Dopo l’opossum Heidi, la Germania presenta un altro animale affetto da strabismo destinato a diventare molto probabilmente l’idolo dei bambini tedeschi.
Frank è un eyra o jaguarundi, una specie di gatto selvatico che vive da tre anni in Germania, nello zoo di Delitzsch, una cittadina a nord di Lipsia. E’ arrivato da Dortmund nel 2008. Non è il bellissimo pelo rosso dell’eyra ad attrarre i visitatori, ma il suo particolare sguardo. Frank infatti è il secondo animale strabico ad attrarre l’attenzione del grande pubblico in Germaniae nel mondo, ma l’eyra a differenza dell’opossum strabico, non ha ancora ricevuto nessuna proposta da Hollywood.
animali selvatici
Stop ai sonar militari in zone a rischio per i cetacei
Due cetacei, due rari esemplari di zifio, si sono spiaggiati sulle coste vicino Siracusa, mentre è in corso un’esercitazione NATO con uso di apparecchiature sonar. Insieme al nostro testimonial Giovanni Soldini, denunciamo che questa non è una coincidenza: non sarebbe la prima volta che i cetacei spiaggiano perché disturbati da sonar militari.
Fortunatamente i due animali, due zifi di 6 e 8 metri, sono stati recuperati vivi e riportati al largo dalla Guardia Costiera, ma nessuno ha richiesto chiarezza su quanto è successo.
Parco Nazionale Alta Murgia -parte seconda-
La fauna che fa parte della biodiversità del Parco Nazionale Alta Murgia si è adattata a queste condizioni della copertura vegetale, anche se la caccia e le modificazioni ambientali hanno portato ad una estinzione di molte specie di animali selvatici presenti sino all’inizio del secolo come il lupo, il capovaccaio, il gatto selvatico, la gallina prataiola, per citarne alcune delle più note.
La struttura della comunità animale risente quindi di queste profonde variazioni e presenta una rete alimentare ridotta sulle specie di grande taglia e più attestata verso quelle di piccola taglia, insetti ed altri invertebrati, uccelli di piccola taglia, micromammiferi, ma nella quale non mancano specie di grande interesse biologico e conservazionistico.
A.R.F. Marzo, corso tecniche di cattura e contenimento dei rettili
L’ARF, Associazione Recupero Fauna è una Associazione senza scopo di lucro che opera nel Lazio, composta da veterinari, biologi e naturalisti specializzati in fauna autoctona, alloctona e domestica non convenzionale (diversa da cani e gatti).
I corsi ARF sono mirati all’informazione, alla formazione e all’aggiornamento, sono aperti a tutti e sono pensati per diffondere la cultura del benessere animale. Ogni corso parte al raggiungimento del numero minimo di partecipanti. Le iscrizioni si chiudono 7 giorni prima della data di inizio di ogni singolo corso.
Il cammello
Il cammello (Camelus bactrianus Linnaeus, 1758) è un mammifero della famiglia dei Camelidi.
Alto circa 2 metri, diffuso in Asia centrale, è utilizzato per la carne, il grasso, il latte, la lana e come animale da trasporto. Un antenato del cammello vivente in Nordamerica era l’Aepycamelus.
Il cammello è oggi prevalentemente un animale domestico ma in Mongolia, e in particolare nel deserto del Gobi, vi sono circa 800 esemplari selvatici, per questo è stato inserito nella lista rossa IUCN delle specie minacciate.
Fra gli Artiodattili, il cammello è uno delle specie più grandi. La definizione tradizionale di Artiodattili li presenta come ungulati che possiedono un numero pari di dita e la cui zampa è retta ugualmente dal terzo e quarto dito contrariamente ai perissodattili, che possiedono un numero dispari di dita e il cui peso è sostenuto essenzialmente dal terzo dito.
Il cammello può raggiungere i 3-4 metri di lunghezza, l’altezza da terra alla punta della gobba raggiunge anche i 2-3 metri e pesa in media 400-500 kg. Si distingue dal suo parente più prossimo, il dromedario (Camelus dromedarius), per la presenza di due gobbe sul suo dorso, che contengono una riserva di grasso.
Il vombato dal naso peloso settentrionale
Il vombato dal naso peloso settentrionale (Lasiorhinus krefftii Owen, 1873), viene chiamato anche yaminon, è una delle tre specie di vombato. Fino a non più di 100 anni fa era diffuso in Nuovo Galles del Sud, Victoria e Queensland, ma attualmente sopravvive soltanto in una piccolissima area di 3 km² all’interno del Parco Nazionale di Epping Forest (32 km²), nel Queensland.
