Parietaria

 La parietaria, Parietaria officinalis L., è una pianta erbacea perenne usata in erboristeria e in cucina della famiglia delle Urticaceae. Questa pianta erbacea perenne usata in erboristeria e in cucina è conosciuta anche con i nomi di: Erba vetriola, Spaccapietra, Jerbe muèll, Erba di mur, Erba murale, Partara, Erba di vento, Coddizza.
La parietaria cresce sui vecchi muri, nelle zone rocciose, nei boschi e lungo le siepi in terreni asciutti fino a 600-700 metri. Questa pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina cresce da 10 a 30 centimetri, ha fusto rossastro, eretto o espanso, spesso pendente, di solito pubescente. Le foglie della parietaria sono alterne, picciolate, intere, ovali o a losanga, sottili, con due o tre nervature munite, al rovescio, di peli uncinati.

Lassana

 La lassana, Lapsana communis L., è una pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina della famiglia delle Compositae, ora Asteraceae, presente in tutta Europa nei terreni incolti, negli ambienti ruderali e nei boschi fino ai 1000 metri.
Questa pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina è conosciuta anche come: Erba delle mammelle, Grespignolo amaro, Lacciuatti, Gallina grassa, Cuì de vecchia, Convièli, Làssan, Col salvadgh.
La lassana è considerata un’erba infestante comune che cresce lungo i viottoli e che viene raccolta in campagna per alimentare i conigli. E’ una pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina che cresce alta dai 20 cm ai 1,20 metri, dal fusto eretto, ramificato nella parte alta, foglioso che produce un succo lattiginoso dal gusto amaro-salato che ricorda quello del tarasaco.

Cipollaccio

 Il cipollaccio o lampagione, Muscari comosum (L.) Mill., 1768, è una pianta erbacea bulbosa perenne usata in erboristeria e in cucina, della famiglia delle Liliaceae, ora Hyacinthaceae secondo la classificazione APG, diffusa nell’Europa meridionale.
Il cipollaccio o lampascione è una pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina è conosciuta anche come Leopoldia Comosa (L.) Mill. Perché il genere è stato dedicato al Granduca di Toscana Leopoldo II (1797-1870).
Questa pianta erbacea bulbosa usata in erboristeria e in cucina ha un bulbo a tuniche esterne rosso violette ; lo scapo è eretto, alto fino a uno o due metri; le foglie basali sono larghe due centimetri, lineari, scabre al margine; il racemo è prima denso, poi lasso con alla sommità un ciuffo di fiori. La corolla è urceolata da violetta fino a gialla.

Erba Gatta

 L’erba gatta, Nepeta Cataria L., è una pianta erbacea perenne usata in erboristeria e in cucina, della famiglia delle Labiatae, oggi Lamiaceae. Questa pianta erbacea perenne è una delle innumerevoli varietà di mente che si trovano nei campi e nei prati d’Europa.
Questa pianta erbacea perenne usata in erboristeria e in cucina è conosciuta anche come Cataria, Erba gattaia, Menta selvatica, Menta dei gatti, Gattaria, Menta cataria, Menta dij gat, Ortica pelosa.
L’Erba Gatta è alta da 50 cm a 1 metro; il fusto di questa pianta erbacea perenne usata in erboristeria e in cucina è villoso, grigiastro, eretto e ramificato. Le foglie sono picciolate, ovali-cuoriformi, dentate. Questa pianta erbacea perenne usata in erboristeria e in cucina fiorisce da maggio ad agosto con degli spicastri densi che formano una pannocchia di fiori bianco rosati, punteggiati di rosso.

Asaro

L’asaro, Asarum europaeum, L., appartenente alla famiglia delle Aristolochiaceae, è una piccola pianta erbacea perenne, usata in erboristeria, facilmente riconoscibile che tappezza il terreno nei boschi di latifoglie. Questa pianta

Curiosità sul finocchio selvatico

 Il finocchio selvatico è una pianta erbacea perenne usata in erboristeria per le sue diverse qualità curative.
In alte dosi il finocchio è convulsivante, al contrario dell’anice verde. L’essenza di questa pianta erbacea usata in erboristeria rende gli animali timorosi. I semi di questa pianta erbacea perenne fanno parte delle “quattro semenze calde”, con l’anice, il carvi e il cumino.
Il finocchio era un tempo considerato una pianta erbacea antivelenosa da cinesi e indù ed era usata contro i morsi di serpente, le punture di ragni e scorpioni, ecc.

Finocchio selvatico

 Il finocchio selvatico, Foeniculum vilgare (mill.) Gaertn. È una pianta erbacea perenne usata in cucina e in erboristeria, della famiglia delle Ombrellifere (Umbrelliferae), ora chiamate Apiaceae.
Il finocchio selvatico è una pianta erbacea perenne dall’odore aromatico e dal sapore piccante che cresce spontanea in Italia dalle regioni costiere marittime fino alle regioni submontane ed è conosciuta anche con il nome di Fenuggiu, Anito, Madaro, Fenju Agro.
Questa pianta erbacea perenne, usata in cucina e in erboristeria, è alta da 80 cm a 2 metri.

Uso delle alghe marine

 Le alghe marine sono usate con successo in cucina ed in erboristeria, contengono minerali e metalloidi in abbondanza: iodio, fino all’1% del loro peso secco, magnesio, potassio, calcio, ferro, alluminio, manganese, fosforo, zolfo, rame, nichel, oro, zinco, cobalto, stronzio, titanio, vanadio, stagno, rubidio, silicio. Queste piante marine sono state definite giustamente “concentrati di acqua di mare”. Le alghe marine contengono inoltre diastasi e vitamine (A, B, C, D1, D2, E, F, K, PP), amminoacidi (acido glutamminico, cistina, metionina, leucina, valina, tirosina, lisina, acido aspartico), glucidi, materie grasse, molta clorofilla, mucillagini, sostanze antibioriche, ecc.

Alghe marine

 Le alghe marine sono state uno dei primi organismi viventi comparsi sulla Terra. La presenza di queste piante marine nelle acque ha consentito l’instaurarsi di altre forme di vita, non solo acquatica ma anche terrestre. Come tutti i vegetali, le alghe marine possiedono la clorofilla che consente loro di attuare il processo della fotosintetisi tramite cui viene assorbita l’anidride carbonica disciolta nelle acque che poi e’ utilizzata per produrre zuccheri, amido, cellulosa. In questo modo gli organismi vegetali trasformano l’energia luminosa del sole in energia chimica, intrappolandola in molecole complesse e altamente energetiche.

Alcuni modi di usare l’aglio

 L’uso dell’aglio in erboristeria e in cucina non è adatto ai soggetti affetti da dermatosi, dermatosi squamose, irritazioni allo stomaco o all’intestino. Questa pianta erbacea perenne deve anche essere evitata dalle donne che allattano al seno perché altera il sapore del latte e procura coliche ai lattanti.
L’aglio è controindicato nelle sindromi congestive polmonari, come le tossi con espettorato di sangue, tossi secche e forti, febbri.
Secondo una vecchia consuetudine, alcuni spicchi d’aglio messi in un sacchetto appeso al collo del paziente, o applicati e tenuti sull’ombelico, sono vermifughi e vengono così usati per prevenire le malattie infettive. Questo è un procedimento veramente efficace ed è dovuto allo straordinario potere di penetrazione dell’essenza di questa pianta erbacea attraverso i tegumenti.