Della necessita’ di un controllo della sicurezza nelle centrali atomiche ha parlato oggi anche il primo ministro Manmohan Singh in un messaggio al Parlamento di New Delhi dove ha espresso solidarieta’ con la popolazione giapponese colpita dalla doppia calamita’. I responsabili della Nuclear Power Corporation of India (NPCIL) hanno tuttavia assicurato che i siti atomici in India vantano ”i piu’ alti sistemi di protezione in base a standard internazionali e che hanno resistito a grandi disastri naturali”. Va ricordato, a questo proposito, che parte del territorio indiano si trova in una zona altamente sismica per via della collisione di due placche tettoniche. L’ultimo grande sisma risale al 2001 nello stato nord orientale del Gujarat seguito da quello in Kashmir nel 2005.
In particolare, il premier ha chiesto alle autorita’ competenti di valutare le conseguenze di grandi disastri naturali come un terremoto o uno tsunami sulla sicurezza dei reattori nucleari, che sono per la maggior parte situati sulla fascia costiera.
La sicurezza degli impianti indiani
Parlando degli standard degli impianti indiani, l’ex presidente della Commissione per l’Energia Atomica, MR Srinivasan, ha ricordato che ”gestiamo reattori nucleari da piu’ di 40 anni e sono sicuri’‘ aggiungendo che le centrali sono state costruite in zone dove non ci sono rischi di forti terremoti.
Nel suo messaggio di condoglianze, Singh ha anche annunciato che l’India e’ ”pronta ad assistere il Giappone nei soccorsi e nella ricostruzione”. In particolare, ieri, il governo ha deciso di inviare un carico di coperte di lana per i senza tetto.
Nucleare: l’India rivede la sicurezza di 20 centrali nucleari
di 25 Marzo 2011 10:00 708 views0