Con la maggior parte degli americani che già sono dotati di cellulare, At&T Inc ora vuole puntare ai loro cani. Un collare per cani wireless che finirà quest’anno sul mercato non è che una di una serie di gadget tecnologici che la compagnia telefonica spera cattureranno i consumatori americani. Il collare wireless può inviare messaggi di testo o email al proprietario di un animale domestico quando questo esce da una certa zona, oppure consentire un monitoraggio costante della posizione dell’animale.
diritti degli animali
Have a break? Il video shock di Greenpeace oscurato dalla Nestlé
Il video è uno di quelli che non si dimenticano: un impiegato ha il classico attacco di fame e apre la sua confezione di Kit-Kat. Ma, al posto della barretta di cioccolato, addenta il dito di un Orango, schizzando sangue sulla tastiera del computer. E’ questo il video diffuso da Greenpeace tramite i canali di Youtube, video che – secondo quanto riporta Greenpeace, è stato fatto oscurare dalla multinazionale.
“Ieri Nestlé ha tentato di insabbiare le nostre accuse oscurando per diverse ore il video shock “Have a break?” sui canali Youtube di molti dei nostri uffici nel mondo. Mossa sbagliata. Il popolo di internet ha diffuso viralmente il video su centinaia di siti web e social network. Solo questa mattina su Youtube il video è tornato online” si legge sul sito dell’organizzazione ambientalista.
Il deputato del Pdl Enzo Raisi difende la corrida spagnola
Nella sua casa ad Albacete, nella comunità autonoma spagnola di Castilla la Mancha, c’è una plazade toros. Come quelle delle grandi corride, ma in piccolo, per allenarsi. “Le usano in campagna, una specie di luogo in cui ci si allenano i toreri o gli aficionados”, gli appassionati. E’ di madre spagnola il deputato del Pdl Enzo Raisi, e con la terra iberica ha un rapporto da sempre: “Ho respirato tori fin da piccolo”, racconta . Raisi non nasconde la sua passione per la corrida, tanto da rivelare di comprare per la sua ‘mini-arena’ personale torelli di uno o due anni: “Valgono 1000 euro e ci giochiamo durante l’estate, poi li rivendiamo o li restituiamo all’allevatore. Oppure vanno dal macellaio per la carne”. Lo spargimento di sangue che ricorda la corrida avviene solo dopo, quindi. “No, no, io non li uccido. Ma voglio dire, io personalmente non trovo la corrida uno spettacolo cruento. L’unico aspetto vero è che devi saperlo ammazzare il toro. Quello è l’unico momento in cui può soffrire”.
Cani e gatti: marzo il mese della prevenzione con visite gratuite di 3200 veterinari in tutta Italia
Come ogni anno, marzo è il mese della prevenzione per cani e gatti e nel 2010 saranno 3.200 i medici che aderiranno alla campagna di Anmvi e Hill’s fornendo visite veterinarie gratuite. Le statistiche sono infatti allarmanti: solo il 25% degli italiani che possiedono cani o gatti li porta regolarmente dal veterinario per una visita di controllo a cadenza quanto meno annuale. Una percentuale molto bassa, considerando l’importanza della prevenzione in un contesto che vede un aumento della vita media per tutti i nostri amici a quattro zampe. Per il quinto anno consecutivo la «Stagione della prevenzione» cercherà di invertire questa tendenza, grazie anche al patrocinio della Federazione nazionale degli ordini veterinari e del Ministero della Salute.
Il governo Israeliano propone il bando per le pellicce
Con un atto di coraggio il governo israaliano ha dato il via libera a un disegno di legge, proposto dal Ministro all’Agricoltura Shalom Simhon, che estende a tutti gli animali selvatici il divieto – già in vigore per cani e gatti – di produrre, lavorare, importare, esportare e vendere pellicce. Non si tratta però di un bando assoluto. Dal divieto sono infatti escluse le pelli degli animali destinati all’industria alimentare (cammelli, ovini, bovini) e quelle impiegate in ambito religioso come, ad esempio, le pellicce utilizzate per confezionare lo shtreimel, un copricapo di uso comune tra gli ebrei ortodossi. Una mossa coraggiosa da cui anche l’Italia dovrebbe prendere esempio. La notizia è stata diffusa dall’Enpa.
