Golfo del Messico, cemento sulla falla per fermare la perdita di petrolio

 I robot al lavoro per cercare di fermare la perdita della piattaforma petrolifera dovrebbero esaurire il compito nelle prossime ore, ma, se dovessero fallire, è già pronto un ‘piano B’, che prevede la cementificazione della perdita, che pero’ richiederebbe diversi mesi. Lo afferma Doug Suttles, capo degli ingegneri della BP, in un’intervista al quotidiano Globe and Mail. ”I robot sottomarini sono equipaggiati con delle telecamere e dei bracci meccanici telecomandati – spiega Suttles – e stanno cercando di attivare un circuito di tubi e valvole progettato per strozzare alla base l’impianto ed interrompere le fuoriuscite di greggio. Il lavoro, estremamente complesso, è effettuato a 1500 metri sotto il livello del mare, e dovrebbe durare dalle 24 alle 36 ore”.

No plastic bag: Caiazzo il primo comune italiano a bandire i sacchetti di plastica

 No plastic bag‘, thanx (aggiungiamo noi). Addio ai sacchetti di plastica e via al biodegradabile, nel segno del rispetto dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Sarà Caiazzo, nel casertano, il primo comune in Italia a vietare sul suo territorio l’utilizzo delle buste di plastica, adottando in anticipo rispetto alla legge prevista dal prossimo anno, sacchetti biodegradabili e ‘compostabili’. La presentazione dell’iniziativa si è svolta a Roma nella sede dell’Anci, dove i rappresentanti del comune di Caiazzo, quelli di Città Slow, di Legambiente e della società produttrice dei sacchetti, Novamont, hanno firmato la ‘Carta degli impegni’, con la quale le parti intendono garantire la partenza del progetto nel giro di poche settimane e di allargarlo anche ad altri comuni appartenenti alla rete Città Slow.

Messico, enorme macchia di petrolio minaccia le coste del Golfo

 Si sta spostando verso le coste della Louisiana l’enorme macchia nera di greggio che minaccia l’ecosistema del Golfo del Messico dopo l’incidente di sabato, in seguito al quale undici persone risultano ancora disperse. Un robot sottomarino è impegnato in una lotta contro il tempo per cercare di bloccare la perdita nella piattaforma petrolifera della BP esplosa e affondata. Secondo quanto ha reso noto il responsabile delle ricerche e produzione della BP, Doug Suttles, il sottomarino rimarrà in azione per almeno 24 ore, fino a un massimo di 36, in un”’operazione molto complessa”. L’intervento, ammette, ”potrebbe non avere successo”.

Stop follia nucleare: a Cernobyl, 24 anni fa la tragedia

 “Stop follia nucleare”. E’ questo lo striscione esposto questa mattina davanti alla Camera dei Deputati a Montecitorio da 10 attivisti di Greenpeace. In tute bianche e maschere antigas, hanno portato, inoltre, una mostra fotografica per ricordare il ventiquattresimo anniversario del disastro di Cernobyl. Il 26 aprile 1986 a Cernobyl si verificò il più grave incidente nucleare della storia, con una violenta esplosione che rilasciò in atmosfera cento volte la radioattività sprigionata dalle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. La nube radioattiva arrivò fino in Europa Centrale e in Italia.

Energia nucleare: verso la raccolta firme per un referendum in 11 regioni italiane

 Per fermare la legge che fissa i criteri per i siti nucleari in Italia é necessario promuovere un referendum. E’ questo l’invito che il presidente del Comitato ”Si alle energie rinnovabili, No al nucleare”, Alfiero Grandi ha fatto alle 11 regioni che hanno avanzato un ricorso alla Corte Costituzionale contro questa nuova legge. Nella lettera, Grandi – che ha ricevuto per questo uno specifico mandato dall’assemblea nazionale del Comitato – scrive di apprezzare la decisione delle regioni di ricorrere presso la Corte Costituzionale in difesa delle prerogative che il titolo V della Costituzione assegna loro, ma sottolinea come ”il decreto legislativo 08/3/2010 continui a ignorare il parere della conferenza Stato-Regioni in materia di localizzazione dei siti delle centrali nucleari”.

