Biomasse, grande potenziale poco sfruttato in Europa

 Le biomasse forestali rappresentano fonti di bioenergia ampiamente sottoutilizzate. Il potenziale di sviluppo delle biomasse è notevole, di almeno il 50% come media europea, offrendo così un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi di uno sviluppo sostenibile in campo energetico. È questa, in sintesi, la principale conclusione che si ricava dal progetto “Eubionet III”, varato nell’ambito del programma Intelligent Energy Europe e durato complessivamente 12 anni tenendo conto delle precedenti edizioni. Coordinato dal finlandese VTT Technical Reserach Centre, il progetto ha stimato il potenziale di biomasse solide in 23 Stati dell’Unione Europea e della Norvegia, quantificandolo in circa 157 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio).

Chicza, una gomma da masticare che è storia, filosofia e cultura

 La gomma da masticare Chicza è completamente biodegradabile e al 100%, provenienza biologica certificata ed è certificata “Senza Glutine”. Chicza ha anche l’iva al 4% invece del 10% per un impegno personale del signor Giulio di Giacomo.
La gomma da masticare Chicza è quindi biologica, biodegradabile, senza glutine, completamente vegetale, vegan, ed equo e solidale.
La gomma da masticare Chicza dopo due, tre mesi sparisce dalla strada dove oltre all’effetto degli agenti atmosferici passano anche le automobili e dopo cinque/sei mesi, questa gomma da masticare completamente biodegradabile, sparisce dal marciapiede perché, in questo caso, c’è solo l’effetto degli agenti atmosferici.

Chicza, l’unico chewing-gum completamente biodegradabile ed ecologico

 Da oggi alla Farmacia Comunale di Capannori, in provincia di Lucca, è possibile acquistare ‘Chicza‘ l’unico chewing -gum al mondo naturale, vegetale e biodegradabile al 100%. I chewing gum infatti sono una grande fonte di inquinamento, poichè difficilmente smaltibili e non riciclabili. Le gomme da masticare comunemente in vendita sono realizzate con polimeri a base di benzina che ben si fondono con la gomma e si attaccano con forza all’asfalto e su altre superfici.

Organic chewing-gum
L’amministrazione comunale e la ‘Capannori Servizi srl’ hanno infatti accolto la proposta della ditta fornitrice, la ‘Di Giacomo Giulio – Organic Chewing gum – Gum biodegradabile’ di Roma, di porre in vendita alla farmacia comunale di piazza Aldo Moro in esclusiva per la provincia di Lucca e tra i primi punti vendita in Toscana, questo chewing gum ecologico certificato ‘Bio’ e certificato ‘Senza Glutine’.

Tie-ups Bioplastic, la cintura biodegradabile

 Tie-ups Bioplastic è la prima cintura in plastica completamente biodegradabile, una produzione che rispetta l’ambiente e favorisce lo sviluppo ecosostenibile. Tie-ups Bioplastic è realizzata in Apinat, una bioplastica per la quale è stata verificata la biodegradabilità aerobica in condizioni di compostaggio controllato. L’Apinat è un materiale completamente biodegradabile, morbido, flessibile e allo stesso tempo resistente all’acqua, è una bioplastica per la quale è stata verificata la biodegradabilità aerobica in condizioni di compostaggio controllato. Significa che Tie-ups si degraderà una volta messa in un comune compost.

Arrivano le scarpe biodegradabili: non si buttano, si piantano e fioriscono

 Per chi si affeziona troppo alle proprie scarpe da tennis e soffre all’idea di separarsene, sono in arrivo quelle che si possono piantare in giardino, e da cui cresce una vera e propria pianta. A realizzare le ‘sneakers’ completamente biodegradabili e’ la Oat, un’azienda olandese, che entro poche settimane le mettera’ in vendita sul suo sito. La ricerca sulle scarpe piu’ ‘verdi’ del mondo e’ durata due anni, e per la loro realizzazione si utilizzano canapa, sughero, cotone ‘bio’, plastiche biodegradabili e sbiancanti non clorurati, e sono realizzate completamente in Europa per minimizzare le emissioni dovute ai trasporti.

