Lo scalogno, Allium ascalonicum, è una pianta, usata in cucina e in erboristeria, coltivata bulbosa della famiglia delle Liliaceae, ora Alliaceae.
Il nome deriva dal nome dell’antico porto di Ascalona, situato nella parte meridionale dell’odierno Israele poco a nord di Gaza, da cui questa pianta usata in cucina e in erboristeria arrivò in Europa portato dagli antichi romani.
Lo scalogno è un po’ più piccolo della cipolla e spesso è composto da più piccoli bulbi uniti in un bulbo unico poco più grande, è leggermente più affusolato della cipolla e ha un colore più scuro.
Questa pianta usata in cucina e in erboristeria non fa fiori per cui la propagazione si può avere solo ripiantando i bulbi che devono essere interrati in terreno sabbioso nei mesi di ottobre-dicembre, la raccolta si effettua a partire dal mese di giugno.
Natura e Animali
WWF: Progetto SPECIE POLARI
A causa del riscaldamento globale, nell’Artico, il ghiaccio si è ridotto del 40% rispetto agli anni 1980 e al polo opposto i ghiacci si assottigliano sempre di più creando forti disagi agli animali. Queste regioni, una volta inviolate, ora diventano vulnerabili. I ghiacci si sciolgono e aprono un varco in zone prima inaccessibili e costituiscono una minaccia per gli animali che vivono in quei territori, le attività dei cacciatori e gli insediamenti industriali aumentano, sottoponendo queste regioni e gli animali che le abitano ad un assedio senza eguali.
Uno studio pubblicato su Nature Communication dai ricercatori dell’Università di Alberta ha annunciato il pericolo di una parziale estinzione degli orsi polari entro la metà del secolo.
Caccia alla Minaccia
“Caccia alla Minaccia” è un concorso fotografico ambientale il cui obiettivo è la rappresentazione, tramite fotografie, delle principali minacce ambientali che mettono a rischio la sopravvivenzadella biodiversità e del patrimonio naturale del nostro paese.
Per minaccia ambientale si intende qualsiasi attività umana o processo che ha causato, sta causando o causerà la distruzione, il degrado o il danneggiamento della biodiversità e dell’ambiente.
Ai partecipanti è richiesto di descrivere, attraverso le fotografie, una o più categorie elencate sul sito web del concorso fotogafico “Caccia alla Minaccia”, delle minacce, identificate in accordo con la classificazione internazionale proposta dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura nel 2006.
Gorilla colpiti da virus umani ai danni delle vie respiratorie
Anche i virus umani si aggiungono ai fattori di rischio per i gorilla di montagna. Questi animali selvatici sono una specie in via di estinzione che ormai vive solo in alcune riserve africane. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Emerging Infectious Diseases, secondo cui almeno due esemplari di questi animali selvatici in via di estinzione sono stati uccisi da malattie respiratorie trasmesse dall’uomo.
Lo studio è iniziato nel 2009, dopo che in una colonia di gorilla di montagna in Ruanda si è verificata un’epidemia, con 12 esemplari colpiti da tosse e raffreddore. Due di questi animali selvatici in via di estinzione, che gli esperti non sono riusciti a curare in tempo, sono morti, e le analisi hanno dimostrato che la responsabilità è del metapneumovirus umano, di un ceppo presente in Sudafrica, che ha indebolito l’apparato respiratorio degli animali rendendoli suscettibili alla polmonite batterica:
Un altro Storno di Bali con il microchip
Lo Storno di Bali è uccello lungo 25 centimetri circa che vive in un territorio molto ristretto a nord ovest di Bali ed è in via di estinzione. Poco tempo fa un altro esemplare di questo animale selvatico è stato identificato e catalogato.
Degli addetti dello zoo di Surabaya di Bali sono riusciti a catturare un altro esemplare di questo uccello in via di estinzione e a mettergli un microchip di identificazione. Quello catturato è uno dei pochi esemplari rimasti di questi animali selvatici presenti solo nell’isola di Bali. Gli studiosi stimano che siano rimasti solo 115 esemplari di questo uccello in via di estinzione.
Lo zoo Surabaya è incaricato di registrare e di mettere un microchip a questi uccelli in via di estinzione.
