Si spegne in Germania il reattore nucleare più vecchio del Paese ma, se i conservatori della cancelliera Angela Merkel (Cdu) vinceranno le prossime elezioni, con tutta probabilità il nuovo governo riprenderà la strada dell’ energia atomica abbandonata ai tempi dell’ ex cancelliere Gerhard Schroeder: nel frattempo, i grandi gruppi tedeschi vanno all’ estero in cerca di alleanze. Durante il governo Schroeder, infatti, è stato deciso che la Germania – che ha ancora 17 impianti attivi – uscirà completamente dal nucleare entro il 2021. L’Esecutivo della Merkel ha mantenuto il piano, ma le cose potrebbero cambiare radicalmente dopo le politiche di settembre se il nuovo governo vedrà i socialdemocratici (Spd) – contrari a questa forma di energia – in minoranza. Dalla fine della scorsa settimana, intanto, la regione Assia si trova senza energia atomica.Venerdì scorso, infatti, le autorità hanno spento il reattore A dell’ impianto di Biblis, il più vecchio del Paese, costruito nel 1974, dopo avere chiuso il reattore B (del 1976) il mese scorso.
LO SPETTRO DEL DIETRO FRONT
Ma proprio in vista di un possibile revival del nucleare nel Paese, l’ impianto di Biblis (della Rwe) non verrà smantellato. La sua chiusura viene definita temporanea, ed è stata decisa per effettuare controlli, scrive l’ agenzia stampa tedesca Dpa. E non è escluso che la centrale venga rinnovata e riaperta a seconda dell’ esito del voto del 27 settembre prossimo. In attesa delle elezioni, i grandi gruppi tedeschi non perdono tempo: la Rwe si prepara a uscire dai confini nazionali per continuare a garantire alla Germania le forniture di energia e la Siemens si avvicina all’ agenzia atomica russa Rosatom.
L’ ACCORDO SIEMENS-ROSATOM
Nel 2007 la Siemens ha firmato un memorandum d’ intesa con la Rosatom per una possibile cooperazione futura e, secondo quanto scrive il quotidiano economico tedesco Handelsblatt, la firma di una lettera d’ intenti per una cooperazione su larga scala in questo settore potrebbe arrivare già all’ inizio di marzo. “Vogliamo rafforzare il nostro impegno anche nel settore nucleare“, ha detto al giornale Wolfgang Dehen, membro del cda e capo del settore energia della Siemens. “Oggi, il mercato offre un grande potenziale“, ha aggiunto. La Siemens è uscita il mese scorso dal capitale della Areva NP, la filiale specializzata nei reattori nucleari della francese Areva, e punta adesso a un ruolo di rilievo con la Rosatom, scrive il giornale, nell’ ambito di una cooperazione strategica che potrebbe essere definita già in primavera. Il gruppo tedesco, è uno tra i principali produttori di sistemi di controllo e gestione per il nucleare, mentre la Russia è tra i più grandi costruttori di impianti nucleari al mondo, impegnata attualmente nella realizzazione di sette reattori in vari paesi.
IMPIANTI NUCLEARI IN EUROPA
Ma anche la stessa Rwe è in cerca di nuove opportunità all’ estero. Non più tardi dell’ ottobre scorso, il secondo gruppo dell’ energia tedesco, ha detto che parteciperà a “tre o cinque” progetti fuori dalla Germania. Il gruppo ha già vinto una gara per la gestione – con una quota del 49% – del secondo impianto nucleare della Bulgaria. Inoltre, lo scorso novembre ha firmato nell’ ambito di un consorzio di sei compagnie straniere, inclusa l’ Enel – un accordo per la costruzione di due reattori in Romania.
Luca 2 Marzo 2009 il 01:09
bah , a mio parere se proprio si vuoleinvestire sul nuclare bisogna farlo con i reattori di generazione IV o con i reattori stimolati , non certo con dei “””ruderi”” di generazione III+