Giappone, Cina e Corea del Sud hanno deciso di programmare un summit di due giorni a Tokyo, a partire dal 21 maggio, per sviluppare la cooperazione sulla sicurezza del nucleare. In base a quanto riferito dal capo di gabinetto Yukio Edano, il premier nipponico Naoto Kan e quello cinese Wen Jiabao, piu’ il presidente sudcoreano Lee Myung Bak, discuteranno ”su come rafforzare i legami sulle attivita’ nucleari e sulle misure per affrontare le catastrofi” a seguito del sisma/tsunami dell’11 marzo cui e’ seguita la crisi della centrale di Fukushima n.1.
Il Giappone, alle prese con peggior disastro naturale dal dopoguerra, ha ricevuto dai vicini sostegno, tra cui l’invio di squadre di soccorso alle zone sinistrate.
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Nucleare: la Prestigiacomo fa marcia indietro, l’Italia deve puntare sulle rinnovabili
“E’ una scelta di prudenza, buon senso e responsabilita’ attendere la piena informazione su tutte le conseguenze dell’incidente di Fukushima e verificare i risultati dei test sulle centrali europee, anche le molte che sono attive a pochi chilometri dai nostri confini“. Ma l’Italia “dovra’ puntare sempre piu’ sulle rinnovabili“. Lo afferma il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo in una dichiarazione rilasciata all’ANSA a un mese dalla tragedia che ha colpito il Giappone, spiegando il senso della moratoria di un anno sul nucleare adottata dal governo italiano.
Obiettivo rinnovabili
“Quando tutte queste informazioni saranno note, quando tutte le verifiche tecniche e scientifiche saranno state ultimate, sara’ possibile decidere – aggiunge – quale sia la migliore via da seguire per il nostro Paese. E’ comunque chiaro fin d’ora che, anche in considerazioni degli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra a breve (2020) e medio termine (2050), assunti dal nostro Paese, l’Italia dovra’ puntare sempre piu’ sulle rinnovabili sostenendo con nuovi, equilibrati ed efficaci incentivi una filiera che appare sempre piu’ decisiva per l’approvvigionamento energetico e lo sviluppo economico del pianeta“.
Nucleare: a un mese dall’incidente di Fukushima il mondo a che punto è?
E’ passato un mese dall’incidente alla centrale nucleare di Fukushima in seguito alla straordinaria scossa di terremoto (dell’11 marzo con una magnitudo di 9,1) che ha colpito il Giappone, e
Giappone, in 5000 protestano a Tokyo contro il nucleare
Almeno in 5.000 hanno protestato a Tokyo ieri contro il nucleare, tornando a chiedere la chiusura della centrale di Hamaoka: distante 200 km a sud della capitale e a 120 da Nagoya, l’impianto ha 5 reattori costruiti sulla confluenza di due placche tettoniche malgrado la previsione di un forte terremoto nell’area di magnitudo 8.0. Due le manifestazioni principali mentre in tutta la città centinaia di migliaia di persone si sono riversate nei grandi parchi pubblici per la fioritura del ciliegio (‘sakura’): una a Koenji, popolosa parte del quartiere di Suginami, e un’altra nel centro di Tokyo, che ha concluso la sua marcia davanti alla sede della Tepco, il gestore del disastrato impianto nucleare di Fukushima.
Energia nucleare: i verdi svizzeri e l’abbandono dell’atomo
Al via un’iniziativa dei Verdi svizzeri per l’abbandono del nucleare. L’ufficio di presidenza del partito, riunito a Berna, si è espresso, infatti, all’unanimità a favore di un’iniziativa popolare per l’abbandono del nucleare entro il 2024 e raccomanda all’assemblea dei delegati, che si riunirà il 9 aprile a Basilea, di dare il proprio benestare. La raccolta delle firme potrebbe iniziare già a maggio. Il testo dell’iniziativa, sulla quale il partito ecologista si attende un’ampia convergenza delle altre forze politiche, è stato già depositato alla Cancelleria federale per l’esame preventivo.
Giappone: i rischi della contaminazione alimentare
I rischi immediati per la salute, legati alla contaminazione nucleare in Giappone dovuta ai danni alla centrale di Fukushima, “sono reali, ma non sono i più temibili. I pericoli maggiori riguardano il futuro. E l’entità del fenomeno e la sua durata non si possono prevedere“. Lo spiega Giuseppe Miserotti, presidente dell’Ordine dei medici di Piacenza e il referente dell’Isde, l’associazione dei medici per l’ambiente affiliata alla International Society of Doctors for the Environment, che sottolinea come l’estrema attenzione all’attualità spinga a sottovalutare le vere insidie del nucleare, che si manifestano sul lungo termine.
