Ricordate i barboncino che sarebbe stato ucciso perché la sua compagna umana aveva dimenticato di pagare un’assurda e ridicola tassa sui cani rimessa in vigore in Svizzara dal sindaco della cittadina di Reconvillier? Bene il sindaco della cittadina dice che non è mai stato ucciso nessun cane.
L’uccisione del cane perché la padrona non ha pagato la tassa è “un’invezione della stampa”. Flavio Torti, sindaco di Reconvillier, comune svizzero del Giura Bernese, smentisce sul ‘Ticino online’ il caso, diffuso dall’Agenzia Agi e ripreso anche da LaZampa, del barboncino abbattuto per punire un’evasione fiscale di 38 euro in base alla presunta esistenza di una legge del 1904.
Non è vero niente
“Non so neppure chi sia questa donna italiana. Una donna che non esiste“, dice il sindaco Torti – “Qui a Reconvillier i cani non li ammazziamo. Non è vero niente! Mi ha già chiamato la televisione Tsr. Ma ora“, continua, “sono stufo di questa storia. Abbiamo mandato un comunicato stampa già dieci giorni fa!”.
Tassa dei cani del 1904
Comunque, riporta il ‘Ticino online’ molti proprietari, spaventati si sono finalmente decisi a denunciare alle autorità comunali di possedere un cane. Alla fine del 2010, un comunicato diramato dal comune ingiungeva ai proprietari di cani di pagare la tassa annua di 50 franchi, pena la possibile uccisione dei loro cani; un procedimento, quest’ultimo, autorizzato dall’art. 4 della legge cantonale sulla tassa dei cani del 1904. Da allora, rileva il sindaco, la maggioranza dei morosi ha pagato l’arretrato.
Fonte: LaZampa