Alcune popolazioni di questi animali marini hanno sviluppato delle tecniche peculiari di caccia. Ad esempio le orche argentine si radunano in febbraio di fronte alle spiagge dove si riproducono i leoni marini per cacciare i cuccioli ancora inesperti. La tecnica è semplice: un individuo nuota di fronte alla spiaggia con la pinna dorsale ben visibile sopra la superficie del mare facendosi quindi notare, un altro individuo tenendosi sott’acqua, incrocia dalla direzione opposta. Se ci sono cuccioli distratti che riposano sulla battigia, l’orca che si è tenuta nascosta, con una impressionante rapidità, nuota verso la spiaggia cercando di catturare la preda. In quest’impresa l’animale marino si spiaggia, ma con decisi movimenti del corpo scivola indietro riguadagnando il mare e portando con sé l’eventuale preda.
Nei loro viaggi per mare le orche vengono spesso in contatto con altri grandi animali predatori del mare, fra cui lo Squalo Bianco.
animali selvatici
Orca -2-
Una femmina di orca può riprodursi con maschi anche di diversi pod. Allora i maschi di questi animali marini, non potendo riconoscere i figli, si occupano di tutti quelli presenti nel loro gruppo.
Dopo circa 1 anno e mezzo di gestazione la femmina di orca partorisce un solo piccolo, di norma nelle acque basse, e lo porta subito vicino a uno dei suoi parenti.
Per ogni femmina di questi animali marini l’intervallo tra un parto e l’altro va dai 3 agli 8 anni, soprattutto a causa delle prolungate cure parentali. La maturità sessuale avviene nella femmina a 10 anni (quando è lunga dai 4,6 ai 4,8 metri); il maschio invece matura a 16 anni e 5,8 metri di lunghezza.
Orca -1-
L’orca (Orcinus orca) è un mammifero marino appartenente alla famiglia dei Delfinidi (Cetacei Odontoceti). Questi animali marini derivano il nome “orca” dagli antichi Romani, Orco era una divinità ctonia dei Romani.
Il peso di un maschio di orca può arrivare fino a 10 tonnellate, mentre il peso di una femmina può raggiungere circa le 7-8 tonnellate. La lunghezza è di 5-9 metri per il maschio e 4,6-8 metri per la femmina. L’orca è il mammifero marino più veloce a nuotare e può raggiungere la velocità di 55 km/h.
Questo animale marino è diffuso in tutti gli oceani e i mari del mondo e vive sia negli abissi sia nei bassifondi vicino alle coste arrivando a volte addirittura fino alle foci di alcuni fiumi.
ARF: maggio, corso di Primo Soccorso Fauna selvatica e Fauna Domestica “Non Convenzionale”
Il corso di Primo Soccorso Fauna selvatica e Fauna Domestica “Non Convenzionale” è rivolto a tutti coloro che vogliono apprendere le tecniche di primo intervento salva-vita su vari tipi di animali: uccelli, mammiferi e rettili selvatici nonché le manovre di intervento in caso di soccorso su animali da compagnia meno comuni come cani della prateria, degu, ghiri africani, petauri, cincillà, iguane…
Il corso ARF sul primo soccorso degli animali selvatici e domestici non convenzionali comprende tre lezioni teoriche coadiuvate da powerpoint e proiezioni video. Verrà data in omaggio a fine corso una dispensa cartacea. E tre lezioni pratiche sul campo, per imparare le principali tecniche di cattura e contenimento degli animali selvatici: delle specie di rettili, uccelli e mammiferi più comunemente oggetto di recupero.
Golfo del Messico: gli animali uccisi sono molti di più di quelli stimati dal governo
Il disastro ecologico del Golfo del Messico ha ucciso o fatto ammalare un numero di animali, domestici, selvatici e in via di estinzione, 200 volte superiore a quello stimato dal governo. La denuncia arriva dal Center for Biological Diversity, associazione ambientalista con sede a Tucson, in Arizona, che sottolinea come questo possa avere conseguenze sull’ammontare delle ammende che la BP dovrà versare per risarcire i danni ambientali provocati dalla fuoriuscita di petrolio da una delle sue piattaforme marine.
Nel corso di uno studio sull’impatto dell’incidente dell’associazione ambientalista si è evidenziato che il numero delle tartarughe marine ferite o uccise era di cinque volte superiore a quello ufficiale, 10 volte quello degli uccelli e 200 volte quello di varie specie di mammiferi marini. Molti di questi animali sono specie in via di estinzione.
