Il governo cinese ha ordinato la chiusura di oltre 2.000 fabbriche considerate inefficienti dal punto di vista energetico, nell’ambito di una vasta strategia per ridurre i consumi di energia nel Paese. Il provvedimento, che riguarderà soprattutto vecchie fonderie e altri stabilimenti giudicati obsoleti dal governo di Pechino, verrà attuato entro la fine di settembre, e avrà un costo in termini occupazionali ancora non del tutto chiaro.
IL CONSUMO COMPLESSIVO DI ENERGIA
Secondo i dati dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), nel 2009 la Cina ha superato gli Stati Uniti per consumo complessivo di energia, nonostante il consumo pro capite sia ancora decisamente inferiore a causa della vasta popolazione del gigante asiatico. A finire sulla ‘lista nera’ del ministero dell’Industria sono state 2.087 fabbriche, perlopiù acciaierie e cementifici con processi di lavorazione a bassa efficienza energetica, situate prevalentemente nella provincia centrale di Henan e in quella settentrionale di Shaanxi.
Secondo gli analisti, il provvedimento rappresenta un passo decisivo verso gli obiettivi fissati dal governo di Pechino, tra cui la riduzione del 20% del consumo di energia per unità di ricchezza prodotta entro la fine dell’anno.
Risparmio energetico: in Cina chiuse 2087 fabbriche per inefficienza energetica
di 17 Agosto 2010 00:10 107 views0