Il vombato dal naso peloso settentrionale è più grande degli altri vombati e pesante circa 30 kg, ed ha una corporatura tozza e massiccia. Il corpo, lungo circa un metro, è rivestito da una soffice pelliccia setosa di colore marrone-grigiastro, con degli anelli scuri che circondano gli occhi. Gli arti del vombato dal naso peloso settentrionale sono corti e possenti, muniti di robuste unghie per poter scavare le tane. Le femmine possiedono un marsupio con apertura nella regione posteriore per impedire l’ingresso di terra durante la fase di scavo.
Il nome comune, vombato dal naso peloso settentrionale, deriva dall’ampio muso ricoperto da baffi sottili.
Come tutti i vombati, anche questa specie è erbivora e notturna e trascorre le ore calde della giornata sottoterra, dove produce un complesso sistema di gallerie usate in contemporanea da gruppi di 4-5 individui.
Uccideva lupi per fare collane con i denti
Condannato un bracconiere di Chiavari grazie all’esame del Dna sui denti degli animali selvatici. Uccideva lupi nell’Appennino e ne collezionava i denti per confezionare una collana da portare al collo come trofeo di caccia. Un bracconiere di Chiavari, Genova, è stato condannato a 7 mesi di arresto con la condizionale e la rifusione delle parti civili (Wwf, Legambiente e Lav) perchè ritenuto responsabile dell’uccisione di sei lupi appenninici, da anni specie in via di estinzione.
A inchiodare il bracconiere proprio la collana con i denti dei lupi uccisi ai quali aveva mozzato il muso. L’indagine della polizia provinciale, coordinata dalla procura di Chiavari, era iniziata infatti quando davanti ad una casa cantoniera venne trovata la carcassa di un lupo con il muso mozzato.
Il nibbio bruno usa la spazzatura per decorare il nido
Il nibbio bruno (Milvus migrans), un rapace di medie dimensioni diffuso in tutto il mondo e soprattutto in Europa, dove trascorre buona parte dell’anno per poi migrare in inverno verso il caldo africano, secondo uno studio spagnolo, pubblicato dalla rivista Science e condotto nel Parco nazionale di Doñana, nella Spagna sud-occidentale, è solito decorare il suo nido con grandi quantità di rifiuti, molti dei quali in plastica. I rifiuti usati dai rapaci per decorare il nido sarebbero, secondo gli studiosi, un simbolo di successo. “È la prima volta che questa funzione decorativa, presente anche in altre specie di uccelli come l’aquila nera e rossa, viene studiata con accuratezza” ha spiegato il direttore dello studio, Fabrizio Sergio della Stazione biologica di Doñana.
Balenottera morta sulla spiaggia del Parco di San Rossore: la carcassa verrà affondata in mare
Sara’ affondata in mare la carcassa della balena che ieri si e’ spiaggiata sull’arenile del Comune di San Giuliano Terme (Pisa), nell’area del Parco di San Rossore. La decisione, ipotizzata gia’ ieri da Arpat, e’ stata presa dopo un vertice tenuto proprio davanti alla carcassa dell’animale al quale hanno partecipato esperti dell’Osservatorio toscano cetacei, ministero dell’Ambiente, Universita’ di Siena, Firenze e Padova insieme a Parco di San Rossore, guardia costiera, vigili del fuoco, nucleo subacqueo di Livorno e corpo forestale.
Un falco vive nella biblioteca del Congresso USA
La biblioteca del Congresso degli USA a Washington è un edificio conosciuto per i suoi soffitti alti e maestosi riccamente decorati. Gli addetti alla biblioteca ci raccontano che oggi, se si guarda in alto per ammirare le decorazioni dei soffitti a volta, si può anche vedere un bellissimo e grande uccello rapace, un falco, uno Sparviere di Cooper, è stato avvistato mercoledì nella sala principale della biblioteca.
Lo Sparviere di Cooper (Accipiter cooperii) è un uccello della famiglia degli Accipitridae, è un falco di grandi dimensioni che vive nelle zone boscose e vola nella boscaglia ad una velocità che può raggiungere gli 88 km all’ora, ha ali corte e convesse che gli permettono di sferrare un rapidissimo attacco da un ramo nascosto nel fogliame di un albero.