Sul corpo, dietro le zampe anteriori e prima di quelle posteriori, sono presenti due pieghe di pelle spessa. Un’altra piega più piccola è situata intorno al collo. Anche la pelle stessa è molto spessa, 10 – 16 mm, e almeno in natura sembra che non sia presente alcuna sorta di grasso sottocutaneo. Il pelo può essere sia fitto (soprattutto negli esemplari giovanissimi) che rado, e solitamente è di color marrone-rossastro. In natura è molto difficile notarlo, poiché i rinoceronti sono spesso ricoperti di fango. In cattività, invece, diventa più folto e si fa più ispido, probabilmente perché non lo strofina camminando attraverso la fitta vegetazione. Due ciuffi di peli più lunghi si trovano attorno alle orecchie e alla fine della coda. Come tutti i rinoceronti, anche quello di Sumatra ha la vista molto scarsa. Tuttavia, è piuttosto veloce e agile; si arrampica facilmente sui terreni montuosi e valica con comodità pendici scoscese e argini fluviali .
Il rinoceronte di Sumatra vive nelle foreste pluviali secondarie, sia di pianura che di montagna, nelle paludi e nelle foreste della nebbia. Predilige le regioni collinari vicine all’acqua, soprattutto vallate circondate da ripidi pendii con un fitto sottobosco. Un tempo il suo areale si spingeva senza interruzioni verso nord, fino al Myanmar, all’India orientale e al Bangladesh.
Natura e Animali
Uova alla diossina: dopo Olanda e Germania ora anche la Gran Bretagna
Continua ad allargarsi in Germania lo scandalo delle uova alla diossina, mentre aumenta la paura tra i consumatori dopo l’allarme lanciato dalla stampa di una possibile contaminazione anche del latte venduto nel Paese. Finora, le autorita’ sanitarie tedesche hanno chiuso temporaneamente 4.709 allevamenti in attesa di accertamenti, tracce di diossina sono state rilevate in altre due regioni e la societa’ al centro dello scandalo – la Harles und Jentzch – non solo sapeva della contaminazione dal marzo 2010, ma probabilmente non e’ neanche registrata. Non sorprende, quindi, che il governo abbia parlato di ”comportamento criminale” da parte della Harles und Jentzch, che produce grassi animali destinati ai mangimi.
Nuove stelle nella galassia di Andromeda: i misteri della nebulosa del Granchio
Le prime immagini delle stelle che si stanno formando adesso nella galassia di Andromeda, la più vicina alla Terra, sono state catturate dai satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Herschel e Xmm-Newton. Riprese nei giorni attorno a Natale, sono le prime immagini che vedono Andromeda ai raggi X e nell’infrarosso, “colorando” di rosso, arancio e giallo i dischi di materia della sua spirale. Gli stessi che nell’osservazioni ottiche appaiono di un azzurro che diventa sempre più sfumato e debole procedendo dall’interno verso l’esterno. Nelle immagini all’infrarosso inviate a Terra dal satellite Herschel le centinaia di miliardi di stelle di Andromeda appaiono molto brillanti e, soprattutto, risultano essere molto più numerose di quanto si immaginasse. Nelle nubi di polveri fredde si trovano veri e propri incubatori di stelle in formazione, spie di un processo che potrebbe durare centinaia di milioni di anni. Tanto è il tempo necessario prima che una stella raggiunga un’intensità tale da renderla visibile ai tradizionali telescopi. Per la prima volta, inoltre, le immagini del telescopio Herschel mostrano che le polveri della galassia sono organizzate in almeno cinque anelli concentrici.
Il rinoceronte di Sumatra -parte seconda-
Il rinoceronte di Sumatra viene suddiviso in tre sottospecie: il D. s. sumatrensis, noto come rinoceronte di Sumatra occidentale, di cui rimangono solo 170 – 230 esemplari, in gran parte distribuiti nei parchi nazionali di Bukit Barisan Selatan e Gunung Leuser a Sumatra. Altri 75 esemplari sopravvivono nella Malaysia peninsulare. I fattori che più minacciano questa sottospecie sono la distruzione dell’habitat e il bracconaggio. Tra i rinoceronti delle zone occidentali e orientali di Sumatra è presente una leggera differenza genetica. In passato gli esemplari della penisola malese venivano attribuiti ad un’altra sottospecie, D. s. niger, ma successivamente è stata verificata la loro stretta parentela con gli esemplari più occidentali di Sumatra; il D. s. harrissoni, noto come rinoceronte di Sumatra orientale o rinoceronte del Borneo, un tempo molto diffuso in tutta l’isola del Borneo; attualmente si ritiene che ne sopravvivano solo 50 esemplari. La popolazione più conosciuta risiede nel Sabah. Voci di avvistamenti non confermati, tuttavia, provengono anche dalle aree del Sarawak e del Kalimantan. Questa sottospecie prende il nome da Tom Harrisson, scienziato che negli anni ’60 lavorò intensamente a stretto contatto con zoologi e antropologi dell’isola.
