Secondo il sondaggio Eurobarometro pubblicato dalla Commissione europea, molti europei non comprendono cosa si intenda per biodiversità e ritengono di non essere adeguatamente informati in materia. La Commissione ha, nel contempo, varato una campagna di sensibilizzazione e di informazione per il pubblico. Il commissario per l’ambiente Janez Potonik ha dichiarato a tal proposito che ”La biodiversità è il motore naturale del nostro futuro e dobbiamo imparare ad occuparcene. Spero che questa campagna vi contribuisca e sensibilizzi l’opinione pubblica circa l’esigenza di avere maggior cura della natura da cui dipendiamo”.
protezione biodiversità
Sistema ambiente 2010: la banca dati sulla biodiversità disponibile on-line
Tutte le banche dati e i risultati delle ricerche sulla biodiversità saranno censiti, condivisi e pubblicati on-line. Tredici le aree di lavoro specifiche con l’identificazione delle principali minacce. E’ quanto previsto dal progetto ‘Sistema ambiente 2010‘ per la nascita di una Rete Italiana per la Biodiversità. Oltre alla creazione di un network di conoscenze da parte dei soggetti pubblici e privati della ricerca, è previsto il portale web Naturalitalia, per la divulgazione (e-booking, e-learning, materiali multimediali, etc.) che sarà inaugurato in rete il prossimo 22 maggio, in occasione della Giornata internazionale della biodiversità.
Ponte di Messina: arriva una commissione per la tutela della biodiversità
Mentre starebbe per partire la progettazione del ponte di Messina, nasce a Catona, a pochi passi da Reggio Calabria, un centro di ricerca mirato a proteggere l’ecosistema marino del tratto di mare che dovrà vivere all’ombra della maxi opera. Per gli scienziati, infatti, si tratta di un ampio territorio tra i più ricchi di biodiversità del nostro Paese.
Alghe brune, farfalle di mare, crostacei ‘Pilumnus inermis’, pesci vipera, squali elefante e martello, tartarughe marine ‘Caretta caretta’, sono infatti solo alcune delle specie animali e vegetali marine che popolano lo Stretto di Messina.
La banca centrale del Dna forestale: la biodiversità vegetale si conserva a Rieti
Un giorno il ‘taxus baccata’ delle Azzorre, un albero molto raro e protetto che sopravvive in soli cinque esemplari sull’arcipelago delle isole vulcaniche a 1.500 chilometri dal Portogallo, in pieno Oceano Atlantico, potrebbe scomparire. Tuttavia il suo Dna non andra’ perduto. Infatti, alcuni tessuti del ‘taxus baccata’, liofilizzati e archiviati in provette, sono gia’ conservati gelosamente nella Banca centrale del Dna Forestale a Cittaducale in provincia di Rieti, e magari vi resteranno per secoli o per millenni. E’ questo uno degli scopi principali della struttura, oltre quello prettamente di studio: non disperdere il patrimonio genetico boschivo, perché questo è il primo archivio mondiale dedicato esclusivamente alle specie boschive.
Meno foreste in Europa a causa dei parassiti portati dai cambiamenti climatici
Foreste in calo nei Paesi mediterranei dell’Ue, a rischio invasioni da parte di parassiti a causa degli effetti dei mutamenti climatici. Questo il quadro che emerge dal ‘Libro verde’ varato dalla Commissione europea, che fa il punto della situazione sulle foreste in Europa e le nuove sfide da affrontare. Nell’Europa meridionale, spiega il documento, dove la disponibilità di risorse idriche è un fattore critico, la moltiplicazione dei fenomeni di siccità estiva potrebbe comportare una diminuzione della produttività e della resistenza del sistema forestale.
Greenpeace festeggia un anno di campagne in difesa della natura
Un anno di battaglie a difesa dell’ambiente, azioni rischiose, ricerche scientifiche, inchieste e denunce. Dalla marea nera nel Golfo del Messico alla marea rossa in Ungheria, dallo scandalo degli OGM in Friuli, alle proteste per difendere le balene del Santuario dei cetacei del Mar Ligure, dalla protezione delle ultime foreste primarie ai primi passi per salvare il clima a Cancun, i principali successi del 2010 sono raccontati sul sito dell’associazione www.greenpeace.it.
Campagna mare
– Greenpeace insieme alle comunità locali ottiene la firma di un accordo storico tra Italia e Francia a tutela delle Bocche di Bonifacio;
– Greenpeace denuncia il forte degrado del Santuario dei cetacei: inquinamento e traffico marittimo tra le cause principali. E le Regioni si impegnano a farsi portavoce presso il Ministero dell’Ambiente della tutela dell’area;
– Dopo il lancio della campagna Tonno in Trappola, le aziende del settore tonno in scatola iniziano a muoversi per garantire la sostenibilità dei propri prodotti; – Le tonnare volanti italiane rimangono in porto.
