Il nucleare nel mondo: fine del Rinascimento. Terza parte

La Cina mostra chiaramente come sta evolvendo l’industria nucleare. La potenza eolica è stata moltiplicata per cinquanta durante gli ultimi cinque anni, e ha raggiunto i 63 gigawatts – GW -, ovvero cinque volte di più della capacità nucleare installata in Francia.

Il nucleare nel mondo: fine del Rinascimento. Seconda parte

I costi di costruzione di certi progetti stanno lievitando pericolosamente – per i sostenitori del nucleare -: quello dell’EPR si è moltiplicato per quattro – anche senza considerare l’impatto dell’inflazione -, quello della centrale di Watts-Bar-2 è aumentato del 60% nel corso degli ultimi cinque anni. Delle undici aziende attive nel settore della costruzione delle centrali nucleari, sette hanno ricevuto un downgrading dell’agenzia Standard & Poor’s durante lo stesso periodo.

Centrali nucleari: riserve ancora per un secolo al massimo

Dopo il picco del petrolio arriverà il picco nucleare? L’uranio, la materia prima dell’industria nucleare potrebbe diventare rara nel giro di qualche decina d’anni. Secondo le previsioni dell’agenzia dell’OCSE per l’energia nucleare e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica – insieme hanno pubblicato un rapporto in questi giorni – “le risorse in uranio identificate finora sono sempre sufficienti ad assicurare i bisogni del settore per 100 anni, al ritmo di consumo del 2010”.

Scorie radioattive: 1,3 milioni di metri cubi in Francia

Le scorie radioattive stoccate in Francia provengono principalmente dalle centrali nucleari – il 59% -, ma anche dai laboratori di ricerca – il 26% -, dalle attività militari – 11% -, dall’industria non nucleare – 3% – e dal settore medico – 1% -, secondo l’ultimo inventario pubblicato ieri dall’Agenzia nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi – si può scaricare dal sito istituzionale dell’organizzazione.