Responsabilità sociale d’impresa: vincolo o opportunità? Una domanda interessante soprattutto se si considera l’uso strumentale che spesso si fa del termine Csr. Un percorso che sicuramente racchiude un valore morale, in quanto, all’interno della collettività l’azienda gioca un ruolo non solo economico ma anche sociale. Ma fare impresa vuol dire prima di tutto ‘massimizzare il profitto’. Allora come si conciliano le due cose? Quali sono i vantaggi di un comportamento socialmente responsabile? La risposta più scontata indicherebbe la creazione della reputazione e il sostegno dell’immagine. Un valore che non è da poco vista l’importanza di fidelizzare il consumatore e di accrescere il proprio consenso tra i lavoratori. L’attenzione alle esigenze dei dipendenti, investendo in formazione e benessere, aumenta, infatti, la motivazione sul lavoro, e quindi l’efficienza e la redditività.
La responsabilità sociale d’impresa
Ma questa conclusione, per quanto la più ovvia e diretta, non è necessariamente quella corretta. Anche perché al ‘dire’ deve seguire il ‘fare’, che non sempre richiede un costo per l’azienda come l’ottimizzazione energetica, la minimizzazione dei rifiuti e il riuso, che portano alla riduzione degli sprechi e quindi ad economie di scala utili alle casse dell’impresa. Ne sono convinti molti manager, come dimostra un’indagine condotta dalla Fondazione Sodalitas che aggrega 75 imprese. Aumenta, infatti, la convinzione che la sostenibilità sia un fattore competitivo per le imprese, in grado di produrre valore economico. Per alcuni nel medio e lungo periodo, per altri addirittura nel breve. Nonostante i ritorni, tutte le imprese sono comunque concordi nel definirla una priorità etica inderogabile ben prima che una necessità economica.
Il manager della responsabilità sociale
Ed è per questo che la figura del manager della responsabilità sociale, il principale ideatore dei progetti sostenibili insieme al responsabile tecnico competente, si sta affermando sempre più nel mercato internazionale, e anche in quello italiano. Come dimostra un’indagine condotta da ricercatori dell’Università Cattolica, Stefania Bertolini e Matteo Pedrini e Mario Molteni, direttore dell’Alta scuola impresa e società (Altis) e direttore di Csr Manager Network, l’associazione nazionale che raduna i professionisti della Csr. La fonte di ispirazione dei progetti è nella maggior parte dei casi, il 64,5%, interna all’azienda, ovvero una riunione o un meeting. In genere, insieme alla sua squadra, si occupa in prevalenza delle fasi preparatorie (valutazione iniziale della rilevanza del progetto e creazioni del consenso al vertice) e di quelle conclusive (misurazione dell’avanzamento lavori, analisi dei risultati, comunicazione dei risultati, definizione dell’evoluzione del progetto).
Dal dire al fare
E per toccare ‘con mano’ cosa significa adottare comportamenti socialmente responsabili anche quest’anno è tornato ‘Dal dire al fare’, dal 28 al 29 settembre a Milano. L’occasione annuale per incontrare le più importanti realtà italiane, come Dnv Italia, Erg, Fratelli De Cecco, Henkel e Vodafone Italia, main sponsor dell’evento, attive sul tema della Sostenibilità, in un’area espositiva in cui le aziende possono presentare e vedere riconosciuto il proprio impegno.