Origini del Gatto

 Felis Silvestris Catus” è il nome latino con cui è conosciuto il gatto domestico, che appartiene al genere “Felis”. Il gatto domestico ha molte affinità con altre specie dello stesso genere: la lince, la tigre, il leone, la pantera.
I grandi felini (da Felis) in passato venivano annoverati nel genere “Panthera”, considerato a parte da quello dei medi e piccoli felini, per via della presenza di un piccolo osso presente alla base della lingua che gli consente di ruggire.

Piccoli e grandi felini
Un’altra differenza tra piccoli felini e grandi felini è rappresentata dal modo di fare le fusa: i piccoli felini possono fare le fusa in continuazione mentre i grandi felini devono fermarsi per riprendere fiato tra una vibrazione e l’altra.
Il ghepardo, a differenza del gatto e dei grandi felini, viene annoverato in una specie a parte, la “Acinonyx jubatus”, perché dopo poche settimane di vita non può più ritrarre le unghie che rimangono perennemente esposte come quelle dei cani.

Struttura fisica del gatto

 Il gatto è un mammifero, predatore notturno, carnivoro e la sua struttura fisica si è adattata a soddisfare i bisogni di un cacciatore di piccola o grande taglia.
Il gatto ha uno scheletro composto da circa 40 ossa in più di quello degli esseri umani, la maggior parte delle quali è nella colonna vertebrale e nella coda. Il gatto ha le clavicole piccole e uno sviluppo muscolare degli arti posteriori tale da permettergli di compiere grandi salti.
Il gatto può ruotare il capo quasi completamente, ha una vista acuta, l’iride si può dilatare al punto di far entrare la massima quantità di luce possibile e ha uno strato riflettente sul fondo dell’occhio che riflette qualsiasi raggio di luce non assorbito durante il suo passaggio attraverso l’occhio per utilizzarlo in un secondo tempo.

Udito e equilibrio
Le orecchie del gatto si muovono per percepire ogni suono anche il più debole, ha una capacità uditiva superiore e più precisa di quella di un essere umano. Non sente le tonalità basse che percepiscono i cani e gli esseri umani, ma percepisce le frequenze alte ad un livello superiore a quello dei cani e di un ottava e mezza in più a quella degli esseri umani.

I butteri

 Buttero deriva dal greco “boùtoros” (chi punge i buoi) è una sorta di custode di cavalli e buoi selvatici che in Italia troviamo in aree protette dell’Agro Pontino, della Campagna Romana, della Maremma di Lazio e Toscana.
Il mestiere del buttero era fino agli anni 1930 un mestiere importante e ambito ma oggi è praticato da poche persone e principalmente in aree protette di parchi e riserve statali e riserve regionali d’Italia. Il mestiere del buttero è legato al territorio selvaggio di aree protette specialmente acquitrinose dove la biodiversità si conserva intatta per favorire il pascolo libero di cavalli e bovini.
L’abbigliamento tradizionale del buttero comprende calzoni di fustagno, cosciali, giacca di velluto, cappello a falde larghe, pastrano e “mazzarella”, un bastone usato per stimolare cavalli e buoi.

I butteri dell’Agro Pontino
I butteri delle aree protette dell’Agro Pontino, della Campagna Romana e della Maremma di Lazio e Toscana usano delle selle dette “bardella”, “scafarda” e “sella col pallino”, tutte selle diverse da quelle che si vedono nei film di cowboy americani.

Alimentazione del gatto – parte seconda

 I gatti, a differenza dei cani, preferiscono fare più pasti di piccole quantità in un giorno, possono arrivare a mangiare fino a dieci o quindici volte al dì e preferiscono mangiare in piatti o ciotole poco profonde. I gatti amano avere ampia varietà di scelta di cibi e variare dieta nell’arco della settimana per esempio tra manzo, pollo, o coniglio o pesce. I gatti amano variare la loro dieta ed è bene alternare cibi diversi a seconda del gusto del vostro gatto.

Il gattino
Il gattino ha bisogno di un maggior apporto proteico ed energetico rispetto ad un gatto adulto a causa della crescita e dello sviluppo. La dieta del gattino deve avere un elevato contenuto proteico e lipidico: Anche la gatta in gravidanza e in lattazione necessita di un maggior apporto energetico e proteico, rispetto ad un gatto adulto in condizioni “normali”.

A.R.F. Corso di dicembre

 L’11 e il 12 dicembre 2010 l’A.R.F. (Associazione Recupero Fauna) propone un corso della durata di due giorni sulla “Gestione e Cura dei Principali Animali Domestici Non Convenzionali”, tra i quali menzioniamo i mustelidi, i petauri, i viverridi e i rapaci.
Il programma del corso è diviso in due parti. La prima parte vi guiderà al riconoscimento degli animali definiti “domestici non convenzionali”, di solito selvatici, suddividendoli in specie notturne e diurne. Si parlerà di problemi di gestione dell’animale, di problemi dell’atteggiamento del proprietario nei confronti dell’animale e dei problemi comportamentali di un animale domestico non convenzionale, come si comportano i mustelidi, e i petauri e i rapaci?. Si prenderanno in esame i comportamenti troppo aggressivi o predatori di alcuni animali domestici non convenzionali, la loro predisposizione al gioco finalizzato all’apprendimento, specialmente dei mammiferi roditori come i criceti, i cincillà, le cavie, i conigli, ecc. Verranno inoltre insegnate le norme di primo soccorso dei roditori.

