L’idea di costituire il Parco dell’Etna, per proteggere la biodiversità di un ambiente naturale straordinario ed unico in Europa, nacque nel corso degli anni ’60, da un’iniziativa sostenuta dal prof. Valerio Giacomini e da un piccolo gruppo di studiosi ed appassionati. Dopo accesi dibattiti e violente polemiche, dopo differimenti e ritardi durati oltre un decennio, ma soprattutto dopo le manifestazioni del movimento conservazionista culminate con la marcia allo Zingaro del 18 maggio 1980, l’Assemblea Regionale Siciliana vara il 6 maggio 1981 la Legge n. 98 che prevede l’istituzione di 19 riserve e la nascita di 3 parchi naturali: l’Etna, i Nebrodi e le Madonie, segnando in questo modo l’inizio della via siciliana ai parchi e della tutela dell’ambiente e della biodiversità nell’isola. Con tale legge quadro, la regione Sicilia, decise di avviare un’azione organica di tutela del territorio.
L’atto di nascita del Parco dell’Etna porta la data del 17 marzo 1987 (G.U.R.S. n. 14 del 4 aprile 1987). Il 14 agosto dello stesso anno venne costituito l’Ente di diritto pubblico per la gestione dell’area protetta, denominato Ente Parco dell’Etna con sede in Nicolosi (CT).
Nuovo modello di assetto territoriale
Il Parco dell’Etna, così come le altre aree naturali protette, si pone quale nuovo modello di assetto territoriale in grado di tutelare l’ambiente e la biodiversità in un quadro complessivo di recupero e difesa ambientale, correlato allo sviluppo eco-sostenibile dell’area sottoposta a tutela. Una conservazione attiva per concorrere alla salvaguardia e alla corretta gestione dell’ambiente, consentendo contestualmente, migliori condizioni di abitabilità e sviluppo dell’economia.
Territorio suddiviso in zone
I confini territoriali del Parco dell’Etna sono individuati nell’allegato “B” del D.P.R.S. n. 37 del 17 marzo 1987. Il territorio e suddiviso nelle zone “A”, “B”, “C” e “D” a cui corrispondono diversi livelli di tutela. Nell’area di “riserva integrale”, costituita dalla zona “A”, la natura è conservata e la biodiversità è tutelata nella sua integrità; nell’area di riserva generale, costituita dalla zona “B”, si coniuga la tutela con lo sviluppo delle attività economiche tradizionali; nell’area di “protezione a sviluppo controllato”, costituita dalle zone “C” e “D”, che si presenta notevolmente antropizzata, si persegue uno sviluppo economico compatibile con il rispetto del paesaggio e dell’ambiente.
Il Parco dell’Etna si estende per poco più di 59.000 ettari e ricade interamente nella provincia di Catania interessando il territorio di 20 comuni.
Varietà di ambienti
L’Etna è un Vulcano dove l’interazione tra le forze primordiali e la biodiversità vegetale che si sono succedute nello spazio e nel tempo, ha determinato l’evoluzione di una straordinaria varietà di ambienti e paesaggi naturali, che sono il risultato di lunghi e complessi fenomeni fisico-chimici e biologici. In funzione del tipo e della struttura delle rocce, delle condizioni climatiche e degli organismi vegetali ed animali che interagiscono con il substrato, si sono determinate le storie evolutive delle comunità viventi, piante, animali e uomini, presenti sulle sue pendici.
Per maggiori informazioni visitate il sito web del Parco dell’Etna e Parks.it.