Eccoci di nuovo a parlare della diminuzione dei ghiacciai dell’Artico, che anche questo inverno hanno toccato un nuovo picco minimo invernale a inizio marzo: appena 14, 4 milioni di chilometri quadrati. Lo rende noto il Centro Dati Usa per la neve e il ghiaccio (NSIDC) e la Nasa. Si tratta dell’estensione minima negli ultimi 38 anni, periodo nel quale le rilevazioni sono avvenute con i satelliti.
I ghiacci che coprono il Mar Polare Artico ai primi di marzo hanno raggiunto il picco minimo di estensine e – sempre secondo l’NSIDC – sia in autunno che durante l’inverno 2017 al Polo Nord si sono registrate temperature di 2,5 gradi sopra le medie stagionali.
Inoltre un satellite dell’Agenzia spaziale europea (ESA) ha rilevato che lo spessore della calotta invernale è più sottile di quello dei quattro anni precedenti e secondo i ricercatori della Nasa, la riduzione dei ghiacci artici è uno dei tanti chiari indicatori del riscaldamento globale in atto.
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Ricordiamo che già nel settembre 2016 l’estensione dei ghiacci del Polo Nord aveva raggiunto il valore estivo minimo mai registrato. Più di recente, nel mese di febbraio 2017, gli scienziati dell’ente australiano di ricerca Csiro e della US National Oceanic and Atmospheric Administration, hanno documentato un ulteriore scioglimento del ghiaccio marino attorno all’Antardite, che perde ogni anno fra 63 e 80 miliardi di tonnellate di massa, pari a 10 metri di spessore. Lo scioglimento dei ghiacci ai Poli suscita preoccupazione soprattutto per le dirette conseguenze sull’innalzamento del livello dei mari e gli altri impatti climatici, oltrechè ovviamente per il riscaldamento globale.
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