Punto di grande interesse dell’area protetta del Parco del Trasimeno è l’Isola Polvese, situata nella parte sud orientale del Trasimeno e con i suoi 70 ettari è la più estesa delle tre isole del lago. L’area protetta dell’Isola Polvese è di particolare interesse naturalistico per la presenza di una lecceta ad alto fusto, un oliveto secolare e un esteso canneto, ideale luogo di sosta e svernamento per un gran numero di uccelli acquatici con la sua ricca e varia biodiversità,. L’isola con le sue numerose testimonianze è anche molto interessante dal punto di vista storico e antropologico.
Natura e Animali
Parco del Trasimeno
Il Parco del Trasimeno è il più grande dei parchi regionali umbri. Si estende per 13.200,00 ettari nella regione Umbria, in provincia di Perugia e interessa i comuni di Castiglione del Lago, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno.
Il territorio dell’area protetta del Parco del Trasimeno si estende lungo il perimetro del lago Trasimeno e comprende tre isole: l’Isola Polvese, la più estesa, di proprietà della Provincia di Perugia, che è utilizzata come centro didattico e di studio ambientale; l’Isola Maggiore, la seconda in ordine di grandezza, in cui è un grazioso borgo di pescatori risalente al ‘400; l’Isola Minore, di proprietà privata.
Lo zifio
Lo zifio, Ziphius cavirostris, è il più largamente diffuso tra tutti gli zifidi. Questo animale marino è l’unico membro del genere Ziphius. Un altro nome comune utilizzato per indicare questa specie di cetaceo è balena dal becco d’oca, a causa della forma della testa, simile al becco di un’oca. Infatti, gli avvistamenti di questo animale marino furono interpretati, durante il Medioevo, come quelli di un mostro dal corpo di pesce e dalla testa di gufo. Questo animale marino venne descritto per la prima volta da Georges Cuvier nel 1823 a partire da un cranio ritrovato in Francia nel 1804.
Ricerca delfini “zifi” nel Tirreno Centrale
E’ stata presentata al Convegno dell’Associazione Europea sui Mammiferi Acquatici la ricerca dell’Accademia del Leviatano sugli Zifi nel Tirreno Centrale.
Lo zifio è un animale marino conosciuto anche come balena dal becco d’oca, a causa della forma della testa, simile al becco di un’oca. Infatti, gli avvistamenti di questo cetaceo furono interpretati, durante il Medioevo, come quelli di un mostro dal corpo di pesce e dalla testa di gufo. Questo animale marino venne descritto per la prima volta da Georges Cuvier nel 1823 a partire da un cranio ritrovato in Francia nel 1804.
Ippodromo inglese vieta il frustino
Frustino sì, frustino no. Si infiamma il dibattito in Inghilterra, dove le ultime gare ippiche hanno provocato forti polemiche da parte degli animalisti e non solo. Al termine dell’ultima edizione del famoso Grand National all’ippodromo di Antree due cavalli sono morti davanti a milioni di spettatori che assistevano alla gara e il fantino vincitore, Jason Maguire, ha ricevuto una squalifica di cinque giorni per «eccessivo uso del frustino». Al suo cavallo, appena giunto al traguardo, hanno dovuto dare l’ossigeno.
E fra chi difende l’uso del frustino (“whip” in inglese) e chi lo condanna, c’è già chi si schiera adottando decisioni che potrebbero a breve cambiare le gare di ippica.
Parco Regionale dei Campi Flegrei -5-
L’ area vulcanica flegrea di età quaternaria, da 2,5 milioni di anni fa ad oggi, si trova al centro del craben, la caldera. Le prime eruzioni avvenute in questa parte dell’area protetta del Parco Regionale dei Campi Flegrei risalgono alla fine del pliocene e al principio del pleistocene e possono essere distinte in tre periodi che si caratterizzano a secondo della tipo di materiale eruttato.
Il primo periodo, durato centinaia di anni, risale a 35.000 anni fa con effetti distruttivi per tutte le forme di vita e con Ia formazione di banchi di piperno e tufo grigio.
Nel secondo periodo di 11.000 anni fa si forma il tufo giallo di cui risultano costituiti i promontori di Miseno e le colline di Posillipo a Napoli.
Nel terzo periodo l’attività vulcanica fu di minore intensità.
Parco Regionale dei Campi Flegrei -4-
Sul versante costiero incluso nell’area protetta del Parco Regionale dei Campi Flegrei, le scogliere tufacee di Monte di Procida rendono unico lo scenario a testimonianza di ricorrenti cicli eruttivi di tipo esplosivo plurimillenari che rendono questi costoni veri e propri “monumenti geologici”, al cospetto di aree marine anch’esse protette. Tra le formazioni vulcaniche più famose al mondo nel territorio di Pozzuoli si trova la Solfatara, cratere ellittico ellissoidale ancora attivo. Le fumarole dell’area protetta del Parco Regionale dei Campi Flegrei danno luogo a fenomeni di continue emissioni di vapori ed esalazioni sulfuree.
Parco Regionale dei Campi Flegrei -3-
Il territorio dell’area protetta del Parco Regionale dei Campi Flegrei è espressione di un sistema vulcanico che presenta numerose bocche eruttive, alcune delle quali ancora attive, responsabili di continui cambiamenti della morfologia del territorio che insieme al fenomeno del bradisismo, determinano, ciclicamente, variazioni di livello del suolo. Tutto ciò, rappresenta un fenomeno geomorfologico terribilmente affascinante nell’evocare il respiro di una terra che vuol tenere vigili e attenti coloro che ad ‘essa affidano la propria sorte, ma dai quali spesso non viene rispettata per comportamenti irriverenti.
Parco Regionale dei Campi Flegrei -2-
Il territorio dell’area protetta del Parco Regionale dei Campi Flegrei è contraddistinto da un unico sistema vulcanico, l’archiflegreo, in continua evoluzione, l’ultima eruzione fu quella di Montenuovo del 1538; l’ultima crisi bradisismica avvenne nel 1983. La natura vulcanica dell’area protetta del Parco Regionale dei Campi Flegrei ha determinato il formarsi di importanti valori: la particolare bellezza paesaggistica e naturale la presenza di acque termali di ottima qualità, la presenza di insenature protette veri porti naturali; la copiosa presenza del tufo e della pozzolana, straordinari materiali da costruzione; un mare pescoso; una campagna fertile la cui produzione più pregiata è rappresentata dal patrimonio di vitigni originari che, unici al mondo, non hanno subito l’innesto su “piede americano”.
Parco Regionale dei Campi Flegrei -1-
L’area protetta del Parco Regionale dei Campi Flegrei si sviluppa in una vasta area situata a Nord Ovest di Napoli, si estende per una superficie a terra di 7.350,00 ettari nella regione Campania, provincia di Napoli, comuni di Bacoli, Monte di Procida, Napoli, Pozzuoli.
L’area protetta del Parco Regionale dei Campi Flegrei protegge un’area vulcanica attiva, del territorio della Campania, in continua evoluzione. Ciò ha determinato, nel corso dei secoli e nell’interazione con gli insediamenti umani, il formarsi di una incredibile varietà di valori, materiali e immateriali, unici al mondo, compresenti, in maniera inscindibile, in una porzione di territorio di limitata estensione.