Un brutto incidente o un’operazione chirurgica dai quali riprendersi, una malattia neurologica o ortopedica da combattere, oppure semplicemente gli anni che passano o i chili di troppo che si accumulano: esattamente come i loro padroni, anche i cani possono contare oggi sull’aiuto della fisioterapia, in centri specializzati che si stanno diffondendo in tutta Italia per venire incontro alle esigenze dei ‘pet’. Con tecniche speciali, massaggi, riabilitazione in acqua. Rigorosamente ‘a quattro zampe’. Non più semplice riposo in cuccia, dunque, l’unico modo che in passato consentiva a Fido di riprendersi da un trauma. Ma metodologie avanzatissime, riservate in principio solo agli umani, poi agli animali da competizione come i cavalli, fino ad arrivare alle ‘mascotte’ delle case degli italiani.
La fisioterapia veterinaria
“La fisioterapia in veterinaria – spiega all’Adnkronos Salute Michela Nannotti della Clinica veterinaria Romasud – si è diffusa molto recentemente. In Italia il primo centro è stato fondato a Reggio Emilia, qualche anno fa, mentre all’estero viene utilizzata da tempo e le tecniche sono sempre più all’avanguardia“. Ma anche nel Belpaese è oggi possibile assicurare al cane vari modi per bruciare le tappe della guarigione. Di pari passo all’applicazione di nuove tecniche chirurgiche, infatti, nascono tecniche fisioterapiche ‘rubate’ al paziente umano e adattate al campo animale.
Le terapie veterinarie più diffuse in Italia
“Le applicazioni più frequenti – prosegue l’esperta – sono quelle effettuate a seguito di malattie neurologiche e ortopediche, ma anche neoplastiche, infettive, vascolari, che per cause diverse provocano problemi di movimento all’animale. Dopo un’operazione chirurgica o anche per prevenirla – spiega – si usa la riabilitazione: ernie del disco, paralisi, displasie dell’anca sono i problemi più diffusi. Ma i proprietari spesso portano il loro cane anziano” per ‘risvegliare’ la sua mobilità, “o anche un ‘pet’ affetto da obesità, per sostituire la corsa al parco, diventata impossibile, abbinando al trattamento una dieta alimentare“.
Massaggi, stretching e tapis roulant
Largo dunque alla “movimentazione attiva o passiva con massaggi e stretching, alla corsa ‘guidata’ sul tapis-roulant, all’elettro e alla biostimolazione con macchinari ad hoc e soprattutto al lavoro in acqua: con l’idrowalker, un tappeto mobile inserito in una vasca, anche i cani paralizzati e di grande taglia sono stimolati al movimento e riescono a sostenere il loro peso, cosa che normalmente non potrebbero fare. Ottenendo risultati molto più velocemente rispetto al passato“.
I costi della fisioterapia veterinaria
I costi di una seduta di fisioterapia dipendono dalla taglia del cane e dal trattamento, ma “partono da un minimo di 25 a un massimo di 50 euro a seduta“. Gli operatori che la effettuano “devono avere una laurea in veterinaria e seguire corsi specializzati in Italia o ancora meglio all’estero. Da poco è infine nato un master universitario a Pisa“, conclude Nannotti.