Lo Storno di Bali
Lo storno di Bali, Leucopsar rothschildi, conosciuto anche con il nome di Bali Startling, Rothschild’s Mynah, Bali Myna, o Bali Mynah è uno storno di media grandezza, può raggiungere i 25 centimetri di lunghezza. Questo uccello selvatico è quasi completamente bianco con una lunga e cresta che tiene prevalentemente abbassata, e punta nera sulle ali e sulla coda.
Gli esemplari adulti di Storno di Bali si cibano di frutta e insetti, tipo bruchi, cavallette, formiche, grilli, mosche, ecc., ma anche di vermi e piccoli rettili. Il nome scientifico di questo uccello in via di estinzione, Leucopsar rothschildi, gli è stato dato per in onore dell’ornitologo britannico Lord Rothschild.
Dino l’orso bruno ucciso da un cacciatore
È finita in Slovenia la favola dell’orso Dino, questo splendido animale che per più di un anno era stato re incontrastato della fauna delle prealpi vicentine è stato ucciso dal piombo di un cacciatore forse più furbo che miope che l’ha inquadrato tra le canne della doppietta, ha premuto il grilletto, sperticandosi quindi in scuse per non aver visto il collare che rendeva riconoscibile, e intoccabile, l’animale.
Dino è stato ucciso a cinque anni nei giorni in cui con i suoi due quintali e 20 di peso per un’altezza in piedi di oltre due metri era da poche settimane entrato nella piena maturità sessuale. È per questo che i vertici del Corpo Forestale Italiano sono convinti che fosse tornato in Slovenia alla ricerca di femmine assenti sull’Altopiano di Asiago e non disperano che il suo patrimonio genetico possa essere stato salvato.
Cipolla -2-
Questa pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina contiene acido solforico, il contatto con l’acido solforico provoca una immediata reazione di difesa da parte dell’occhio, consistente nella produzione di lacrime; tuttavia la maggiore quantità di secreto acquoso sull’occhio non fa che trasformare una maggior quantità di propilenossido in acido solforico, in una reazione a catena. Si tratta, comunque, di acido solforico di consistenza molto blanda, quindi non dannoso per l’organismo. È proprio per ridurre la quantità di fattore lacrimogeno liberato che una delle soluzioni adottate per tagliare le cipolle senza lacrimare consiste nel farlo sotto l’acqua corrente: il composto è molto idrosolubile per cui se ne diminuisce la volatilità.
Cipolla -1-
La cipolla, Allium cepa, è una pianta coltivata bulbosa della famiglia delle Liliaceae, ora Alliaceae. È una pianta erbacea a ciclo biennale che diventa annuale in coltivazione, con radici superficiali e con delle foglie che nella parte basale si ingrossano dando la parte commestibile. Forma un lungo stelo fiorale che porta un’infiorescenza a ombrella con fiori di colore bianco-giallastro. Il frutto è una capsula.
La cipolla è una pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina, i bulbi di cipolla e di altre piante della famiglia siano stati usati come cibo già nell’antichità. Negli insediamenti cananei dell’età del bronzo, accanto a noccioli di fico e dattero risalenti al 5000 a.C. sono stati ritrovati resti di cipolle. Le testimonianze archeologiche e letterarie suggeriscono che la coltivazione potrebbe aver avuto inizio circa duemila anni dopo, in Egitto, insieme all’aglio e al porro.
Un bello tra le bestie selvagge: il viaggio di Nat Geo Adventure tra le specie rare del Pianeta
Giovane, bello, muscoloso. E biologo. Il suo nome è Pat Spain. Va a caccia di animali leggendari che spaventano alcune delle tribù sparse ai quattro angoli del pianeta. Creature mitiche che in pochi possono dire di aver visto, ma che sono protagoniste di racconti vecchi di secoli, tramandati di generazione in generazione. Esistono veramente oppure sono il frutto dell’immaginazione dell’uomo? A queste domande cerca di rispondere Spain nella nuova serie di documentari ‘Il bello e la bestia‘, in onda ogni lunedì alle 21 a partire dal 4 aprile 2011 su Nat Geo Adventure (canale 410 di Sky).
Alla ricerca delle specie rare
Dalla Foresta Amazzonica alle giungla indonesiana al deserto del Gobi: il giovane scienziato viaggia nei posti più remoti del Terra alla ricerca di quelle specie animali che sono diventate l’incubo delle popolazioni locali. Per conoscere il proprio ambiente di indagine Spain si immerge totalmente nelle culture locali, adottandone usi e costume.