Così le balene imparano i loro canti amorosi
I maschi delle balene megattere al largo della costa orientale dell’Australia imparano i canti di corteggiamento per ‘passaparola’, dopo averli uditi attraverso l’oceano da altre colonie della stessa specie. Lo hanno scoperto ricercatori dell’Università del Queensland, secondo i quali si tratta della prima dimostrazione di un rapido trasferimento di cultura a grande distanza fra creature non umane.
Per gli altamente competitivi maschi delle megattere, scrive l’autrice dello studio Ellen Garland sulla rivista Current Biology, questo significa la differenza fra successo e fallimento nella riproduzione.
Il canto delle balene
Il canto è un elemento cruciale nei rituali di accoppiamento e ogni anno tutti i maschi di una popolazione adottano lo stesso. Il complesso insieme di grida, gemiti e fischi del loro canto viene registrato dagli studiosi sin dagli anni 1960.
Germania: troppi cervi nelle foreste Harz
Dopo l’incredibile moltiplicazione di cinghiali, che ormai si addentrano anche nelle zone abitate della periferia di Berlino, adesso sono i troppi cervi a mettere a rischio la riforestazione delle foreste dell’Harz, la regione montagnosa che fino alla caduta del Muro era a cavallo delle due Germanie. La Sueddeutsche Zeitung scrive che per venire a capo del problema le autorità della Bassa Sassonia stanno cercando cacciatori volontari, chiamati a dar man forte alle 4 guardie forestali esistenti, che da sole non riescono ad abbattere il numero di animali necessario per riequilibrare l’ecosistema. Mentre dieci anni fa erano 3500 i cervi recensiti nelle foreste dell’Harz, il loro numero è salito quest’anno a 5mila, con il risultato che sarà necessario abbattere 1750 animali nel periodo di caccia compreso tra il 1 giugno ed il 31 dicembre.
Salvata la tartaruga gigante
E’ stata portata in salvo una tartaruga gigante che vive nel lago Hoan Kiem, nel centro di Hanoi in Vietnam. Ci sono voluti 50 volontari per recuperarla perché questo animale pesa intorno ai 130 chili. L’esemplare di tartaruga Rafetus Swinhoei è uno dei quattro sopravvissuti ed è in serie condizioni di salute, riceverà le giuste cure da veterinari esperti. Gli altri tre esemplari di questo animale selvatico si trovano in diversi zoo in Cina. Uno di questi rettili è stato avvistato da poco in un ambiente naturale in Vietnam a seguito di anni di ricerche finanziate dallo zoo di Cleveland Metroparks negli Stati Uniti. Per proteggere l’animale non hanno rivelato il punto esatto dove è stato trovato.
La tartaruga gigante Rafetus Swinhoei è caratterizzata da un guscio non rigido.
L’elefantessa Anne dopo è al Longleat Safari Park
Vi ricordate dell’elefantessa Anne, l’elefantessa asiatica da circo maltrattata ripetutamente e infilzata più volte con un forcone? Anne apparteneva ad un circo britannico, la notizia dei maltrattamenti ai danni di questo maestoso animale è stata resa pubblica grazie ad un video ripreso con una telecamera nascosta dell’Associazione Animal Defenders International (Adi) , che ha ripreso per tre settimane e mezzo le violenze fatte ai danni di questo inteligentissimo animale. L’elefantessa Annie è stata catturata da piccola, nel 1954 ed ora ha quasi 60 anni, l’animale è stato brutalmente picchiato e strattonato da un addetto alla sua sorveglianza e al suo mantenimento, in un fienile dove vengono tenuti gli animali quando il circo non è in giro per gli spettacoli.
WWF: Progetto SPECIE POLARI
A causa del riscaldamento globale, nell’Artico, il ghiaccio si è ridotto del 40% rispetto agli anni 1980 e al polo opposto i ghiacci si assottigliano sempre di più creando forti disagi agli animali. Queste regioni, una volta inviolate, ora diventano vulnerabili. I ghiacci si sciolgono e aprono un varco in zone prima inaccessibili e costituiscono una minaccia per gli animali che vivono in quei territori, le attività dei cacciatori e gli insediamenti industriali aumentano, sottoponendo queste regioni e gli animali che le abitano ad un assedio senza eguali.
Uno studio pubblicato su Nature Communication dai ricercatori dell’Università di Alberta ha annunciato il pericolo di una parziale estinzione degli orsi polari entro la metà del secolo.