Il rinoceronte di Sumatra -parte prima-
Il rinoceronte di Sumatra (Dicerorhinus sumatrensis G. Fischer, 1814), uno dei cinque rinoceronti esistenti, è una specie della famiglia dei Rinocerotidi. È l’unica specie del genere Dicerorhinus. Con un’altezza al garrese di 120 – 145 centimetri, una lunghezza di 250 centimetri e un peso di 500 – 800 chilogrammi, è di gran lunga il rinoceronte più piccolo. Come le specie africane, è dotato di due corni; quello sul naso, di maggiori dimensioni, è lungo solitamente 15 – 25 centimetri, mentre l’altro è quasi sempre ridotto a un moncone. Gran parte del corpo è ricoperta da una peluria marrone-rossastra.
Il rinoceronte di Sumatra un tempo abitava le foreste pluviali, le paludi e le foreste della nebbia di India, Bhutan, Bangladesh, Myanmar, Laos, Thailandia, Malaysia, Indonesia e si incontrava anche nelle regioni sud-occidentali della Cina, specialmente nel Sichuan. Ora è gravemente minacciato e in natura ne rimangono solamente sei popolazioni di maggiore entità: quattro a Sumatra, una nel Borneo e un’altra nella Malaysia peninsulare. Il numero degli esemplari di rinoceronte di Sumatra è difficile da valutare, poiché è una creatura solitaria che si sposta molto attraverso il proprio areale, ma è stato stimato che ne rimangano meno di 275.
Il Baiji, il delfino dello Yangtze -parte seconda-
Il lipote ha un corpo delle dimensioni di un essere umano, ha occhi piccoli e un rostro lungo e stretto. Il colore del manto del baiji sembra bianco o grigio se visto da una certa distanza, ma da vicino è grigio-bluastro scuro sul dorso e sfuma verso un bianco grigiastro sul ventre. La pinna dorsale del lipote è di forma triangolare e bassa, mentre le pinne pettorali sono larghe e piuttosto arrotondate.
Si pensa che i baiji si accoppino nella prima parte dell’anno dato che la stagione dove era avvistato il maggior numero di piccoli di lipote era da febbraio ad aprile. E’ stato determinato un tasso di natalità del 30%, la gestazione della femmina di lipote è di dieci, undici mesi e partoriscono un piccolo alla volta. L’intervallo fra una nascita e l’altra è di due anni.
I piccoli di lipote alla nascita misurano 80-90 cm circa e vengono accuditi dai genitori dagli otto ai venti mesi. I maschi raggiungono la maturità sessuale all’età di quattro anni e le femmine all’età di sei anni. I maschi maturi misurano circa 2,3 metri e le femmine 2,5 metri. Il più lungo esemplare di lipote misurava 2,7 metri. Il baiji pesa dai 135 ai 230 chili e vive in media 24 anni allo stato selvatico.
Il Baiji, il delfino dello Yangtze -parte prima-
Il lipote (Lipotes vexillifer Miller, 1918), in cinese baiji, è un delfino di acqua dolce che popolava le acque del fiume Yangtze in Cina. Il lipote è stato dichiarato estinto nel 2006 a causa dell’industrializzazione selvaggia della Cina e dell’uso intensivo del fiume come via di trasporto, fonte per le centrali idroelettriche e per le tecniche invasive di pesca. Il lipote è stato la prima specie di mammifero acquatico ad essere dichiarata estinta dopo il Leone di Mare giapponese e la foca monaca del Mare dei Caraibi negli anni 1950. Il baiji è stata la prima specie di cetaceo ad essere dichiarata estinta a causa dell’influenza dell’essere umano. Il danno irreparabile è stato causato dalla costruzione dell’immensa Diga delle Tre Gole, che ha isolato i lipoti condannandoli a fine certa. Ad agosto del 2007 le riprese effettuate da Zeng Yujiang mostrano un grande animale acquatico bianco che nuota nel fiume Yangtze. Anche se Wang Kexiong dell’istituto di Idrobiologia dell’Accademia Cinese delle Scienze ha confermato che l’animale ripreso nel video è molto probabilmente un baiji, la presenza di un solo animale, inoltre di età avanzata, non è abbastanza per dichiarare una specie salva dall’estinzione. L’ultimo esemplare vivente in acquario di lipote è stato Qi Qi, morto nel 2002.
