La Germania ferma il programma nucleare: deadline nel 2022

La prima potenzia industriale d’Europa a mettere fine al suo programma nucleare sarà la Germania: il suo ultimo reattore verrà spento nel 2022. In questo modo la Germania rinuncia definitivamente ed irrevocabilmente all’energia atomica, dando un segnale forte non solo all’Europa ma al mondo intero.

L’annuncio è stato dato ieri dal ministro Norbert Rottgen (del CDU), dal Ministero dell’Ambiente tedesco. La decisione è stata presa dopo un incontro con i leader del CDU e con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Tutti d’accordo sull’abbandono delle centrali nucleari sul suolo tedesco e, soprattutto, su un nuovo programma di sviluppo delle energie rinnovabili, come ulteriore propulsore allo sviluppo economico del Paese.

Greenpeace colpisce ancora: blitz all’Olimpico contro il nucleare

Stadio Olimpico di Roma, finale di Coppa Italia Inter-Palermo. E’ il primo tempo, quando dalla copertura della Tribuna Tevere appare sopra le teste dei tifosi un enorme striscione con la scritta “Da Milano a Palermo fermiamo il nucleare”. La firma è quella di Greenpeace, che con l’ennesimo blitz da parte di cinque ambientalisti si sta mobilitando massicciamente per protestare contro la sospensione temporanea del piano nucleare Italiano, pensato dal Governo per far saltare il referendum del 12 e 13 giugno.

Il referendum del 12 e 13 giugno
Uno dei quattro quesiti referendari che si andranno a votare il 12 giugno (dalle ore 8.00 alle ore 22.00) e il 13 giugno (dalle ore 7.00 alle ore 15.00) prossimi, infatti, riguarderà proprio il futuro energetico dell’Italia. Votando SI ci si esprime a favore dell’abrogazione della norma espressa nel quesito, dunque, se si è contro lo sviluppo del piano energetico nucleare in Italia, bisogna barrare la risposta SI.

I pazzi siete voi: la protesta di Greenpeace contro il nucleare e il decreto omnibus

Un bidone nucleare altro quattro metri per cinque di diametro è comparso oggi sulla terrazza del Pincio a Roma. Sopra, la scritta “Liberateci dal nucleare” e “Attenzione! Contiene attivisti”. La trovata arriva da Green Peace, come segno di protesta contro l’approvazione del Decreto Omnibus, che contiene anche la sospensione “trabocchetto” contro il nucleare. Alcuni attivisti di Greenpeace, nascosti dentro al gigantesco bidone, si sono uniti ad altri che erano incatenati intorno ad esso, aprendo uno striscione che recitava !I pazzi siete voi. Il nucleare non è il nostro futuro”.
Un altro striscione è poi stato srotolato dalla terrazza del Pincio: “12 e 13 giugno 2011 Referendum. Vota sì per fermare il nucleare”. Gli attivisti hanno fatto sapere che resteranno barricati dentro al bidone nucleare fino al giorno del referendum, a fare da promemoria vivente per tutti i romani.

Aspettando i referendum: tutti in barca con Marevivo


Il silenzio sui Referendum elettorali continua a suscitare sconcerto: dopo le polemiche relative al divieto di affissione di bandiere dalle proprie abitazioni da parte di chi vuole sensibilizzare l’opinione pubblica, l’associazione Marevivo prende la parola e invita tutti a bordo della propria sede galleggiante, sul Lungotevere Arnaldo da Brescia a Roma, allo scalo de Pinedo. L’appuntamento è per il 26 maggio alle ore 18.30.

Perché “Aspettando i referendum
L’obiettivo è rompere il silenzio e informare quanti più cittadini possibile sui tempi proposti dai referendum. Ecco perché Marevivo ha organizzato a bordo della propria sede galleggiante degli incontri con degli esperti in campo di energia nucleare e di risorse naturali.

Nucleare: dopo Fukushima è destinato a morire

Il nucleare è destinato a morire“. E’ quanto dice il report 2010-2011 del Worldwatch Institute ‘l’energia nucleare in un mondo post-Fukushima’. Il Wwf si dice d’accordo con quanto stabilito dal rapporto e, tramite la responsabile ‘clima ed energia’ Mariagrazia Midulla, afferma: “secondo il Worldwatch Institute, l’energia atomica ha iniziato la propria parabola discendente già dal 1980 e nel 1990 per la prima volta il numero di reattori arrestati ha superato il numero di avviamenti. Un trend confermato anche dai dati più recenti: all’aprile 2011 risultano in funzione nel mondo un totale di 437 reattori nucleari per 30 Paesi, 8 in meno rispetto al massimo storico del 2002“.

