Riserva Naturale Selva del Lamone – parte prima –

 Al confine tra Lazio e Toscana, in provincia di Viterbo, proprio sotto Pitigliano e sopra Farnese, adiacente alla media valle del fiume Fiora, poco distante dal lago di Bolsena, si trova una delle aree protette più selvagge, interessanti e meno conosciute del Lazio.
L’area protetta della Riserva Naturale Selva del Lamone è stata istituita con una legge regionale del 1994 e si estende per quasi duemila ettari nel territorio del comune di Farnese in provincia di Viterbo, che ne è l’ente gestore.
La Selva del Lamone è un bosco di querce fitto ed isolato che sorge su un territorio collinare di natura vulcanica lontano dai grandi centri abitati. Un’oasi di pace al confine tra Lazio e Toscana dove flora e fauna conservano intatte la biodiversità del territorio, tra colate laviche e resti di insediamenti preistorici.
L’area protetta della Riserva Naturale Selva del Lamone si trova tra i Monti Vulsini e il Monte Amiata, il suo substrato principale è costituito da rocce vulcaniche dal colore che varia dal grigio chiaro al rosso, formatesi con la deposizione e sedimentazione dei prodotti delle eruzioni del vulcano Vulsino, attivo tra gli ottocentomila e i cinquantamila anni fa.

I butteri

 Buttero deriva dal greco “boùtoros” (chi punge i buoi) è una sorta di custode di cavalli e buoi selvatici che in Italia troviamo in aree protette dell’Agro Pontino, della Campagna Romana, della Maremma di Lazio e Toscana.
Il mestiere del buttero era fino agli anni 1930 un mestiere importante e ambito ma oggi è praticato da poche persone e principalmente in aree protette di parchi e riserve statali e riserve regionali d’Italia. Il mestiere del buttero è legato al territorio selvaggio di aree protette specialmente acquitrinose dove la biodiversità si conserva intatta per favorire il pascolo libero di cavalli e bovini.
L’abbigliamento tradizionale del buttero comprende calzoni di fustagno, cosciali, giacca di velluto, cappello a falde larghe, pastrano e “mazzarella”, un bastone usato per stimolare cavalli e buoi.

I butteri dell’Agro Pontino
I butteri delle aree protette dell’Agro Pontino, della Campagna Romana e della Maremma di Lazio e Toscana usano delle selle dette “bardella”, “scafarda” e “sella col pallino”, tutte selle diverse da quelle che si vedono nei film di cowboy americani.

Vividaria: al via il progetto di educazione ambientale nelle scuole primarie

 Se si aspira ad un futuro più sostenibile, non c’è dubbio che bisogna partire dall’educazione. Una comunicazione efficace, infatti, contribuisce a formare cittadini più consapevoli. Ma la formazione deve partire dai più piccoli che devono imparare a relazionarsi in maniera corretta con l’ambiente circostante. E proprio per questo, per il quarto anno consecutivo ha inizio l’attività del progetto di educazione ambientale ‘Vividaria‘ che in questa nuova edizione coinvolgerà ben 500 classi di 110 scuole primarie italiane con circa 10 mila bambini partecipanti.

Natale 2010, nelle case degli italiani 8 milioni di alberi veri: bene o male per l’ambiente?

 Anche quest’anno nelle case degli italiani entreranno circa 8 milioni di alberi ‘veri’ per una spesa di 150 milioni di euro. Lo segnala la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori sottolineando che pini e abeti veri ancora una volta supereranno abbondantemente quelli ‘artificiali’, poco piu’ di 5 milioni. Per oltre il 60% gli alberi ‘veri’ sono di produzione nazionale, mentre gli altri provengono dai Paesi del Nord Europa, in particolare dalla Danimarca.
L’acquisto degli alberi “veri” – sottolinea la Cia – aiuta l’ambiente in quanto provengono, per la maggior parte, dai vivai (circa l’85%), mentre il restante 15% (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale. Questi sono coltivati in terreni particolari, difficili e collinari proprio per tutelare l’assetto idrogeologico, evitando cosi’ frane e smottanti. Il ricambio e’ infatti continuo.

