Surriscaldamento del pianeta e cambiamenti climatici costeranno ai paesi in via di sviluppo 475 miliardi di dollari all’ anno entro il 2030, contro i 10 miliardi di oggi. L’ allarme è stato lanciato dalla Banca Mondiale nel rapporto “Development and climate change“, presentato a Istanbul nel corso dei lavori per l’ assemblea annuale. Secondo le stime degli economisti di Washington, anche solo 2 gradi centigradi di surriscaldamento della terra potrebbero tradursi in una riduzione permanente del Pil tra il 4 e il 5% in Africa e Asia del Sud. Secondo le stime la Banca Mondiale, entro il 2030 i paesi in via di sviluppo dovranno così spendere 75 miliardi all’ anno per adattarsi ai cambiamenti climatici e altri 400 miliardi per mitigarne l’ impatto.
cambiamenti climatici
Wwf: i ghiacciai delle Alpi si dimezzeranno entro 10 anni
BERGAMO – Entro i prossimi dieci anni i ghiacciai alpini rischiano di dimezzarsi a causa del riscaldamento globale. Questo l’ sos lanciato dal dossier “Effetto clima per le Alpi” presentato oggi dal Wwf durante l’ inaugurazione di una nuova stazione di monitoraggio della flora alpina sulle cime delle Alpi Orobie, in Lombardia.
Tra il 1850 e il 1980 – si legge nel dossier – i ghiacciai delle Alpi hanno perso almeno un terzo della loro superficie e metà della loro massa. Dal 1980 si è sciolto un ulteriore 20-30%. Alle quote inferiori, secondo il Wwf, i ghiacciai sembrano destinati a scomparire, e si ritiene probabile che entro il 2050 i tre quarti di tutti i ghiacciai delle alpi svizzere non esisteranno più.
GLI EFFETTI SULLA BIODIVERSITA’
“Questo – si legge nel dossier – avrà effetti sulla biodiversità, sul regime idrico dei fiumi e sulle attività economiche come il turismo“. La situazione peggiore in Italia si è registrata nelle alpi occidentali e in Veneto e Friuli.
Temporali: ogni anno si spostano a nord di 3 chilometri
La fascia caratterizzata dalla formazione di nubi che portano temporali, conosciuta come fronte intertropicale e che abbraccia la Terra in prossimità dell’ equatore, si starebbe spostando sempre più a nord, alla velocità di circa tre chilometri l’ anno, facendo temere per la siccità nelle zone tropicali e subtropicali. Lo ha dimostrato uno studio condotto da ricercatori dell’ università di Washington, a Seattle, guidati da Julian Sachs.
Lo studio è stato pubblicato sull’ ultimo numero della rivista Nature Geoscience. I ricercatori hanno studiato i sedimenti presenti in cinque isole dell’ Oceano Pacifico cercando evidenze sulle temperature e sulla presenza di acqua dolce portata dalle precipitazioni nelle zone tropicali e subtropicali negli anni passati, in particolare in quella che è conosciuta come ‘piccola era glaciale’ tra il 1400 ed il 1850. Dai dati raccolti ci sarebbero forti evidenze che più di tre secoli fa il fronte tropicale fosse in corrispondenza dell’ equatore.
Clima: maggio 2009, il più secco degli ultimi due secoli in Italia. Ma la media è nella norma
Maggio 2009 è stato il più secco degli ultimi due secoli in Italia, e il terzo per temperature elevate. E’ il primato registrato dalla banca dati del gruppo di Climatologia storica dell’ Istituto di scienze dell’ atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Isac-Cnr), che aveva già registrato il record di piovosità (+54%) del novembre-aprile precedente.
LA PIOGGIA
“Dati alla mano – spiega Teresa Nanni dell’ Isac-Cnr – la piovosità è stata del 69% inferiore alla media dei mesi di maggio compresi tra il 1961 e il 1990, il periodo che in climatologia viene convenzionalmente assunto come riferimento“.
LE TEMPERATURE
Record anche per le temperature. “Le settimane estremamente calde che tutti ricordiamo – afferma Nanni – appena mitigate dagli ultimi giorni del mese, posizionano maggio 2009 sul terzo gradino del podio, con un’ anomalia rispetto alla media 1961-90 di +2,9°C. Il primo e secondo posto restano, a pari merito, al maggio del 1828 e del 2003“.