Come medicare il vostro cucciolo
Il vostro cane potrà ammalarsi e spesso sarete proprio voi a dovergli prestare alcune cure, dovrete imparare subito come somministrargli delle pillole, fargli una fasciatura alla zampa dolorante o mettergli delle gocce nell’orecchio.
Non mischiate mai le medicine al cibo del vostro cane cucciolo o adulto, perché se il cane sta male potrebbe non finire tutto il suo cibo, o potrebbe sentire un sapore diverso dal solito e rifiutarlo. Alcuni cani riescono a scartare la medicina, se in pillola, dal cibo e lasciarla nella ciotola. Esiste una tecnica più sicura per somministrare una pillola al vostro cane, per esercitarvi usate delle caramelle per cani, datene qualcuna al vostro cucciolo e fategliela assaporare. Poi fate finta che sia una pillola: mettete una mano sopra il suo muso e sollevategli la testa, stringendola in modo da spingergli le labbra sui denti superiori e dentro la bocca. Tenete la pillola tra il pollice e l’indice dell’altra mano e usate il dito medio per abbassargli la mascella ed aprirgli la bocca. Mettete la pillola in fondo alla lingua del vostro cane. Chiudetegli la bocca e solleticate la gola dall’alto verso il basso finché non deglutisce. Ricordate di essere sempre molto gentili e rassicuranti durante tutta l’operazione.
Il nuovo cucciolo di cane si ammala
Per molte è facile intuire se il loro cane sta male, ma per coloro che non hanno mai avuto un cane prima non è spesso così facile. Il nuovo cucciolo di cane ha una personalità diversa quella di altri cani, è ancora poco prevedibile e non può essere facile capire se c’è qualcosa che non va. Dovete osservare costantemente il vostro cane quando lo controllate giornalmente e settimanalmente, specialmente se si manifestano i seguenti sintomi: perdita di appetito; improvviso calo o aumento di peso; graduale o prolungata perdita di peso; pigrizia o svogliatezza al momento di fare esercizi; eccessiva sete; orinazione troppo frequente o scarsa; feci con saìngue; diarrea; vomito persistente; eccessiva salivazione o respiro irregolare; pelo opaco.
Se notate uno di questi sintomi nel vostro cane cucciolo o adulto controllate se persistono. Saltare un pasto non significa necessariamente inappetenza e preludio di una patologia, non dovete allarmarvi, ma dovete stare in guardia e osservare se il cane continua a non mangiare per più giorni. Se vi sembra che il vostro cane stia male misurategli la temperatura.
Il Pipistrello dalla coda corta della Nuova Zelanda
Il Pipistrello dalla coda corta della Nuova Zelanda (Mystacina tuberculata Gray, 1843) è un chirottero della famiglia dei Mystacinidae. In Maori si chiama Pekapeka-tou-poto ed è uno delle due specie di pipistrelli dalla coda corta della famiglia dei Mystacinidae endemica della Nuova Zelanda. L’altra specie di Pipistrello dalla coda corta il Mystacina robusta pare sia stato avvistato l’ultima volta nel 1965.
Si divide in tre sottospecie: il Pipistrello dalla coda corta di Kauri Forest, trovato solo in due siti della regione del Northland e uno su Little Barrier Island; il Pipistrello dalla coda corta dell’Altopiano Vulcanico, conosciuto a Northland, nella parte centrale dell’Isola del Nord e a Taranaki; e il Pipistrello dalla coda corta del sud, Mystacina tuberculata tuberculata, trovato sull’Isola di Codfish e nel nordovest delle aree di Nelson e di Fiordland.
Le ali del Pipistrello dalla coda corta possono essere ripiegate in tasche laterali. Le orecchie sono grandi e appuntite, le zampe corte e muscolose e le dita terminano con artigli arcuati e appuntiti, usati per aggrapparsi alla corteccia degli alberi. La lunghezza è tra 5 e 6 cm, il peso tra 12 e 15 g.