Continua ad allargarsi in Germania lo scandalo delle uova alla diossina, mentre aumenta la paura tra i consumatori dopo l’allarme lanciato dalla stampa di una possibile contaminazione anche del latte venduto nel Paese. Finora, le autorita’ sanitarie tedesche hanno chiuso temporaneamente 4.709 allevamenti in attesa di accertamenti, tracce di diossina sono state rilevate in altre due regioni e la societa’ al centro dello scandalo – la Harles und Jentzch – non solo sapeva della contaminazione dal marzo 2010, ma probabilmente non e’ neanche registrata. Non sorprende, quindi, che il governo abbia parlato di ”comportamento criminale” da parte della Harles und Jentzch, che produce grassi animali destinati ai mangimi.
La Harles und Jentzch
Il 19 marzo scorso la Harles und Jentzch ha fatto analizzare i propri prodotti: dai test, secondo indiscrezioni di stampa, e’ emerso che i livelli di diossina erano due volte superiori alla norma, ma le autorita’ della regione – lo Schleswig-Holstein – sono state avvertite con nove mesi di ritardo, il 27 dicembre 2010. Le autorita’ regionali ”devono fare assoluta chiarezza su questo caso”, ha detto il ministro dell’Agricoltura tedesco, Ilse Aigner. Il suo portavoce e’ stato meno diplomatico: questo caso rivela un ”elevato grado di comportamento criminale” da parte della Harles und Jentzch, ha detto. E poi ha aggiunto: probabilmente l’azienda non era nemmeno registrata ufficialmente.
L’allarme tra i consumatori
Aumenta quindi il nervosismo tra i consumatori. Negli ultimi giorni, le vendite di uova, polli e carne di maiale sono crollate e presto potrebbero seguire anche quelle del latte. Un allevatore di bovini, secondo il tabloid Bild, potrebbe avere usato il mangime incriminato e secondo alcuni gli esperti e’ possibile che anche il latte contaminato – oltre alle uova, la carne di pollo e la carne di maiale – sia finito nei supermercati. ”Il mangime contaminato da diossina e’ stato dato anche alle mucche – ha detto alla Bild Manfred Santen, un chimico di Greenpeace -. Negli animali la diossina si deposita nella parti grasse, quindi anche nel latte”.
Il latte contaminato
”Al momento non e’ escluso che il latte contaminato da diossina abbia raggiunto gli scaffali dei supermercati”, gli ha fatto eco Christiane Gross, portavoce dell’associazione non governativa Foodwatch, che si batte per i diritti dei consumatori nel settore alimentare. In Italia, intanto, fonti del ministero della Salute che sono in contatto sia con le autorita’ tedesche sia con quelle europee,confermano che nessuna segnalazione di alimenti a rischio diossina dalla Germania e’ pervenuta alle nostre autorita’ di controllo. In Germania, invece, il numero di regioni colpite – secondo la stampa – e’ salito da 10 a 12 su 16, mentre in Europa finora il caso ha interessato l’Olanda e il Regno Unito, dove sono stati esportati i prodotti contaminati.