La salvia officinale, Salvia officinalis L., è una pianta cespugliosa, perenne, lignificata, diffusamente grigia, di odore intensamente aromatico, della famiglia delle Labiatae, ora Lamiaceae.
Le foglie della salvia officinale sono intere, ovali-oblunghe. I fiori sono raccolti in spicastri apicali con verticelli di fiori distanziati con calice bruno e corolla di color viola-azzurro.
La salvia officinale fiorisce da aprile a giugno.
I frutti si formano alla base dei fiori e contengono i minuscoli semi ovoidali di colore marrone scuro.
La salvia è una pianta spontanea e cresce negli ambienti rocciosi e aridi della regione mediterranea fino a 700 metri, è una specie del bacino mediterraneo e dell’europa meridionale ed è coltivata negli orti. La salvia viene coltivta per le sue proprietà officinali, come pianta aromatica e come pianta ornamentale.
Dal latino salvere
Il nome della salvia è testimone delle virtù che gli antichi Romani le riconoscevano, deriverebbe dal latino salvere, godere di buona salute. La parola salvia ha la stessa radice del verbo salvare e della parola salus, salvezza, ma anche salute.
La salvia è stata tenuta in grande considerazione sin dai tempi più antichi, gli antichi Egizi la usavano in tisane da dare alle donne per aumentare la fertilità; la Scuola Medica di Salerno denominava questa pianta Salvia Salvatrix; la salvia era utilizata da Dioscoride e da Ippocrate, che la prescriveva anche per guarire le piaghe e da Paracelso che la adoperavano come diuretica, vulneraria e come afrodisiaco.
La salvia si usa ancora oggi per aromatizzare i cibi, per proteggere indumenti e tessuti dalle tarme, negli armadi, come cura di bellezza e per vincere i malesseri. E’ usata per curare stati di malinconia e calmare le crisi di asma.
In erboristeria
La salvia officinale in erboristeria si usa nei casi di astenia, nelle dispepsie per atonia gastro-intestinale, nelle digestioni lente e nei casi di inappetenza. La salvia rianima le forze di tutto l’organismo, è indicata per molti tipi di patologie e disturbi: apparato gastro intestinale, per le affezioni urinarie, polmonari e pleuriche. Si usano le parti aeree della pianta raccolte prima della fioritura.
In cosmetica l’estratto di salvia è un eccellente fissatore per profumi. Rafforza le gengive ed è indicato per lo smalto dei denti.
Il tujone
Il suo profumo intenso ed il suo gusto sono molto invitanti, ma non bisogna abusarne, perché la salvia contiene le stesse sostanze tossiche dell’assenzio, precisamente un chetone complesso, il tujone, ed è perciò controindicata per i temperamenti sanguigni e ipertesi e nell’assunzione in dosi elevate.
La salvia è pericolosa per le donne che allattano e bisogna evitare il contatto della pianta con il ferro.