Echidna -parte prima-

 L’echidna appartiene alla famiglia dei Tachiglossidi, è conosciuta anche con il nome di “formichiere spinoso”. I Tachiglossidi sono classificati come una famiglia di mammiferi ovipari inclusi, assieme agli Ornitorinchidi, nell’ordine dei Monotremi.
L’echidna è un piccolo mammifero oviparo coperto di peli ispidi e aculei, somiglia al porcospino e al formichiere del sudamerica. Il nome “echidna” deriva dal nome di un essere dell’antica Grecia, Echidna, figlia di Ceto e Forco, che ha le sembianze di donna con la parte inferiore del corpo a forma di serpente.
I Tachiglossidi vivono essenzialmente in Nuova Guinea (genere Zaglossus) ed in Australia e Tasmania (genere Tachyglossus). Si tratta di insettivori privi di denti e con il corpo ricoperto di peli e di aculei sul dorso. Le varie specie si differenziano principalmente per il colore del pelo e per la presenza di artigli. I due generi differiscono per la forma del cranio e per le dimensioni, 40 – 50 cm per i Tachiglossi e 55 – 78 cm per gli Zaglossi.

Innowattech: catturare energia dal transito dei veicoli

 Una societa’ israeliana, la Innowattech, sta sperimento soluzioni alternative sul recupero dell’energia dal manto stradale e dal traffico ferroviario. Grazie alla progettazione e sperimentazione di piastre piezo-elettriche, denominate IPEG PAD,la Innowattech, le ha dapprima inserite sotto il manto stradale per catturare energia dal transito dei veicoli e poi depositate anche lungo i tratti ferroviari.
Nel caso dell’inserimento delle piastre piezo-elettriche inserite sotto il manto stradale per catturare energia dai veicoli in transito, il risultato non e’ stato esaltante anche se pare che un chilometro di una sola corsia di autostrada possa fornire fino a 100kW di energia elettrica, sufficiente a dare energia a circa 40 case. Il problema e’ quello che, per raccogliere un’elevata quantita’ di energia, ci sia bisogno di un traffico intenso e puo’ risultare problematico il posizionamento dei generatori sotto grandi tratti di strada.
Nel caso, invece, della ferrovia il progetto della Innowattech, avviato con la Technion University e l’Israel Railway Company, e’ possibile controllare maggiormente il traffico ferroviario, la frequenza delle sollecitazioni dovute al passaggio dei treni e valutare, cosi’, i tratti dove e’ piu’ opportuno catturare energia.

Godzilla contro le baleniere giapponesi -parte seconda-

 Le unità della flotta della Sea Shepherd Conservation Society hanno scoperto nell’ultimo giorno del 2010, alle ore 15 circa australiane, le baleniere giapponesi che si trovavano a 1700 miglia dalle coste sud orientali della Nuova Zelanda. Il capitano Paul Watson ha ordinato al Gojira (Godzilla) di proseguire il pattugliamento nella speranza di arrivare alla Nisshin Maru. In zona continuano ad operare anche la Steve Irwin e la Bob Barker, per intercettare e sabotare le baleniere. Gli attivisti della Sea Shepherd Conservation Society agiscono con grande cautela per evitare di essere colpiti e uccisi dal personale armato della Guardia Costiera giapponese che si trova a bordo delle baleniere o di essere speronati dalle navi che cacciano illegalmente le balene, dato che lo scorso anno la flotta della Sea Shepherd Conservation Society ha perso il catamarano Ady Gil, speronato dalla Shonan Maru 2.
Stiamo cercando la nave-fattoria perché se la troviamo possiamo bloccare la caccia alle balene” ha detto Jeff Hansen, il portavoce di Sea Shepherd, ai giornalisti in Australia. “Possiamo salvare da 10 a 12 balene al giorno se riusciamo a bloccare lo scivolo della nave-fattoria, questa nuova imbarcazione (il Godzilla) potrà avere un ruolo determinante nel fermare la flotta di baleniere giapponesi per tutta l’estate”.

