Quali sono gli strumenti di controllo sugli Ogm? E’ possibile fare un identikit del rischio che prodotti importati da paesi terzi contengano organismi geneticamente modificati? Da oggi le autorità di vigilanza, le istituzioni, gli addetti del settore, ma anche semplicemente il pubblico interessato, possono contare su una nuova ‘mappa di biosicurezza’ sugli Ogm: si chiama ‘Biosafety scanner‘, ed è un software realizzato dalla Fondazione Diritti Genetici con il contributo del ministero dell’ambiente, in grado di calcolare, sulla base di specifici parametri, il livello di rischio di contaminazione da Ogm di una certa coltura proveniente da un determinato paese.
inquinamento terra
La discarica nel parco nazionale -parte terza-
Nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio si trovano tantissime specie vegetali tra alberi, piante e fiori. Le specie endemiche sono solo 18, probabilmente a causa dell’origine recente complesso vulcanico. Sulle colate laviche più recenti del Parco Nazionale del Vesuvio la colonizzazione vegetale inizia ad opera dello Stereocaulon vesuvianum, un lichene coralliforme dal tipico aspetto grigio e filamentoso. Il lichene ricopre interamente la lava del 1944 e la colora di grigio facendole assumere riflessi argentati nelle notti di luna piena. Sulle colate più antiche allo Stereocaulon vesuvianum si affiancano le altre specie pioniere, tra cui la Valeriana rossa (Centranthus ruber), l’Elicriso (Helichrysum litoreum), l’Artemisia (Artemisia campestris) e la Romice rossa (Rumex scutatus).
Tra gli alberi del Parco Nazionale del Vesuvio troviamo le pinete impiantate a partire dalla seconda metà del 1800 tra i 300 e i 900 metri, costituite prevalentemente da Pino marittimo (Pinus pinaster), da Pino domestico (Pinus pinea) e da Pino d’aleppo (Pinus halepensis); a partire degli anni ’90 è iniziata un’opera di sfoltimento delle pinete per lasciare il posto alla quercia tipica dell’area mediterranea, il Leccio (Quercus ilex) che in alcuni zone costituisce nuovamente dei folti boschi.
La discarica nel parco nazionale -parte seconda-
Il territorio del Parco Nazionale del Vesuvio, nonstante la prepotente antropizzazione è un territorio ricco di bellezze storiche e naturalistiche, faunistiche e botaniche con un patrimonio unico di biodiversità da tutelare e conservare accanto a territori agricoli coltivati con i prodotti tipici della zona vari e ricchi di profumi e sapori, l’agricoltura e la biodiversità tipica dei luoghi.
Degne di nota nel Parco Nazionale del Vesuvio sono le numerose specie vegetali e animali concentrate in un territorio dalle dimensioni ridotte. Animali e piante che costituiscono il patrimonio unico e vario della biodiversità del territorio vesuviano.
La fauna del Parco è particolarmente ricca e interessante. Tra gli animali mammiferi spiccano il Topo quercino, ormai raro in altre parti d’Italia, il Moscardino, la Faina, la Volpe, il Coniglio selvatico e la Lepre.
Più di cento le specie di uccelli tra residenti, migratrici, svernanti e nidificanti estive. Da segnalare le nidificazioni di Poiana, Gheppio, Sparviero, Pellegrino, Upupa, Tortora Colombaccio, Picchio rosso maggiore, Codirossone, Passero solitario, Codibugnolo, Picchio muratore, Corvo imperiale, Cincia mora.
La discarica nel parco nazionale -parte prima-
“C´è il rischio che i rifiuti in faccia ai quali il Parco nazionale del Vesuvio aveva sbattuto la porta, entrino dalla finestra. La porta è la cava Vitiello data per non più utilizzabile come discarica; la finestra è costituita dalla minacciosa possibilità che la discarica SARI attualmente in funzione e in via di saturazione venga affiancata da una nuova cavità contigua all’attuale e sempre in area parco. Ciò mentre non solo la logica, ma la legge vorrebbe che, una volta chiusa quella discarica, si proceda alla sua rinaturalizzazione. Per questi motivi siamo costretti a riaprire la parcumiera con la speranza di doverla presto richiudere in contemporanea con la definitiva chiusura di tutte le discariche, comunque abusive, nel Parco”.
Dice il presidente dell’Ente Parco del Vesuvio Ugo Leone
Il Parco Nazionale del Vesuvio è stato istituito il 5 giugno 1995 per conservare i valori del territorio e dell’ambiente e la loro integrazione con l’uomo; salvaguardare le specie animali e vegetali, nonché le singolarità geologiche; promuovere attività di educazione ambientale, di formazione e di ricerca scientifica.