Allarme clima: sale la febbre del pianeta
La temperatura del Pianeta cresce: la media globale è di oltre 0,15 gradi per decennio dagli anni ’70. A ricordare i dati sul riscaldamento globale l’ esperto del Focal point
Cambiamenti climatici: inizia l’ esodo dalle isole Cartered
I cambiamenti climatici, con il conseguente innalzamento del mare, hanno cominciato a mostrare i loro effetti in un piccolo arcipelago del Pacifico del Sud, una cinquantina di miglia dall’isola di
Specie a rischio: allarme del Wwf sugli animali in estinzione a causa del clima
ROMA – Dieci specie di animali “simbolo” della biodiversità sono a rischio estinzione: l’ orso polare, i pinguini, l’ elefante africano, le tartarughe marine, le tigri delle paludi del Sunderbans, balene e i delfini, oranghi, albatros, canguri e barriere coralline. Il WWF ha disegnato una mappa degli effetti del cambiamento climatico sugli animali, in vista dell’ evento mondiale Earth Hour del 28 marzo, quando il mondo per un’ ora spegnerà le luci. Il wwf ha commissionato uno studio degli impatti possibili che i cambiamenti climatici avranno sulle specie più conosciute al mondo, attingendo dalle ultime pubblicazioni scientifiche. I risultati? Sconvolgenti…
Ecoflation: una nuova preoccupazione che potrebbe colpire i consumatori
Dalla Reuters arriva l’ allarme “ecoflation” (o ecoflazione), una preoccupazione economica che va ad aggiungersi, per i consumatori, a quella dell’ inflazione e della deflazione. L’ ecoflazione è il costo crescente di fare affari in un mondo con un clima variabile.
Ecco allora che, sulla base del rischio climatico, l’ ecoflazione potrebbe colpire duramente i consumi di beni nei prossimi 10 anni. Lo dicono il report del World Resources Institute e A.T. Kearney, azienda di consulenza di global management.
Nel frattempo, in molti paesi del mondo si stanno diffondendo le campagne di sensibilizzazione verso i propri governi a perseguire delle politiche economiche verdi. Questo video è solo uno dei tanti che circolano in Europa, fornito dai tedeschi KarmaConsum (per il consumo sostenibile).
Le lucertole si evolvono in fretta per sopravvivere alle formiche rosse
Lunghe gambe e comportamento incostante sono tratti evolutivi recentemente sviluppati dalle lucertole delle praterie nel sudest statunitense per coesistere alle letali ed invasive formiche rosse. Lo dice un nuovo studio scientifico attraverso le pagine del National Geographic.
Gli esperti sono convinti che queste nuove scoperte potrebbero alimentare le speranze per le specie i cui habitat stanno rapidamente cambiando a causa dei cambiamenti climatici.
Insomma, i catastrofisti che paventano estinzioni di massa forse non hanno fatto i conti con la capacità di adattamento e la rapida evoluzione di questi animali in risposta alle difficoltà imposte dall’ habitat.
28 marzo 2009: anche l’ Italia si spegne per il 60 Earth Hour
Il 28 marzo 2009, alle 20.30, il mondo si spegnerà. 60 minuti senza illuminazione, 60 minuti per far respirare il pianeta: è il 60 Earth Hour 2009, un’ iniziativa partita dall’Australia nel 2007 e che è diventata un fenomeno globale, promosso dal WWF.
Lo scorso anno avevano aderito all’ Earth Hour solo Roma e Venezia: si spensero il Colosseo e Ca’ Farsetti. Ma quest’ anno la pattuglia di città italiane sarà molto più numerosa: sempre guidata da Venezia, città simbolo per i cambiamenti climatici, le si affiancheranno anche Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Trento e centinaia di comuni medi e piccoli. Tra i monumenti che si spegneranno simbolicamente per l’ Ora della Terra vi sarà anche il Quirinale. L’ obiettivo? Un crescente numero di sostenitori tra i comuni cittadini, un sempre maggiore coinvolgimento delle istituzioni a tutti i livelli, l’ attivazione di numerose aziende. Lo scopo di WWF Italia è, infatti, richiamare l’attenzione del Governo sulle azioni da intraprendere per contrastare i cambiamenti climatici, in vista del G8 che sarà ospitato in Italia e del fitto calendario di incontri internazionali sul clima che il nostro Paese si prepara ad affrontare da oggi fino alla Conferenza di Copenaghen 09. Per questo il WWF ha deciso di partire dal territorio, di coinvolgere le comunità locali, i comuni e le regioni, invitandole a far sentire la propria voce ai leader della Terra.
Qui sotto è possibile guardare il video di Earth Hour 2009. All’ interno, il video del sindaco di Venezia Cacciari.