Foreste a rotoli: da Greenpeace l’eco-guida a un consumo sostenibile della carta

 Accelera la richiesta di polpa di cellulosa per produrre carta igienica, rotoloni, tovaglioli o fazzoletti usa e getta. Con gravi ripercussioni sulla vita delle foreste e degli ultimi polmoni verdi del pianeta. A lanciare l’allarme è Greenpeace che ha pubblicato ‘Foreste a rotoli‘, una eco-guida per l’acquisto responsabile di prodotti di carta. Gli ambientalisti, infatti, lanciano un duro j’accuse verso le imprese che producono materiali usa e getta non realizzati con carta riciclata o addirittura pericolosa per l’ambiente e le foreste.

Leonardo di Caprio e le tigri

 Leonardo di Caprio non è solo un bravissimo e bellissimo attore, una star di fama internazionale, ma è anche impegnato per la difesa dell’ambiente, della biodiversità, della terra vista come organismo vivente, degli animali. Leonardo di Caprio è un ecologista e un ambientalista convinto, impegnato in prima persona a difendere la terra cercando di avere un comportamento di vita quotidiana il più possibile coerente con le sue idee.

Impegno ecologista
Leonardo di Caprio devolve ingenti somme di denaro a sostegno di campagne ecologiste a difesa della terra, produzioni cinematografiche su temi di ecologia, ambiente, biodiversità, animali. Ha prodotto un film documentario sul problema del riscaldamento globale, “the 11th hour”, ed ora si è impegnato in difesa delle tigri.

Fiocco azzurro al Bioparco di Roma: nasce un piccolo di cercocebo

 Il 7 novembre 2010 al Bioparco di Roma è nato in cattività un esemplare maschio di Cercocebo dal collare bianco (Cercocebus atys lunulatus).
Non è facile che si verifichino nascite di animali di queste specie selvatiche in cattività.
Il piccolo è nato dai due esmplari di Cercocebo dal collare chiamati dagli operatori del Bioparco Ashante, la mamma e Mongomo, il papà, ma è stato rifiutato dalla madre, evento comune per le nascite in cattività di specie selvatiche.

Specie a rischio: il contrabbando uccide 100 tigri l’anno

 Circa cento tigri ogni anno sono vittima del commercio illegale di prodotti derivati, spesso impiegati in medicine “tradizionali” o per motivi decorativi. E’ questa una stima che emerge dall’ultimo rapporto della rete Traffic, il programma congiunto di Wwf e Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), secondo cui fra gennaio del 2000 e aprile del 2010 sono stati effettuati fra i 1.069 e i 1.220 sequestri di “parti” di tigri, in 11 dei 13 paesi dove abitano questi animali, con una media fra i 104 e i 119 animali l’anno.

Sversamento Bp: nel Golfo del Messico è strage di coralli vicino al pozzo

La marea nera e’ stata una autentica catastrofe per i coralli del Golfo del Messico, almeno per quelli vicino al pozzo della piattaforma della Deepwater. Lo ha dimostrato una spedizione scientifica che ha studiato i fondali vicino al pozzo, i cui risultati sono stati presentati durante una conferenza stampa.
‘I coralli giganti nelle vicinanze del pozzo sono coperti da una sostanza nera – afferma Timothy Shank della Woods Hole Oceanographic Institution – e o sono morti o stanno morendo. In qualche caso sono rimasti soltanto scheletri”.

La caccia, un’enorme ferita per l’ambiente. Così la Brambilla sulla giornata della Coscienza degli animali al Maxxi di Roma

Un’enorme ferita per l’ambiente, una minaccia per interi ecosistemi, una pratica sistematica di distruzione che mette in pericolo gli equilibri di un mondo che si è formato in milioni di anni”. Così il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, definisce la caccia parlando alla seconda giornata nazionale della ”Coscienza degli animali”, in programma oggi al ”Maxxi” di Roma. Il ministro cita il recente sondaggio condotto dalla Ipsos per conto del ministero del Turismo, una ricerca realizzata per valutare i benefici che un Italia maggiormente ”Animal Friendly” potrebbe portare all’immagine nazionale ed al conseguente appeal turistico del nostro Paese.