“I riflettori dell’opinione pubblica mondiale sono puntati su Copenaghen. Il prossimo dicembre si svolgera’ la conferenza che dovrebbe delineare l’impegno dei singoli paesi per delimitare il surriscaldamento del pianeta entro il limite di 2 gradi centigradi, considerato dalla maggioranza degli studiosi la soglia per evitare drammatici mutamenti“. Così ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, intervenuta ieri in Campidoglio, nell’ambito del Festival Internazionale dell’Ambiente, al convegno Verso Copenaghen: come cambia il clima. Presenti all’incontro, tra gli altri, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’assessore capitolino all’ambiente Fabio De Lillo, il presidente della World Federation of Scientists Antonio Zichichi.
I TRE TEMI PER L’AMBIENTE
Il ministro per l’Ambiente ha ricordato ancora che ”le differenze tra le posizioni di partenza, tra paesi industrializzati e le economie emergenti, pur essendosi attenuate, rimangono. Rimangono in particolare – ha precisato- su tre temi cruciali. L’individuazione degli obiettivi di riduzione delle emissioni, la disseminazione delle tecnologie a bassa emissione di carbonio, i finanziamenti che i paesi industrializzati devono mettere in campo per consentire ai paesi emergenti di poterle utilizzare. Sarebbe impensabile oggi siglare un accordo post -Kyoto – ha proseguito la Prestigiacomo – senza la Cina e gli Stati Uniti, paesi che da soli emettono circa il 40% della CO2 del pianeta”.