Albertini S.p.A., leader nel settore dei serramenti in legno, ha ricevuto dall’ente internazionale DNV (Det Norske Veritas) la certificazione FSC (Forest Leadership Council) della Catena di Custodia, che attesta la provenienza del legno impiegato per tutta la gamma di finestre, porte-finestre e chiusure esterne da foreste gestite in modo corretto e responsabile, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Un risultato in totale sintonia con la filosofia e i valori cui si ispira l’attività dell’azienda veronese, da sempre impegnata a conciliare la qualità e affidabilità dei prodotti con il rispetto dell’ambiente e dell’etica in ogni fase del processo produttivo.
La certificazione FSC (Forest Leadership Council) della Catena di Custodia, rilasciata dall’ente internazionale DNV, dimostra che l’azienda veronese utilizza per i propri serramenti solo legno ricavato da foreste gestite in modo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Albertini S.p.A. si conferma così all’avanguardia nel rispetto dell’ambiente e dell’etica in tutto il ciclo di produzione.
L’impegno di Albertini S.p.A. per la sostenibilità ambientale inizia ovviamente dalla materia prima, con la selezione di legnami che, oltre a garantire i migliori risultati dal punto di vista estetico e funzionale, provengano da aree boschive e forestali attentamente controllate a tutela dell’ecosistema.
Due nuove centrali nucleari in Svizzera: le importeranno dalla Francia
La Svizzera progetta due nuove centrali nucleari. Le società Axpo, Alpiq e Bkw, informa una nota congiunta, “si sono accordate sulla futura collaborazione nella pianificazione e costruzione di due nuove centrali nucleari, previste per sostituire le capacità di produzione nucleare che verranno a mancare in Svizzera e i contratti d’importazione a lungo termine con la Francia di prossima scadenza“.
Il raggiungimento dell’accordo, secondo i firmatari, “rappresenta una pietra miliare negli sforzi di garantire la futura sicurezza d’approvvigionamento in Svizzera. Axpo, Alpiq e BKW riuniranno i propri progetti in corso in un’unica società di pianificazione. In una prima fase si lavorerà parallelamente sui singoli progetti, ognuno avente medesimo valore. In un secondo tempo si decideranno le questioni legate ai siti e all’ordine di realizzazione“.
Giocattoli eco-sostenibili: come fare delle feste un aiuto per l’ambiente
Anche se Natale è passato, la corsa sfrenata ai regali ancora non è terminata. Una ricerca che tende ad accontentare soprattutto i più piccoli che, come ogni anno, attendono di incontrare Babbo Natale. Certo è che tempi sono cambiati e se una volta si desideravano bambole e giochi di società, i ragazzi di oggi hanno gusti un po’ più tecnologici e nella lista dei desideri spopolano cellulari e lettori mp3. Ma il mondo dei giocattoli ha sempre un suo fascino e complice una maggiore consapevolezza ambientale si rinnova in chiave sostenibile.
A scuola di sostenibilità: così si formano i cittadini responsabili
Dagli studenti ai professori, dai condomini agli amministratori condominiali, dalle Pmi alle Istituzioni: tutti a scuola di sostenibilità. Così a Carugate ed Abbiategrasso si formano i primi ‘cittadini responsabili’. Da dicembre 2010 ad aprile 2011 i due comuni (le prime ‘Isole Cresco’ italiane) della provincia di Milano saranno interessati da una serie di programmi formativi dedicati alle più diverse categorie di persone, con il contributo scientifico del Politecnico di Milano, Ingegneria senza Frontiere – Milano e delle varie imprese aderenti al progetto Cresco – Crescita Compatibile.
Posidonia Oceanica -parte quarta-
Recentemente le praterie di posidonia sono minacciate anche dalla competizione con due alghe tropicali accidentalmente immesse in Mediterraneo, la Caulerpa taxifolia e la Caulerpa racemosa. Le due alghe presentano una crescita rapidissima e stanno via via soppiantando la posidonia.
Da circa una ventina di anni sta sempre più prendendo piede l’utilizzo di Posidonia oceanica come indicatore biologico. L’analisi della densità dei fasci costituisce uno dei metodi di studio delle praterie.
La pianta infatti presenta tutte le caratteristiche proprie di un buon indicatore biologico:
è una specie bentonica; presenta un lungo ciclo vitale; è diffusa ampiamente in tutto il Mediterraneo; ha una grande capacità di concentrazione nei suoi tessuti di sostanze inquinanti; è molto sensibile ai cambiamenti ambientali.
Attraverso lo studio delle praterie di posidonia è quindi possibile avere un quadro piuttosto attendibile della qualità ambientale delle acque marine costiere.
Posidonia Oceanica -parte terza-
La prateria di posidonia costituisce la “comunità climax” del Mediterraneo, cioè rappresenta il massimo livello di sviluppo e complessità che un ecosistema può raggiungere. Il posidonieto è, quindi, l’ecosistema più importante del mar Mediterraneo ed è stato indicato come “habitat prioritario” nell’allegato I della Direttiva Habitat (Dir. n. 92/43/CEE), una legge che raggruppa tutti i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) che necessitano di essere protetti.