L’ isola di Pasqua: un monito per il pianeta
Il destino dell’ isola di Pasqua può essere considerato un esempio emblematico e particolarmente crudo di ciò che potrebbe accadere quando l’ economia umana si espande a dispetto dei propri limiti.
LA STORIA DELL’ ISOLA DI PASQUA
L’ Isola di Pasqua è stato uno degli ultimi luoghi della Terra ad essere colonizzato dagli esseri umani. Raggiunta per la prima volta dai Polinesiani 1500 anni fa, questa piccola isola posta a 3700km dalla costa occidentale dell’ America del Sud ha ospitato una sofisticata società agricola.
Aveva un clima semiarido, mitigato però da una fitta foresta che intrappolava e tratteneva l’ acqua. I suoi 7000 abitanti coltivavano la terra e allevavano polli, pescavano e vivevano in piccoli villaggi. Furono loro a scolpire le grandi statue di pietra che oggi possiamo ammirare: alte fino a otto metri, esse venivano trasportate attraverso l’ isola fino ai luoghi cerimoniali facendole rotolare sui tronchi d’ albero.
Quando l’ ammiraglio olandese Roggeveen vi giunse la domenica di Pasqua del 1722, queste statue, chiamate Ahu, erano gli unici resti di una fiorente civiltà scomparsa in pochi decenni.
La protezione dell’ ambiente in Australia dopo 200 anni di sfruttamento indiscriminato
L’ Australia… il continente nuovo, evoca da sempre nell’ immaginario collettivo scenari di natura incontaminata, dalle foreste di eucalipto alle barriere coralline, dal deserto alle riserve aborigene. Eppure in pochi sanno che l’ Australia in soli 200 anni ha rovinato il suo ambiente più che l’ Europa in 2000 anni di storia. Un dato significativo di questo è che la maggior parte degli istituti di geografia australiani siano ora divenuti Istituti di geografia e sicurezza dell’ ambiente.
PROTEZIONE DELL’ AMBIENTE E POLITICA
Il problema basilare è dove cominciare la protezione. Certi pericoli ambientali sono lenti ed insidiosi: bisogna prevederli e agire con anni di anticipo. L’ esempio classico è quello della produzione di energia. L’ Australia dispone di una quantità enorme di energia solare, ma la sua cattura ed il suo uso sono ancora relativamente cari. E pensare che l’ Università di Murdoch aveva istituito un Centro per le applicazioni dell’ energia solare, riconosciuto dalle Nazioni Unite, ma il Governo federale ha ridotto la sua sovvenzione perché si aspetta al più presto risultati pratici, invece delle ricerche per soluzioni teoriche che gli scienziati vedono invece come il primo passo da effettuare.
Wwf: i ghiacciai delle Alpi si dimezzeranno entro 10 anni
BERGAMO – Entro i prossimi dieci anni i ghiacciai alpini rischiano di dimezzarsi a causa del riscaldamento globale. Questo l’ sos lanciato dal dossier “Effetto clima per le Alpi” presentato oggi dal Wwf durante l’ inaugurazione di una nuova stazione di monitoraggio della flora alpina sulle cime delle Alpi Orobie, in Lombardia.
Tra il 1850 e il 1980 – si legge nel dossier – i ghiacciai delle Alpi hanno perso almeno un terzo della loro superficie e metà della loro massa. Dal 1980 si è sciolto un ulteriore 20-30%. Alle quote inferiori, secondo il Wwf, i ghiacciai sembrano destinati a scomparire, e si ritiene probabile che entro il 2050 i tre quarti di tutti i ghiacciai delle alpi svizzere non esisteranno più.
GLI EFFETTI SULLA BIODIVERSITA’
“Questo – si legge nel dossier – avrà effetti sulla biodiversità, sul regime idrico dei fiumi e sulle attività economiche come il turismo“. La situazione peggiore in Italia si è registrata nelle alpi occidentali e in Veneto e Friuli.
Dopo 30 anni ricompare la libellula dagli occhi verdi in Trentino
Nel Trentino è stata rinvenuta una piccola popolazione della rara libellula Aeshna isosceles. L’ avvistamento è stato effettuato in questi giorni a San Michele all’ Adige, nel tratto di fossa agricola a sud del compendio immobiliare dell’ Istituto Agrario, dai ricercatori Bruno Maiolini e Mauro Carolli che si occupano di ecologia delle acque. L’ area, che si trova in buone condizioni ambientali e presenta un ottimo livello di biodiversità acquatica, viene studiata unitamente a quella della Rupe a Mezzolombardo, nell’ ambito di un progetto europeo sugli effetti dei cambiamenti climatici negli ecosistemi acquatici delle Alpi meridionali.
LA LIBELLULA DAGLI OCCHI VERDI
La Aeshna isosceles, che si caratterizza per gli occhi verdi e la presenza di due strisce gialle alla base delle ali posteriori, è una bella libellula di grandi dimensioni (circa sei centimetri), segnalata in Trentino meridionale fino agli anni Settanta. Il rinvenimento di questa popolazione fa ben sperare in una nuova espansione della specie.