Allarme del Wwf: sono rimaste solo 3200 tigri
A pochi giorni dall’avvio dell’Anno della Tigre del calendario cinese, il prossimo 14 febbraio, il Wwf lancia l’allarme per la sopravvivenza di questo grande felino di cui, nel mondo, restano ormai appena 3.200 esemplari ed il cui habitat si è ridotto del 40% dal ’98.
Molte le minacce rilevate dal Wwf che mettono a rischio in natura le tigri. Così l’associazione ambientalista ha tracciato una mappa dei 10 maggiori punti critici con l’obiettivo di arginare il rischio della scomparsa delle tigri sul nostro pianeta. Riduzione habitat in India, cambiamento climatico in Bangladesh, deforestazione in Russia e Mekong, commercio di ossa, pelli e carne di tigre in Cina, Vietnam e Nepal le maggiori cause del rischi di estinzione di questa specie individuati dal gruppo del Panda. “Nell’Anno della Biodiversità – spiega il Wwf – la tigre è stata scelta da noi come simbolo della natura che scompare e che dobbiamo difendere, che porta con sé problemi pressanti di assedio del territorio e delle risorse naturali, con inevitabili ripercussioni anche sul benessere dell’uomo, che di quelle risorse non può fare a meno“.
Caccia, 30 morti e 87 feriti in cinque mesi. Ecco il bollettino di guerra
In totale ”le vittime per armi da caccia della stagione venatoria” appena conclusasi – nei 5 mesi che vanno dal primo settembre al 31 gennaio – sono ”117: 30 i morti e 87 i feriti”. A riferirlo il presidente dell’Associazione vittime della caccia Daniela Casprini, nel corso della presentazione di un dossier a Palazzo Madama. Il dossier, dice Casprini, conta il numero delle vittime, feriti e morti, da ”armi da caccia sulla base dei dati raccolti dalle rassegne stampa, che sono dati per difetto dal momento che non tutto arriva in questura e non tutto ai giornali”.
Caccia: sulla deregulation dei calendari venatori interviene la Prestigiacomo
No alla ”deregulation”, bisogna ”rimediare al ‘colpo di mano”‘: ad affermarlo è il ministro dell’ Ambiente Stefania Prestigiacomo, che ha presentato un emendamento all’indomani delle deroghe al calendario venatorio che hanno avuto il sì dal Senato. L’emendamento del ministero dell’Ambiente – spiega una nota – punta a ripristinare l’intesa che era stata raggiunta e che e’ poi stata disattesa dalla votazione del Senato.
Caccia no-limits: è allarme del Wwf per la diffusione dei fucili
Con l’approvazione dell’art.43 (ex art. 38) della legge comunitaria aumenta la libera circolazione di armi oltre i 5 mesi ora consentiti. L’allarme è del Wwf secondo il quale in base all’attuale legge si può detenere un numero illimitato di fucili da caccia e fino a 1000 cartucce. ”Una diffusione di armi – afferma il Wwf – che genera preoccupazioni tanto più in regioni ad alta intensità mafiosa, camorristica o di ‘ndrangheta”. ”Lungi dal dire che i cacciatori siano criminali – dice Gaetano Benedetto, condirettore del Wwf Italia – è certamente indubbio che ben al di là della loro volontà, le norme sulla licenza di caccia hanno consentito la diffusione di veri e propri piccoli arsenali, anche in ambiti territoriali dove la detenzione ed il trasporto delle armi dovrebbero essere fortemente contrastati, non fosse che per motivi precauzionali. I fatti di cronaca sono pieni di regolamenti di conti, eseguiti con armi da caccia”.
Sos animali: gatti rapiti per trasfusioni di sangue veterinarie
Gatti rapiti per effettuare trasfusioni di sangue in ambito veterinario. La denuncia è dell’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa), ed il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha risposto con un’azione immediata: ”Ho disposto verifiche su tutto il territorio nazionale – ha annunciato – per stroncare eventuali illeciti e tutelare gatti ed altri animali da ogni possibile abuso” a fronte di ”un’ipotesi agghiacciante e un reato eticamente inaccettabile”. L’ipotesi, sostenuta dall’Aidaa, è infatti quella di un canale di commercio, allevamento o rapimento di gatti al fine di alimentare un traffico illegale di sangue destinato a strutture veterinarie dislocate su tutto il territorio nazionale. ”Ci troviamo di fronte ad una gravissima ipotesi di reato, si tratterebbe – ha rilevato Martini in una nota – di una tratta comparabile alla vivisezione; ho pertanto immediatamente disposto una verifica con i Nas”.