Stop alle scorte delle buste di plastica: a che punto sono i supermercati italiani

 Missione quasi compiuta per l’addio definitivo ai sacchetti di plastica. A circa un mese dall’entrata in vigore della loro messa al bando, le principali catene della grande distribuzione organizzata prevedono che le scorte saranno esaurite entro febbraio. Anzi: per alcune l’obiettivo potra’ essere raggiunto gia’ alla fine di gennaio. E c’e’ addirittura la francese Auchan che la scelta ecologista l’ha gia’ fatta due anni fa con un accordo con il Wwf e quindi ora non ha piu’ nemmeno le scorte da smaltire. Pioniere dello stop ai vecchi shopper anche la Coop che conta di eliminarle dappertutto entro meta’ febbraio.

Quibio: “Con l’obbligo dei biosacchetti ci guadagna l’Ambiente, ma rischio speculazione”

 Con l’obbligo di legge sull’utilizzo di sacchetti in bioplastica, il fondatore di Quibio.it Giuseppe Brau manifesta speranze e timori.
La norma, che comporta un lieve aumento di costo per gli esercenti, garantisce un’enorme riduzione dell’impatto ambientale, ma apre anche le porte alla speculazione: “Per tenere bassi i prezzi, c’è il rischio che molti sacchetti immessi nel mercato non siano completamente biodegradabili
Quibio.it, da dieci anni impegnato nella diffusione di prodotti biodegradabili e compostabili alternativi a quelli in plastica, per bocca del suo fondatore Giuseppe Brau manifesta speranze e timori circa l’obbligo di utilizzo di sacchetti in bioplastica entrato in vigore dal 1 Gennaio 2011.

Eco-lifestyle: addio assorbente, arriva la coppetta mestruale

 Pensata da donne per le donne, con un occhio di riguardo all’ambiente. Tra gli scaffali della sezione parafarmacia degli ipermercati e supermercati di Unicoop Firenze è ora possibile acquistare e provare la ”coppetta mestruale”, un’innovativa alternativa ai tradizionali assorbenti igienici e tamponi. La coppetta è stata progettata con l’obiettivo di sperimentare idee nuove e soprattutto per compiere un gesto ecologico e a impatto zero. E in due mesi, nonostante si sia fatta poca pubblicità, precisa un comunicato di Unicoop Firenze, sono state vendute oltre 500 coppette.

Biodegradabilità: quanto ci mette l’ambiente a smaltire i rifiuti?

 La biodegradabilità è una proprietà delle sostanze organiche e di alcuni composti sintetici di essere decomposti dalla natura, o meglio, dai batteri saprofiti. Questa proprietà permette il regolare mantenimento dell’ equilibrio ecologico del pianeta.

COME AVVIENE LA BIO-DEGRADAZIONE
Una sostanza decomponibile viene attaccata da alcuni batteri che ne estraggono gli enzimi necessari alla decomposizione in prodotti semplici, dopodiché l’ elemento viene assorbito completamente nel terreno. Una sostanza non decomponibile (o decomponibile a lungo termine), rimane nel terreno senza venire assorbita, provoca inquinamento e favorisce diverse problematiche ambientali.

CONDIZIONI PER LA BIODEGRADABILITA’
Perché un composto possa essere considerato biodegradabile è necessario che in natura esista un batterio in grado di decomporre il materiale.
Tutti i composti organici naturali, come la carta, sono facilmente decomponibili; invece, tutti i prodotti sintetici moderni (esclusi alcuni speciali, come la bioplastica) non possono essere decomposti dalla natura, poiché nessun batterio è capace di elaborare un enzima che semplifichi il materiale.