Acidificazione delle acque: l’ecosistema degli oceani a rischio

 Nuovi rischi per l’ecosistema degli oceani a causa dell’acidificazione delle acque. Emergono dallo studio svolto da un gruppo di geologi della Statale di Milano in collaborazione con colleghi di Zurigo che sarà pubblicato su Science il 23 luglio. Inserendosi nel complesso scenario dei cambiamenti ambientali legati all’emissione di gas serra, lo studio si è occupato in particolare delle variazioni che si potranno produrre a seguito dei cambiamenti climatico-ambientali sull’Oceano, il più grande e antico ecosistema della Terra.

Plastiki, la barca ecologica completa la traversata dell’Oceano Pacifico

 Plastiki‘, la barca ecologica realizzata con 12.500 bottiglie di plastica, ha completato con successo la sua traversata del Pacifico arrivando oggi nel porto di Sydney, in Australia, dopo un viaggio di oltre 4 mesi promosso per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del riciclaggio e sui danni dell’inquinamento marino. Lunga 18 metri e strutturata come un vero catamarano, la barca ha navigato per 15mila chilometri superando tempeste e intemperie, prima di fare arrivo nella baia australiana dove centinaia di persone hanno accolto come veri eroi i sei membri dell’equipaggio.

Scarpe scadenti: è boom di micosi, allergie e dermatiti

Amate dalle donne e, stando alle ultime tendenze sul fronte moda, ormai cruccio anche per l’universo maschile: scarpe croce e delizia, verrebbe da dire, considerando che sono proprio loro, sempre più spesso, a innescare e accendere allergie. Che sfociano per lo più “in dermatiti che emergono soprattutto d’estate, quando il piede suda maggiormente. Negli ultimi anni assistiamo a casi sempre più numerosi, che si traducono in un vero e proprio boom“, spiega all’Adnkronos Salute Adriano Mari, coordinatore del Centro di allergologia clinica e sperimentale dell’Istituto dermatologico dell’Immacolata (Idi) Irccs di Roma.

Trivelle off-shore in Italia: l’allarme di Legambiente, sono più di 100

Cento nuove trivelle ”ipotecano il futuro del mare e del territorio italiano”. Questo quanto emerge dal dossier nazionale ‘Texas Italia’ di Legambiente, presentato oggi da Goletta Verde a Monopoli, in provincia di Bari, secondo il quale ”a oggi nel Belpaese sono stati rilasciati 95 permessi di ricerca di idrocarburi, di cui 24 a mare, interessando un’area di circa 11 mila chilometri quadrati e 71 a terra, per oltre 25 mila kmq. A queste – riferisce ancora il dossier – si devono aggiungere le 65 istanze presentate solo negli ultimi due anni, di cui ben 41 a mare per una superficie di 23 mila kmq”.

Inquinamento acqua: un progetto svedese per riciclare i rifiuti galleggianti

 Riciclare l’inquinamento degli oceani salvando l’ambiente si puo’. Questo l’insegnamento lanciato da un’importante azienda svedese che sta raccogliendo dalle acque di tutto il mondo rifiuti di plastica galleggianti per poi farne aspirapolveri. Il progetto di riciclaggio si chiama ‘Vac from the sea‘: raccogliendo plastica dalle mostruose isole di rifiuti galleggianti nel Pacifico, nell’Atlantico, nell’Oceano Indiano e da tre mari europei, la ditta svedese fabbricherà sei particolari aspirapolveri.

Riciclo materiali pericolosi: un nuovo futuro per gli oli lubrificanti

 Nel primo semestre 2010, più del 25% delle basi lubrificanti consumate in Italia, provenivano dalle aziende della rigenerazione. Su circa 225mila tonnellate di oli lubrificanti, oltre un quarto provengono infatti dalle aziende che trasformano un rifiuto pericoloso come l’olio usato in un lubrificante ecosostenibile e di qualità. E’ quanto emerge dal rapporto Consorzio Obbligatori Oli Usati.

Auchan e WWF insieme per la biodiversità

Auchan e WWF celebrano oggi il successo della loro partnership presentando una serie di iniziative rivolte alla difesa della biodiversità, ad un anno dall’avvio del progetto di messa al bando del sacchetto di polietilene. Da giugno 2009 infatti Auchan ha risparmiato all’ambiente 30 milioni di shopper grandi in polietilene e 180 milioni di sacchetti piccoli, per un totale di 1458 tonnellate di plastica, pari a una superficie di 45mila chilometri quadrati (circa due volte la superficie della Toscana). Al loro posto sono state proposte differenti alternative eco-attente, ma una in particolare è stata spinta con grande vigore: la ‘borsa milleusi’, da portare avanti e indietro e sostituita gratuitamente in caso di rottura; ne sono stati venduti fino ad oggi 1 milione e 200 mila esemplari.

Internet inquina come un boeing che decolla: ecco i risultati del Green It Report 2010

 Inquinanti come gli aerei. Sono le Ict (information and communication technology): Internet, posta elettronica, contenuti on-line, social network e tutte le nuove tecnologie intorno a cui ruota l’economia e la comunicazione moderna. Altro che immateriali. Se andiamo a misurare le emissioni di Co2, il loro peso si sente eccome: le Ict sono responsabili del 2% delle emissioni totali, la stessa percentuale che viene originata dal trasporto aereo. A rivelarlo è il Green It Report 2010, realizzato dal centro studi Cresit dell’università degli studi dell’Insubria di Varese, in collaborazione con la San Francisco State University e curato da PricewaterhouseCoopers (per la verifica dei risultati).

Golfo del Messico: animali in fuga dal petrolio lasciano spazio a zone morte

 Come gli animali in fuga da un bosco in fiamme, anche quelli che vivevano nelle zone del Golfo del Messico colpite dalla marea nera stanno cercando di trovare rifugio vicino alle coste, in cerca di acque pulite. La conferma delle osservazioni di scienziati e pescatori viene da due ricerche, secondo cui intorno alla zona del disastro si stanno creando delle ‘zone morte’, dove la vita è impossibile. E a contribuire alle difficoltà degli animali potrebbe esserci un altro pericolo, quello dell’arsenico.

Piramide alimentare: non più solo calorie, ora contano anche le emissioni di Co2

Ogni pietanza ha il suo impatto sull’ambiente, e nella scelta del menu ora non sembrano contare piu’ solo le calorie ma anche il contributo al risparmio di emissioni di Co2 nel Pianeta e la quantità di acqua utilizzata nel ciclo di produzione. E la piramide alimentare – progettata nel 1992 dall’Us Department of Agricolture per diffondere un tipo di alimentazione equilibrato – non basta più. Arriva perciò una doppia piramide che rivoluziona il modello progettato diciotto anni fa e verra’ presentata dal Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) www.barillacfn.com, in un convegno internazionale a Milano. Si tratta di una piramide a doppia valenza (alimentazione e ambiente) che posiziona i cibi non solo in funzione del loro impatto positivo sulla salute, ma anche rispetto al loro impatto sull’ambiente.