La Tremonti replica agli attacchi “Mai detto di voler abbattere i cani”

di Redazione 76 views0

 Riportiamo l’articolo di smentita pubblicato da La Stampa nella sua rubrica LaZampa della solrella di Tremonti riguardo al dover sopprimere i cani randagi perché il loro ricovero in canile costava troppo ai cittadini del comune di Cantù, ben 50 centesimi di euro l’anno procapite, domandandoci però cosa abbia realmente detto riguardo al canile e ai cani randagi la signora Tremonti.
Riportiamo il testo della lettera scritta dalla sorella del ministro delle Finanze per rispondere alle proteste scatenate dagli ambientalisti in seguito a una notizia pubblicata dal quotidiano “La Provincia” di Como :

Continue minacce
Ricevo continue minacce, anche di morte, per cose che non ho mai detto e che non penso. Ieri sono stata costretta a rivolgermi all’autorità giudiziaria per segnalare i numerosi messaggi e le dichiarazioni diffamatorie e minacciose che mi giungono a fronte dell’articolo pubblicato l’8 febbraio dal quotidiano La Provincia di Como in cui mi sono state messe in bocca frasi non raccolte dalla mia viva voce. Non ho mai usato le parole ammazzare, uccidere, sopprimere i cani randagi. Amo gli animali e voglio il meglio per loro.

Un grave problema
Tutto è partito dalla mia richiesta di documentazione sulla gestione economica del Canile consortile di Mariano Comense, di cui il Comune di Cantù (in cui presiedo la Commissione Bilancio) è capofila. Non sono entrata nel merito né della gestione del canile, né del lavoro dei volontari. Sul randagismo la mia posizione è questa: è un grave problema del nostro Paese. Le mie preoccupazioni sono quelle dei cittadini che ne subiscono danno. Le soluzioni, però, le devono trovare i legislatori, io faccio altro.

Fonte: La Zampa

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