Sismicità, distanza dai centri abitati; idrologia e risorse idriche; caratteristiche geofisiche e geologiche; dotazione infrastrutturale di trasporto, valore paesaggistico e architettonico; qualità dell’ aria, fattori climatici, biodiversità. Sono questi i parametri su cui l’ Agenzia per la Sicurezza Nucleare (“sulla base di dati tecnico-scientifici predisposti da enti pubblici di ricerca, compresi Ispra, Enea e universita’”) dettaglierà i criteri specifici per l’ individuazione dei siti su cui verranno costruite le nuove centrali.
Criteri sulla base dei quali “le imprese interessate proporranno in quali zone intendono realizzare gli impianti“. E’ questo in sostanza il contenuto dello schema di decreto legislativo approvato ieri dal consiglio dei ministri.
Schema che, oltre agli aspetti strettamente tecnici, istruttori, burocratici e procedurali legati alla selezione dei siti e all’ autorizzazione per la realizzazione degli impianti, si sofferma anche sulle misure compensative “a favore delle amministrazioni, delle popolazioni e delle imprese presenti nelle zone in cui sorgeranno gli impianti nucleari. Oneri che saranno a carico delle imprese coinvolte nella costruzione e nell’esercizio delle centrali“.