Come fare una spesa eco-oriented: prodotti sfusi e a chilometri zero
Non c’è dubbio che la società dei consumi ha permesso a molte persone e a molte famiglie di disporre di un numero crescente di beni e servizi. Il mercato globalizzato offre soluzioni invitanti per tutti ma non sempre sostenibili. In questo contesto, dunque, i nostri gesti quotidiani non sono così innocenti. E dalla spensieratezza degli acquisti bisogna necessariamente passare alla responsabilità. Il primo consiglio è sicuramente: leggere le etichette. Perché oltre ad acquistare un prodotto ‘green’ è necessario utilizzarlo anche in maniera eco-attenta, altrimenti si vanificano gli sforzi della filiera.
Sistri, le imprese meritano di essere ascoltate: sempre più proteste
‘La richiesta avanzata nei giorni scorsi da Confindustria e da Rete Imprese Italia al ministero dell’Ambiente di sospendere per un anno le sanzioni previste dal Sistri, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, è sensata e va presa in seria considerazione”. Ad affermarlo in una nota è Ermete Realacci, il responsabile green economy del Pd, commentando la lettera inviata dal presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia e dal presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo.
Ogm: un milione di firme per bandirli dall’Unione Europea
Greenpeace e Avaaz hanno consegnato la prima ‘iniziativa dei cittadini’ nelle mani del commissario alla Salute dell’Unione europea, John Dalli. Gli attivisti hanno installato di fronte alla sede della Commissione un’enorme rappresentazione in 3D di un campo agricolo realizzata dall’artista di fama mondiale Kurt Wenner. L’iniziativa dei cittadini, si legge nella nota, è stata introdotta con il Trattato di Lisbona del dicembre 2009 e permette a un milione di europei, appartenenti a un significativo numero di Paesi, di chiedere all’Ue di modificare leggi comunitarie. Greenpeace e Avaaz hanno raccolto oltre un milione di firme per chiedere alla Commissione Ue di vietare gli Ogm fino a quando verrà istituito un nuovo organo tecnico scientifico, più indipendente e competente dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), che sia in grado di valutarne adeguatamente gli impatti. Questa richiesta fa eco alla posizione dei ministri europei dell’Ambiente che nel 2008 hanno chiesto all’unanimità di riformare l’Efsa.
Foreste a rotoli: da Greenpeace l’eco-guida a un consumo sostenibile della carta
Accelera la richiesta di polpa di cellulosa per produrre carta igienica, rotoloni, tovaglioli o fazzoletti usa e getta. Con gravi ripercussioni sulla vita delle foreste e degli ultimi polmoni verdi del pianeta. A lanciare l’allarme è Greenpeace che ha pubblicato ‘Foreste a rotoli‘, una eco-guida per l’acquisto responsabile di prodotti di carta. Gli ambientalisti, infatti, lanciano un duro j’accuse verso le imprese che producono materiali usa e getta non realizzati con carta riciclata o addirittura pericolosa per l’ambiente e le foreste.
Sistri: 500mila imprese hanno difficoltà con il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti
Il nuovo sistema Sistri di tracciabilità dei rifiuti rappresenta “una corsa con troppi ostacoli per circa 500 mila imprese“. La denuncia è della Cna a meno di trenta giorni lavorativi dall’obbligo per tutti di adempiere al Sistri. “Dopo tanto clamore – si legge in una nota – siamo solo all’80% della distribuzione dei dispositivi indispensabili alle aziende per rendere gli obblighi di tenuta delle scritture contabili, relative alla gestione dei rifiuti, e al 70% del montaggio delle black box a bordo degli automezzi autorizzati al trasporto dei rifiuti pericolosi nel Paese, ciò significa che decine di migliaia di imprese che hanno versato la tariffa 2010 per il funzionamento del sistema, sono nell’impossibilità di ottemperare ai propri obblighi, anche per la estrema difficoltà di accedere al Sistri attraverso il collegamento telematico che funziona malissimo“.
Shoppers biodegradabili o borse multiuso: da gennaio 2011 niente più sacchetti di plastica in Italia
“Quando, tra poco più di un mese, finalmente anche in Italia gli shoppers di plastica verranno banditi, un milione di tonnellate in plastica non si riverserà più nell’ambiente, inquinandolo per anni, e verranno risparmiate centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio“. Lo afferma il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, sottolineando che “è il coronamento di una battaglia iniziata con la Finanziaria del 2007, quando un nostro emendamento aveva previsto che in Italia non venissero più prodotti gli shoppers di plastica a partire dal 2010”.