Godzilla contro le baleniere giapponesi -parte prima-

 La Sea Shepherd Conservation Society ha scatenato Godzilla contro la flotta di baleniere giapponesi nel tentativo di intercettare le baleniere giapponesi e impedire l’uccisione delle balene.
Il nome dell’imbarcazione veloce e dall’aspetto aggressivo della Sea Shepherd Society è Gojira, il nome del famoso mostro marino risvegliato da un’esplosione atomica del film giapponese degli anni cinquanta, che in inglese è stato tradotto come Godzilla.
L’imbarcazione di 35 metri circa, Gojira (Godzilla), è stata varata a Fremantle in Australia e si è unita alla Steve Irwin e alla Bob Barker a Hobart dove tutte e tre le imbarcazioni hanno iniziato il loro viaggio per le acque dell’Antartide per aspettare l’arrivo della flotta di baleniere giapponesi.
Per fronteggiare il sabotaggio della flotta della Sea Shepherd Conservation Society il Giappone ha dotato ogni singola imbarcazione della flotta delle baleniere di membri armati della Guardia Costiera giapponese.
La Sea Shepherd Conservation Society ha anche un elicottero oltre alla flotta per sabotare la caccia illegale alle balene in acque internazionali della flotta di baleniere giapponesi e nel 2010 è riuscita ad intercettare e bloccare la flotta di baleniere giapponesi prima che uccidessero delle balene, ma non ha raggiunto al nave-fattoria della flotta giapponese, la Nisshin Maru.

Polemiche sul bando Ue delle lampadine a incandescenza: si litiga sui limiti di mercurio

 E’ polemica sulla decisione della Commissione Ue di procedere con l’interdizione progressiva delle lampadine incandescenti a favore di quelle a basso consumo di energia. Un test dell’Ufficio tedesco dell’ambiente ha confermato le preoccupazioni sollevate da un gruppo di eurodeputati tedeschi, secondo i quali le lampadine ‘verdi’ si rileva una presenza di mercurio, per quanto bassa.
Su pressione di una follia climatica, si è deciso rapidamente di interdire le lampadine incandescenti, senza tenere conto della presenza di mercurio in quelle a lungo consumo“, ha protestato Silvana Koch-Mehrin, vice-presidente del Parlamento europeo, chiedendo la sospensione immediata del provvedimento. Il test ha segnalato che il livello di 0,35 microgrammi di mercurio per metro cubo tollerato potrebbe essere moltiplicato per venti in caso di rottura della lampadina. L’ufficio ha consigliato ai consumatori di privilegiare le lampadine che sono protette da un involucro di plastica ed ha sollecitato in generale l’eliminazione di questo tipo di prodotto a “medio termine”.

Benvenuti nel 2011, anno Onu delle foreste. E’ allarme deforestazione

 Alla vigilia del 2011, Anno Onu delle foreste, non cessa l’allarme deforestazione, nonostante alcuni segnali positivi. Secondo gli ultimi dati, dal 2000 ad oggi ogni anno il Pianeta ha registrato una diminuzione del patrimonio foreste equivalente all’area di un paese come il Costarica. L’area verde oggi copre il 31% della superficie globale, ma interventi di riforestazione e la naturale espansione in alcuni paesi sono riusciti in una piccola parte a ridurre la perdita netta: si parla di circa 13 milioni di ettari perduti o convertiti ad altro uso negli ultimi dieci anni, rispetto ai 16 milioni del decennio precedente. Per questo anche nei negoziati Onu sul clima pesano la riforestazione nei paesi in via di sviluppo, la salvaguardia dei polmoni verdi rimasti, ma anche misure che portino beneficio alle popolazioni indigene.

