Recentemente le praterie di posidonia sono minacciate anche dalla competizione con due alghe tropicali accidentalmente immesse in Mediterraneo, la Caulerpa taxifolia e la Caulerpa racemosa. Le due alghe presentano una crescita rapidissima e stanno via via soppiantando la posidonia.
Da circa una ventina di anni sta sempre più prendendo piede l’utilizzo di Posidonia oceanica come indicatore biologico. L’analisi della densità dei fasci costituisce uno dei metodi di studio delle praterie.
La pianta infatti presenta tutte le caratteristiche proprie di un buon indicatore biologico:
è una specie bentonica; presenta un lungo ciclo vitale; è diffusa ampiamente in tutto il Mediterraneo; ha una grande capacità di concentrazione nei suoi tessuti di sostanze inquinanti; è molto sensibile ai cambiamenti ambientali.
Attraverso lo studio delle praterie di posidonia è quindi possibile avere un quadro piuttosto attendibile della qualità ambientale delle acque marine costiere.
Alga dei vetrai
In passato le foglie erano utilizzate come isolante nella costruzione dei tetti, come lettiera per il bestiame o per imballare materiali fragili, era infatti anche detta “alga dei vetrai”. In farmacologia le foglie erano usate per curare infiammazioni e irritazioni. In alcune aree del Mediterraneo ancora oggi le foglie di posidonia sono usate nell’alimentazione del bestiame. Attualmente si sta analizzando la possibilità di utilizzarle, in seguito a trattamenti particolari, per concimazione in serricultura e la produzione di biogas.
Organismi viventi più longevi
Nel 2006 è stata scoperta nelle Baleari una pianta di Posidonia lunga circa 8 km cui è stata attribuita un’età di 100.000 anni. La pianta si trova all’interno di una prateria che si estende per 700 Km² dalla zona di Es Freus, (Formentera) fino alla spiaggia di Las Salinas (Ibiza). L’identificazione della pianta è stata possibile grazie all’uso di marcatori genetici. La scoperta è stata casuale, poiché si stima che all’interno di questa prateria vivano cento milioni di esemplari della stessa specie. Si ritiene che questa pianta sia uno degli organismi viventi più grandi e longevi del mondo.