Inquinamento industriale: ancora sanzioni europee per l’Italia

 L’Italia è finita davanti alla Corte Ue di giustizia del Lussemburgo per la mancata applicazione della direttiva Ue Ippc, sulla prevenzione e riduzione dell’inquinamento industriale. Lo riferisce la stessa Corte di giustizia europea, in base alle nuove cause introdotte. La direttiva, si ricorda, imponeva agli Stati membri di adottare entro il 30 ottobre 2007 le misure necessarie affinché le autorità competenti controllassero, attraverso autorizzazioni, che gli impianti esistenti funzionassero secondo i requisiti dettati dalle norme comunitarie.

Risparmio idrico: ecco come evitare gli sprechi d’acqua e alleggerire la bolletta

 Dopo gli utili consigli sul risparmio energetico, ecco alcuni consigli (sempre tratti da Contabilità Ambientale) per ridurre anche gli sprechi d’acqua ed effettuare in poche semplici mosse un significativo risparmio idrico.

RISPARMIO IDRICO: I RUBINETTI
– Ricordati di fare una manutenzione periodica dei rubinetti di casa; un rubinetto che gocciola può far sprecare migliaia di litri d’acqua ogni anno…
– Applica dei riduttori di flusso ai rubinetti di casa, ridurrai così, fino a dimezzarlo, il consumo di acqua e di energia necessaria a riscaldarla

Inquinamento: picco di polveri sottili sull’Everest

 Picco record di inquinamento sull’Everest. A rilevarlo è stata la stazione Share-Nco-P del Comitato Ev-K2-Cnr installata sull’Everest, i cui dati vengono osservati da un gruppo di ricercatori tra cui quelli dell’Isac-Cnr di Bologna. I ricercatori hanno riferito di aver registrato “un picco mai rilevato di concentrazioni di inquinanti simili a quelle delle aree urbane“.
A quota 5.079 metri sul livello del mare, -affermano i ricercatori del Comitato Ev-K2-Cnr- il black carbon ha sfiorato i 6 μg m-3, mentre il PM1 (massa delle polveri fini) ha abbondantemente superato i 100 μg m-3, un valore mai registrato da quando l’osservatorio ha iniziato la sua attività“.

Plastiki, il catamarano ecologico sfida il Pacifico con il suo equipaggio

 E’ ormai in viaggio da diversi giorni verso le insidie del Pacifico il catamarano tutto ecologico di 18 metri, con sei persone a bordo, costruito interamente di plastica, dalle circa 12.500 bottiglie riciclate della struttura fino alla vela in Pet. E se la zattera di tronchi con cui il norvegese Thor Heyerdahl attraversò l’Oceano Pacifico nel 1947 si chiamava Kontiki, la barca del 2010 si chiama ”Plastiki”, nata dall’idea del trentunenne David de Rothschild, ambientalista ed erede della dinastia di banchieri britannici. La sua missione, dopo la partenza da San Francisco del 20 marzo scorso con destinazione Sidney, è quella di arrivare all’area dell’ ”Eastern Garbage Patch” o ”Pacific Trash Vortex”, un’enorme massa di spazzatura catturata da una corrente circolare in mezzo al Pacifico, grande cinque volte la Gran Bretagna.

Inquinanti chimici e farmaceutici: docce e bagni sotto accusa negli States

 A sentirne parlare vien voglia di lavarsi meno, almeno se si ha a cuore l’ambiente. Perché fare una doccia o restarsene in ammollo nella vasca sono abitudini che finiscono per inquinare i corsi d’acqua, con sostanze che avvelenano l’ambiente e che, dalle nostre case, raggiungono laghi, fiumi e oceani. Qui finiscono tracce di antibiotici, ormoni e altri farmaci che laviamo via nell’intimità delle nostre abitazioni, contribuendo a intossicare le acque con i cosiddetti ingredienti farmaceutici attivi, fonte crescente di preoccupazione tra quanti si occupano d’ambiente. A lanciare l’allarme è uno studio presentato al Congresso annuale della American Chemical Society (ACS), a San Francisco.