borse, accessori, mobili utilizzando materiali di riuso e di riciclo. E’ “Un viaggio in discarica“, e sarà sicuramente destinato a far parlare di sé.

UN VIAGGIO IN DISCARICA
Il riciclo e il riuso sono una pratica comune in tante realta’ africane, portata quasi agli estremi per sopravvivere in un ambiente difficilissimo. Carmina Campus dunque ha accolto l’invito di Itc a pensare ad un progetto per i molti che vivono in queste realtà.
Itc già opera in diverse comunità marginalizzate, sia negli slum che in aree rurali di Kenya e Uganda, favorendo la creazione di piccole cooperative e la produzione di prodotti che entrano nel circuito di un commercio equo e solidale. L’idea è quella di portare in questi contesti lo specifico know-how in materia di riuso già sviluppato da Carmina Campus nella sua ricerca, per dar vita a prodotti nuovi, creativi e funzionali, sviluppati insieme alla popolazione locale.

Risparmio energetico e raccolta differenziata, con Ecolight sempre più green

L’attività quadruplicata ha portato ad un risparmio energetico tale da soddisfare il consumo di energia elettrica di una cittadina di piccole dimensioni. Questo il bilancio dell’attività del consorzio Ecolight nel 2009. Rispetto all’anno precedente, il consorzio che gestisce rifiuti elettrici ed elettronici (raee) su scala nazionale, ha visto aumentare di quattro volte il proprio volume di raccolta; raddoppiato anche il numero di ritiri effettuati, benché i punti di prelievo serviti non siano aumentati in proporzione.
Questo significa che la coscienza ambientale delle istituzioni pubbliche e quella dei cittadini è decisamente aumentata“, osserva Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight.

Raccolta differenziata: i mozziconi di sigaretta sono altamente inquinanti, separiamoli

 Le sostanze inquinanti prodotte da una sigaretta fumata in una stanza sono di gran lunga superiori a quelle rilasciate dai gas di scarico di un’automobile accesa nella stessa stanza. E anche i mozziconi di bionda possono minacciare la salute. Lo spiega all’ADNKRONOS SALUTE Carmine Lombardi, ricercatore dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), a margine della giornata di studio ‘L’impatto ambientale del fumo di tabacco. Le cicche di sigaretta: un rifiuto tossico dimenticato’.

L’INQUINAMENTO DA FUMO
Le cicche di sigaretta – spiega Lombardi – contengono sostanze pericolose altamente inquinanti, alcune addirittura radioattive. I pericoli per l’ambiente e per la salute dell’uomo sono molti. Gli organi più a rischio sono naturalmente i polmoni, anche se le particelle particolarmente sottili rilasciate dai mozziconi di sigaretta riescono a penetrare attraverso i polmoni nel sangue, andando così a interferire con le funzioni cardiocircolatorie“.

Riciclo rifiuti: Ferrero recupera gli scarti del packaging

 Gli scarti dei packaging Ferrero verranno trasformarti in carta. Nell’epoca della Green Economy, la nota industria dolciaria di Alba riciclerà gli scarti dei suoi packaging per ricavarne carta sulla quale stampare le proprie pubblicazioni.
Il progetto pilota sarà avviato venerdì nello stabilimento di Rossano Veneto, dove prenderà il via la prima produzione di carta riciclata. ”Si tratta – spiega una nota dell’azienda – di un’idea innovativa che permette, da sempre sensibile al miglioramento della gestione sociale e ambientale, di stampare le numerose pubblicazioni aziendali utilizzando i propri scarti. Ferrero, infatti – prosegue la nota – produce quotidianamente quintali di imballi per i suoi prodotti, da cui provengono, invetabilmente, scarti recuperabili a base di cellulosa“.

Sistri: le falle del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti

Il Sistri è “poco efficace e troppo oneroso. Non a caso il settore è in allarme e non certo per timore di lasciar venire alla luce irregolarità, quanto per gli alti costi che esso comporta, senza il vantaggio di avere realmente arginato il fenomeno delle ecomafie“. Claudio Rispoli, chimico ed esperto di gestione rifiuti, opera da 23 anni nel settore (in particolare in quello dei rifiuti pericolosi) ed è a diretto contatto con gli operatori i quali, racconta all’ADNKRONOS, sono “molto preoccupati” per una serie di aspetti relativi al nuovo sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Le criticità sono molte e la prima “appare persino banale, ma è cruciale: al di là delle valutazioni di merito sul disegno complessivo, resta il fatto che chi vuole continuare a smaltire illegalmente i rifiuti potrà continuare a farlo perché ovviamente non si iscriverà al Sistri. Ecco, quindi, perché tale sistema è di fatto un’arma spuntata contro le ecomafie“.