Nucleare: la lezione mancata di Chernobyl a 25 anni dalla catastrofe

 Dalla sicurezza all’informazione, dagli studi medici ad un sarcofago ancora da ultimare dopo 25 anni: il disastro nucleare di Cernobyl sembra una lezione mancata dopo un quarto di secolo, e non solo per il recente bis a Fukushima. A Kiev si tentera’ l’ennesimo bilancio con una maxi conferenza, dopo la messa-lampo del patriarca di Mosca Kirill e la rapida visita alla centrale dei presidenti di Ucraina e Russia, i due paesi piu’ colpiti dalla nube radioattiva (insieme alla Bielorussia).

Un insegnamento per il futuro
Qualche leader ha gia’ tentato di trarre un insegnamento per il futuro. Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev, erede di quell’Urss che nascose il disastro per tre giorni, si e’ detto oggi convinto che ”la principale lezione” e’ ”dire la verita’ alla gente, perche’ il mondo e’ talmente fragile, e noi siamo talmente interdipendenti, che ogni tentativo di nascondere la verita’, di non dire tutto…si risolve in tragedia”. E ha condannato la condotta ‘irresponsabile dello Stato” sovietico, ”che non trovo’ subito il coraggio di riconoscere quello che era successo”, ha ammonito mentre consegnava al Cremlino l’ordine del coraggio ad alcuni ”liquidatori”.

Energia nucleare: tre italiani su quattro contrari

 Cresce la percentuale dei cittadini italiani contrari al nucleare, passata dal 71% prima della catastrofe giapponese al 75% attuale, pari a 3 italiani su 4. Nel mondo il numero di contrari all’atomo e’ passato dal 32% nella situazione pre-catastrofe all’attuale 43%. E’ il risultato di un sondaggio della Doxa, che in Italia ha condotto 1000 interviste telefoniche su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 15 anni ed oltre, e da Win-Gallup International, il piu’ grande e storico network di istituti di ricerca indipendenti, che tra il 21 marzo e il 10 aprile 2011 ha intervistato un campione di oltre 34.000 individui in 47 paesi di tutto il mondo.

Il nucleare mal si concilia con la democrazia: il Wwf condanna la politica delle centrali

 Il nucleare mal si concilia con la democrazia: le decisioni dei governi giapponese e italiano, pur nelle loro differenze, hanno questo in comune”. Ad affermarlo in una nota è il Wwf. ”Solo ora il Governo giapponese, ostaggio del flusso di informazioni reticenti, fornite dal gestore privato Tepco, sottolinea il presidente dell’associazione ambientalista, Stefano Leoni, ”decide di blindare ed estendere la zona di sicurezza attorno a Fukushima a tutela della salute e della vita dei cittadini. Il Governo italiano decide di privare i cittadini del loro diritto di espressione sulla questione nucleare affossando il referendum. Sia in Giappone che in Italia si negano i diritti all’informazione e alla partecipazione della cittadinanza, oggi sul nucleare e domani sull’acqua”.

Inquinamento nucleare: campi di girasoli per ripulire il suolo di Fukushima

 Campi di girasoli a perdita d’occhio per ripulire il suolo contaminato vicino alla centrale nucleare di Fukushima: e’ l’idea di un gruppo di ricercatori nipponici, secondo cui, sull’esempio di quanto gia’ sperimentato dopo il disastro di Cernobyl, i fiori gialli potrebbero assorbire il letale cesio radioattivo emesso dal disastrato impianto.
Il progetto ecologico e’ stato presentato da Masamichi Yamashita, a capo di un team di scienziati che studia agricoltura spaziale presso la Jaxa, l’agenzia spaziale nipponica, che ha invitato a piantare semi di girasole nelle vicinanze di Fukushima n.1 per sfruttare la capacita’ dei fiori di assorbire alcune sostanze inquinanti, tra cui quelle altamente radioattive come il cesio 134 e 137.

Nucleare: la contaminazione spaventa più della crisi

Per un italiano su quattro, il 24%, il pericolo più temuto è la contaminazione dell’ambiente. Un timore che batte quelli per gli effetti della crisi economica (20%), per la salute legate all’alimentazione (17 %), per il rischio di un incidente automobilistico (11%), la criminalità e la malattia, entrambe fonte di preoccupazione per il 10% della popolazione. E’ quanto emerge sulle ansie dei cittadini da una elaborazione della Coldiretti, sulla base dei ultimi dati Eurobarometro, dopo l’annuncio delle autorità giapponesi che hanno confermato di avere innalzato al livello 7 la classificazione dell’incidente nucleare di Fukushima, lo stesso grado di gravità che fu stabilito per Cernobyl.