Anche il calcio ha un cuore verde, ma non quello dell’erba del prato che ricopre il campo, ma quello prettamente ecologico che nasce dall’ingegno dei ricercatori della Miniwiz Sustainable Energy Development, una squadra di ricercatori e progettisti di altissimo livello che ha già dato prova di ciò che è in grado di fare.
riciclo plastica
Scoperto il fungo che mangia la plastica
Si chiama Pestalotiopsis microspora, è una nuova scoperta che potrebbe essere parecchio utile nel campo dell’ecologia, soprattutto per quanto riguarda lo smaltimento della plastica. Questo particolare tipo di fungo, infatti, sarebbe
Anche le scarpe diventano vegan
Chi sceglie uno stile di vita vegano non lo fa solamente dal punto di vista alimentare, ma può prendere decisioni in tal senso anche per quanto riguarda l’abbigliamento. Sempre più
Plastica ecologica: utopia possibile?
Plastica ecologica: utopia o realtà? Qualcuno dice che ci siamo vicini. La corrente elettrica, infatti, puo’ sostituire almeno in parte i catalizzatori nelle reazioni che producono le materie plastiche, rendendole piu’ sopportabili per l’ambiente. Lo ha scoperto uno studio pubblicato dalla rivista Science a cui ha partecipato anche un ricercatore italiano.
La polimerizzazione radicalica
La reazione studiata dalla Carnegie Mellon university e’ la polimerizzazione radicalica con trasferimento di atomi (Atrp), largamente usata dall’industria per cosmetici, adesivi e materiali ‘intelligenti’, capaci di variare la propria struttura a seconda delle condizioni esterne, come temperatura e pH. Nella sua versione ‘classica’ questa reazione ha bisogno di grandi quantita’ di catalizzatori, soprattutto a base di rame, tossici e difficili da rimuovere dall’ambiente.
Acqua in bottiglia: l’Italia detiene il record di consumo pro capite
In Italia si consumano 192 litri di acqua minerale procapite, viene così confermato il record in Europa del Belpaese come paese con il più alto consumo di acqua in bottiglia. La media nazionale è doppia rispetto a quella europea, nel 2009 sono stati imbottigliati 12,4 miliardi di litri, di cui solo l’8% destinato al mercato estero. Un volume di affari di 2,3 miliardi di euro, rimasto invariato rispetto all’anno precedente, ma in continua ascesa negli ultimi trent’anni. Dal 1980 ad oggi i consumi sono aumentati di 5 volte e con loro anche la produzione di acqua imbottigliata. Una crescita smisurata cui però non è corrisposto un proporzionale aumento delle tariffe pagate dalle società imbottigliatrici alle Regioni italiane, spesso ancora stabilite da regio decreto come in Molise e in Sardegna o da regolamenti di oltre 30 anni fa, come la legge regionale del 1977 della Liguria.
A denunciare il quadro nazionale delle concessioni dell’acqua sono Legambiente e la rivista Altreconomia che, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, tornano a fare il punto della situazione sulla gestione idrica in Italia con il dossier Acque Minerali: la privatizzazione delle sorgenti in Italia.
Bruxelles pronta a vietare i sacchetti di plastica in tutta la Ue
Bruxelles è pronta a vietare i sacchetti di plastica in tutta la Ue. La scelta italiana di mettere al bando gli shopper trova sostegno in Europa nonostante un tentativo di fermarla attraverso un ricorso dei produttori e alcuni rilievi procedurali. “Le attuali tendenze dell’industria non sono sostenibili“, ha detto il commissario Ue all’ambiente, Janez Potocnick, per il quale “gli effetti dell’uso massiccio delle buste di plastica sull’ambiente, soprattutto sui mari, sono sotto gli occhi di tutti“. Non ci sarà quindi nessuna sospensiva delle norme italiane che dal primo gennaio avevano vietato l’utilizzo di queste buste, ha spiegato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.
Il riciclo del plasmix: la plastica torna a nuova vita grazie a Ri-prodotti in Toscana
Secchi, scope, articoli per la pulizia del bagno, basi per granate, palette, scopini: sono il frutto più recente della ricerca e del know-how sul riciclaggio del plasmix – la frazione di plastiche povere eterogenee provenienti dalle raccolte differenziate – realizzato dalla Revet di Pontedera (Pisa) in sinergia con Utilplastic, azienda del comprensorio pistoiese. Articoli che ora aspettano di arrivare sugli scaffali dei nostri supermercati per essere ri-acquistati direttamente dai cittadini.
I prototipi dei nuovi “Ri-prodotti in Toscana” nella sue varie tipologie sono stati presentati dall’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, insieme al presidente di Revet SpA, Valerio Caramassi e al presidente di Utilplastic, Massimo Desideri all’appuntamento internazionale “Fiera Ambiente” di Francoforte.
Stop alle scorte delle buste di plastica: a che punto sono i supermercati italiani
Missione quasi compiuta per l’addio definitivo ai sacchetti di plastica. A circa un mese dall’entrata in vigore della loro messa al bando, le principali catene della grande distribuzione organizzata prevedono che le scorte saranno esaurite entro febbraio. Anzi: per alcune l’obiettivo potra’ essere raggiunto gia’ alla fine di gennaio. E c’e’ addirittura la francese Auchan che la scelta ecologista l’ha gia’ fatta due anni fa con un accordo con il Wwf e quindi ora non ha piu’ nemmeno le scorte da smaltire. Pioniere dello stop ai vecchi shopper anche la Coop che conta di eliminarle dappertutto entro meta’ febbraio.
Stop ai finti eco-shopper: quelli contenti ECM non sono a norma
Gli shopper di plastica ‘tradizionale’ con l’aggiunta dell’additivo chimico ECM non posso essere pubblicizzati e venduti come biodegradabili e compostabili perché non rispettano le condizioni e i tempi previsti dalla normativa comunitaria e nazionale di settore. E’ quanto afferma l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dando ragione a Legambiente. Il 4 febbraio 2010 Legambiente aveva segnalato all’Autorità che si stavano diffondendo sacchetti in plastica che, grazie all’aggiunta dell’ECM Masterbatch Pellet, venivano presentati dall’azienda Italcom come biodegradabili e compostabili in modo del tutto ingannevole, inducendo in errore i Comuni italiani, gli esercizi commerciali e le catene della Grande distribuzione che si stavano adeguando all’entrata in vigore, il 1 gennaio 2011, del bando delle buste.