Origini del Gatto

“Felis Silvestris Catus” è il nome latino con cui è conosciuto il gatto domestico, che appartiene al genere “Felis”. Il gatto domestico ha molte affinità con altre specie dello stesso

Conoscere il comportamento del gatto – Parte quarta

 Molte persone pensano che se danno molto da mangiare al loro gatto, questo lascerà in pace uccellini e piccoli animali selvatici, ma ciò non è affatto vero. Il motivo che spinge i gatti a cacciare non ha nulla a che vedere con la fame, è invece legato principalmente all’istinto di sopravvivenza.
I gatti selvatici sono cacciatori solitari e se dovessero attendere lo stimolo della fame per andare a caccia in cerca della preda rischierebbero di saltare il pasto e il deperimento fisico, perché in quel momento le prede costituite da piccoli animali selvatici potrebbero non essere disponibili.
I gatti sono sempre pronti alla caccia e quando se ne presenta l’occasione per una giusta combinazione di movimenti e suoni che scatena l’istinto naturale qualsiasi gatto, anche il felino meglio nutrito e coccolato non resiste al desiderio di scagliarsi sulla preda.

Herbal Essences sperimenta su animali in gravidanza

 La Herbal Essences produce prodotti per capelli: shampoo, balsami styiling. Nonostante il nome dall’assonanza con ciò che è naturale, ecologico, sano, pulito, i prodotti di Herbal Essences sono poco naturali e molto industriali, dei prodotti di chimica di sintesi, tanto che la ditta avrebbe dovuto chiamarsi “chemical essences”!
Ma non è tutto, la Herbal Essences fa esperimenti su animali vivi e incinta e poi uccide le mamme e i cuccioli se riescono a venire al mondo.
Uno degli elementi chimici presenti nei prodotti della Herbal Essences è stato somministrato ad animali incinta per mezzo dell’alimentazione forzata.

Gabbie anguste e tubo in gola
Ogni animale è stato messo in isolamento in gabbie anguste che hanno provocato loro ulcere ai piedi e molte altre ferite. Ogni giorno per due settimane veniva loro somministrato l’elemento chimico da sperimentare, in dosi differenti, per mezzo di un tubo infilato in bocca per far scendere il prodotto direttamente in gola.

Conoscere il comportamento del gatto – Parte terza

 Il gatto segna la sua presenza nel territorio centrale e in quello casalingo e di caccia con delle marcature odorose definendo tragitti specifici di passaggio attraverso il territorio. Tali marcature possono essere costituite da secrezioni facciali emesse con lo sfregamento del muso, oppure da urine o feci depositate come mezzo di comunicazione anziché come atto fisiologico.
Le marcature facciali vengono utilizzate anche nel territorio centrale, il gatto che strofina il muso su un mobile o su una porta sta depositando segnali odorosi che lo rassicurano e lo aiutano a familiarizzare con l’ambiente circostante. Di solito la deposizione di feci e urine per marcare il territorio non avviene nell’ambiente di casa, se succede è segno che l’animale non si sente al sicuro nel proprio ambiente del territorio centrale o vuole esprimere disapprovazione per una nostra mancanza, ad esempio la lettiera troppo sporca, o ancora perché i suoi punti fermi sono stati inavvertitamente rimossi, per esempio pulendo troppo a fondo i segnali lasciati durante lo sfregamento lungo percorsi strategici su porte e mobili.
Non dimenticate quindi che quando un gatto vi struscia il muso addosso ripetutamente sta marcando il territorio con le ghiandole facciali. E’ meglio quindi non interferire e lasciarlo fare per farlo crescere sano e sicuro e per farlo sentire a suo agio e felice.

Conoscere il comportamento del gatto – Parte prima

 Gli esseri umani considerano i gatti animali indipendenti e spesso questa attitudine all’indipendenza è considerata negativa dagli esseri umani che la associano ad una mancanza di affetto nei loro confronti, ma gli esseri umani spesso fraintendono l’affetto e la gratitudine con la dipendenza e la sottomissione anche nei rapporti tra umano e umano con grave danno al rapporto steso.
Il gatto è un animale indipendente e proprio per questo può offrire un affetto profondo e incondizionato al suo compagno umano, rispettandone l’indipendenza e le abitudini.
Ogni gatto è diverso da un altro, ha un suo carattere, il suo modo di comportarsi, le sue abitudini, proprio come ogni altro essere vivente. Ci sono gatti che vanno a spasso con i loro compagni umani, a piedi o in bici o in motorino imbracati in un apposito guinzaglio e gatti che hanno il terrore di uscire di casa!
I gatti sono però diversi dagli esseri umani, hanno delle esigenze specifiche determinate dallo sviluppato senso dell’udito, dell’olfatto, del tatto e dal loro innato istinto alla caccia.