Nell’ecosistema costiero la posidonia riveste un ruolo fondamentale per diversi motivi: grazie al suo sviluppo fogliare libera nell’ambiente fino a 20 litri di ossigeno al giorno per ogni m2 di prateria; produce ed esporta biomassa sia negli ecosistemi limitrofi sia in profondità; offre riparo ed è area di riproduzione per molti pesci, cefalopodi, bivalvi, gasteropodi, echinodermi e tunicati; consolida il fondale sottocosta contribuendo a contrastare un eccessivo trasporto di sedimenti sottili dalle correnti costiere; agisce da barriera soffolta che smorza la forza delle correnti e delle onde prevenendo l’erosione costiera; lo smorzamento del moto ondoso operato dallo strato di foglie morte sulle spiagge le protegge dall’erosione, soprattutto nel periodo delle mareggiate invernali.
Posidonia oceanica -parte seconda-
Le posidonie sono in grado di assorbire i nutrienti anche per via fogliare. Spesso le piante vivono in un substrato soggetto all’anossia (mancanza di ossigeno). Per questo motivo le radici, oltre ad assicurare l’ancoraggio e l’assorbimento delle sostanze nutritive, fungono da riserva di ossigeno, prodotto per fotosintesi dalle foglie e trasportato dal parenchima aerifero.
Spesso le piante di posidonia vivono in un substrato soggetto all’anossia (mancanza di ossigeno). Per questo motivo le radici, oltre ad assicurare l’ancoraggio e l’assorbimento delle sostanze nutritive, fungono da riserva di ossigeno, prodotto per fotosintesi dalle foglie e trasportato dal parenchima aerifero.
Come tutte le Fanerogame marine, anche la Posidonia oceanica si è evoluta da Angiosperme che vivevano nella zona intertidale, al confine tra la terra e il mare, e che erano quindi in grado di sopportare brevi periodi di immersione in acqua. Quando l’impollinazione da anemofila è diventata idrofila, le piante hanno completamente abbandonato la terraferma.
Posidonia Oceanica -parte prima-
La Posidonia oceanica (L., Delile, 1813), è una pianta acquatica endemica del Mar Mediterraneo, appartenente alla famiglia delle Posidoniaceae, delle Angiosperme Monocotiledoni.
La Posidonia oceanica non è un’alga, è in tutto e per tutto un pianta ed ha caratteristiche in comune con le piante terrestri, ha radici, un fusto rizomatosoe foglie nastriformi che possono raggiungere la lunghezza di un metro unite in ciuffi di sei o sette. La Posidonia oceanica fiorisce in autunno e in primavera produce i frutti che galleggiano sull’acqua sono simili ad una drupa e vengono chiamati “olive di mare”.
La Posidonia oceanica forma delle praterie sottomarine che hanno una notevole importanza ecologica dato che formano la comunità vegetale più importante del mar Mediterraneo ed esercitano una notevole azione nella protezione della linea di costa dall’erosione. All’interno delle praterie di Posidonia oceanica vivono molti organismi animali e vegetali che nella prateria trovano nutrimento e protezione.
Le antenate della posidonia erano un tempo piante terrestri che si sono spostate a vivere nel mare intorno a 120 milioni di anni fa.
La presenza di praterie di Posidonia oceanica in salute è considerata un buon bioindicatore delle acque marine costiere.
Esperimenti sugli animali: il topo geneticamente modificato cinguetta anziché squittire
Cinguetta invece che squittire il topo Ogm creato in un laboratorio giapponese. Il roditore ‘canterino’ è stato creato per caso, ma – sostengono loro – ora potrà aiutare gli scienziati a scoprire come si evolve il linguaggio e spiegarne anche le basi genetiche. Ne sono convinti gli scienziati dell’università di Osaka che hanno ottenuto questo risultato all’interno dell”Evolved Mouse Project‘.
Un progetto realizzato dall’equipe guidata da Arikuni Uchimura che ha lavorato su alcune generazioni di topi geneticamente modificate, sottoposti a incroci multipli per capire cosa accadeva.
Premio impresa ambiente: al via il bando 2011
Sono aperte le iscrizioni al Premio Impresa Ambiente 2011, il riconoscimento rivolto alle aziende che fanno della politica verde una delle leve essenziali per essere competitive a livello nazionale ed europeo. Anche per quest’anno il premio, ‘porta d’accesso’ allo European Business Awards for the Environment promosso dalla Commissione Europea (DG Ambiente), si svolge in partnership con “Ecopolis”, la manifestazione internazionale dedicata ai temi dell’ambiente urbano e della sostenibilità promossa da Camera di Commercio di Roma e Fiera Roma con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e di Unioncamere, sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica, che si terrà dal 23 al 25 marzo 2011 alla Fiera di Roma.