Botti di capodanno pericolo per gli animali -parte seconda-

 Ogni anno sono tantissime le segnalazioni di cani smarriti dopo Capodanno” – ricorda Ilaria Innocenti responsabile LAV settore cani e gatti – “e numerosissimi gli ingressi nei canili, soprattutto di cani e gatti investiti dalle automobili, oltre, purtroppo, agli animali morti in seguito alla fuga dovuta al panico che si scatena in loro a seguito delle esplosioni”.
Per gli animali selvatici la mezzanotte del 31 dicembre è un momento d’inferno” – aggiunge Massimo Vitturi responsabile LAV settore caccia e fauna selvatica – “il rischio maggiore riguarda gli uccelli che vivono nei pressi delle aree urbanizzate”.
I rumori assordanti provocati dalle esplosioni dei “botti” di capodanno determinano negli uccelli che riposano sui posatoi notturni, spesso in colonie molto numerose, istintive reazioni di fuga che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di essi, soprattutto per eventi traumatici, derivanti dallo scontro in volo con strutture urbane (case, lampioni, automobili, ecc.).
La LAV fa appello al senso di responsabilità dei cittadini affinché scelgano di non sparare petardi e botti di qualsiasi tipo, consapevoli delle conseguenze che possono avere sulla sicurezza propria e degli altri, cani, gatti, animali domestici e selvatici compresi, e ha stilato una lista di consigli pratici per proteggere gli animali:

Botti di capodanno pericolo per gli animali -parte prima-

 Ogni anno si trovano ancora delle persone che non hanno null’altro da fare che sparare migliaia di “botti” per, a quanto dicono loro, salutare l’anno vecchio e cacciare gli spiriti maligni! Questa usanza relativamente recente iniziata in un’epoca in cui la società non era continuamente tartassata da rumori di macchine industriali, automobili, impianti elettrici di vario tipo, oggi ha veramente poco senso tranne che la voglia di rompere le scatole al prossimo e fare in modo che gli animali muoiano di paura o per le conseguenze provocate dalla paura per i rumori improvvisi dei “botti”.
Sparare i “botti” di capodanno o fare rumori forti e improvvisi o gettare cose vecchie e pericolose dalle finestre sono tutte usanze praticate da persone prepotenti, incoscienti, arroganti e stolte, persone che non pensano ai danni che il loro comportamento irresponsabile provoca ogni anno a persone, cani, gatti ed altri animali domestici o selvatici. Ogni anno almeno cinquemila animali muoiono nella notte di San Silvestro per colpa dei “botti“. Tra questi circa 1500 sono cani e gatti, i restanti sono piccoli mammiferi o uccelli.

Controllate regolarmente il vostro cane -parte quarta-

 Un altra parte del corpo del vostro cucciolo di cane da controllare regolarmente e con attenzione sono le zampe. Se una zampa del vostro cucciolo di cane ha un problema ve ne accorgerete facilmente perché il cane la leccherà continuamente e la solleverà quando cammina. Esaminate la zampa del vostro cane con attenzione e verificate che non ci siano tagli e che non abbia nulla di conficcato fra i cuscinetti carnosi delle dita o nel pelo che li circonda. Se non trovate una ferita evidente nella zampa del vostro cucciolo di cane, ispezionate la gamba in modo accurato premendo dolcemente ogni sua parte perché il cucciolo di cane potrebbe avere una ferita interna. In questo caso dovete rivolgervi subito ad un veterinario.
Tenete sempre pulite le zampe del vostro cucciolo di cane rimuovendo semi, spine, sassolini e tutto ciò che può restare incastrato nelle zampe. se trovate qualcosa incastrata nel pelo sopra o intorno le zampe del cane, usate delle forbici con punta smussata e fate molta attenzione a non tagliare la membrana intorno ai cuscinetti carnosi.
Le unghie del cane vanno tagliate spesso perché se crescono troppo potrebbero spezzarsi e causare molto dolore al cane.