“E’ certo che i tecnici che hanno lavorato intorno alla centrale in questi giorni – spiega l’esperto all’Adnkronos Salute – e che hanno subito irradiazioni massicce, avranno nelle prossime settimane gravi problemi di salute. Penso che il loro impegno possa essere paragonato a quello dei kamikaze perché il rischio è elevatissimo. Come abbiamo purtroppo visto a Chernobyl“.
Energia nucleare: in Italia moratoria di un anno sulle nuove centrali
”La moratoria di un anno sul nucleare è una decisione di buon senso, di cautela, di rispetto per la preoccupazione dei cittadini di fronte a eventi straordinari che hanno suscitato grande inquietudine nell’opinione pubblica”. A sostenerlo è il ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo. ”Oggi, a quasi due settimane dal sisma e dallo tsunami che hanno devastato il Giappone, – aggiunge il ministro – non abbiamo ancora piena chiarezza su ciò che è accaduto e su ciò che sta tutt’ora accadendo. Dopo una primissima fase in cui le notizie sul fronte nucleare riferivano del riuscito fermo di tutte le centrali, si e’ andato evolvendo uno scenario sempre più preoccupante che ha imposto ai Governi di tutto il mondo l’esigenza di un approfondimento sul tema della sicurezza. Una esigenza che si e’ posta in termini molto più pressanti nei paesi che ospitano entro i loro confini le centinaia di centrali nucleari in questo momento in esercizio, ma che è stata fortemente sentita anche dall’Italia ‘circondata’ dalle centrali straniere”.
Energia nucleare: il 20 percento dei reattori nel mondo si trova in zone sismiche
Il 20% dei 440 reattori nucleari operativi nel mondo sorge in una zona sismica. Lo afferma un documento della World Nuclear Association, un’associazione di costruttori ed esperti di nucleare, secondo cui anche 62 impianti ora in costruzione sorgono vicino a faglie conosciute, cosi’ come molti dei 400 per cui sono state chieste le autorizzazioni. Secondo l’associazione praticamente tutti i reattori giapponesi sono a rischio ‘alto’ o ‘molto alto’ di essere soggetti a un forte terremoto nei prossimi 50 anni. Al massimo livello di rischio ci sono anche sei reattori a Taiwan e quattro negli Usa, di cui tre in California e uno nello stato di Washington. Hanno rischio da alto a moderato anche un reattore in Pakistan e uno in India, oltre a quelli in programma in Iran.
Nucleare: l’India rivede la sicurezza di 20 centrali nucleari
Della necessita’ di un controllo della sicurezza nelle centrali atomiche ha parlato oggi anche il primo ministro Manmohan Singh in un messaggio al Parlamento di New Delhi dove ha espresso solidarieta’ con la popolazione giapponese colpita dalla doppia calamita’. I responsabili della Nuclear Power Corporation of India (NPCIL) hanno tuttavia assicurato che i siti atomici in India vantano ”i piu’ alti sistemi di protezione in base a standard internazionali e che hanno resistito a grandi disastri naturali”. Va ricordato, a questo proposito, che parte del territorio indiano si trova in una zona altamente sismica per via della collisione di due placche tettoniche. L’ultimo grande sisma risale al 2001 nello stato nord orientale del Gujarat seguito da quello in Kashmir nel 2005.
In particolare, il premier ha chiesto alle autorita’ competenti di valutare le conseguenze di grandi disastri naturali come un terremoto o uno tsunami sulla sicurezza dei reattori nucleari, che sono per la maggior parte situati sulla fascia costiera.
Nucleare: la Cina sospende il procedimento di approvazione per nuove centrali
La Cina ha sospeso il procedimento di approvazione per nuove centrali nucleari fino a quando non saranno revisionati gli standard di sicurezza. E’ quanto è stato deciso nella riunione del Consiglio di Stato, presieduto dal premier Wen Jiabao, che ha richiesto controlli sulla sicurezza degli impianti già esistenti ai dipartimenti competenti. La nota diffusa al termine della riunione del Consiglio di Stato sottolinea che tutti i reattori attivi in Cina sono sicuri e che il paese non è coinvolto dalle fughe radioattive denunciate dopo le esplosioni all’impianto giapponese Fukushima Daiichi. Le fughe radioattive non incideranno sulla salute della popolazione cinese perché sono diluite dall’aria e dal mare, continua la nota citando esperti nucleari. “la sicurezza è la nostra massima priorità nello sviluppo di nuove centrali nucleari“, afferma il Consiglio di Stato.