Appello per l’avvio di un Programma nazionale di ricerca per la montagna che favorisca “la ripresa e lo sviluppo dei territori montani“, aree del Paese che contribuiscono per il 16,1% alla produzione del reddito nazionale e che, nonostante la duplice vocazione turistico-agricola e industriale, stanno registrando un progressivo abbandono delle popolazioni in favore delle aree costiere e metropolitane. L’appello per un programma nazionale di ricerca a sostegno delle aree montane sarà lanciato domani, a Roma, da politici, amministratori locali e centrali, ricercatori ed esperti di montagna nel corso del convegno ‘La ricerca italiana a supporto delle politiche per la montagna’, organizzato dal Consiglio nazionale delle ricerche.
La tutela dell’ambiente e del paesaggio montano
L’incontro, che si svolgerà nella sede del Cnr, servirà ad approfondire temi di interesse comune come ambiente, attività produttive, turismo, infrastrutture, ricerca scientifica, sport, educazione. “La montagna contribuisce alla produzione del reddito nazionale per il 16,1%, una misura che è solo di poco inferiore alla quota della popolazione che vi risiede (18,5%). Si tratta dunque di una risorsa e di un’opportunità da riconoscere e valorizzare nell’interesse dell’intero Paese” afferma Agostino Da Polenza, presidente del Comitato Ev-K2-Cnr. “Quello montano -continua Da Polenza- è sicuramente un territorio a forte vocazione agricola e turistica ma nelle vallate vi sono anche distretti produttivi e industriali importanti per l’economia nazionale“.
Per Da Polenza, a fronte di questa fotografia, “occorre però creare le condizioni per prevenirne il progressivo abbandono in favore delle aree costiere e metropolitane dove, peraltro, la pressione antropica cresce in modo preoccupante“. All’incontro di domani saranno presenti rappresentanti delle istituzioni, tra cui il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ed il presidente del Gruppo amici della montagna del Parlamento, Erminio Quartiani, i presidenti dell’Ispra e della Società geografica italiana, ricercatori, operatori, esperti e appassionati, esponenti della pubblica amministrazione centrale e locale, imprenditori, alpinisti ed escursionisti.
Un programma nazionale di ricerca per la montagna
E per garantire un reale e sostenibile sviluppo delle aree montane e una loro integrazione appare però necessario, spiega Giuseppe Cavarretta, direttore del Dipartimento Terra e ambiente del Cnr, “l’avvio di un Programma nazionale di ricerca per la montagna, che possa supportare le amministrazioni e i policy makers nell’individuare i punti di forza e di debolezza e, quindi, le azioni strategiche da intraprendere per valorizzare le terre di montagna, che costituiscono una larghissima parte dell’intero territorio nazionale“.
Tra le priorità per uno sviluppo sostenibile e duraturo delle zone montane individuate da Cavarretta ci sono “tutela ambientale e riduzione dei rischi, valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche, della filiera forestale e della zootecnia, sviluppo del sistema agrituristico, potenziamento dei servizi pubblici, crescita demografica e del sistema scolastico, del turismo e degli sport di montagna“. “Scenari -conclude l’esperto del Cnr- che, con il supporto della ricerca scientifica, potranno determinare il rilancio di queste aree nell’interesse del sistema-Paese“.