Dal 2000 sono state denunciate 3740 persone e 131 arrestate per reati di incendi boschivi. In particolare, sono uomini appartenenti ad un contesto di ruralita’ abbandonata. Sono questi i dati emersi dal convegno organizzato dalla Fondazione Univerde a 10 anni dal decreto-legge 4 agosto 2000 n. 220 che ha introdotto il reato di incendio boschivo nel Codice Penale. In particolare e’ pari a circa 765 mila ettari l’area totale, boscata e non, percorsa da incendi negli ultimi 10 anni, a fronte di circa 1.185.000 ettari del decennio precedente, una riduzione pari quasi al 40% se non fosse per il dato eccezionale del 2007.
IL PROFILO DEGLI INCENDIARI
Altro dato importante riguarda il profilo criminale degli incendiari. I dati accumulati confermano che oltre il 96% degli incendi boschivi sono da attribuirsi ad un fattore umano (colposo o doloso) e le cosiddette cause naturali sono minime. Si tratta di “uomini, anziano per il colposo e piu’ giovane per il doloso, che appartengono ad un contesto di ruralita’ un po’ abbandonata” spiega Cesare Patrone, capo del Corpo Forestale dello Stato.
Per Patrone, dunque, “il problema non sono piu’ le pene ma l’abbandono del territorio“. L’azione del Corpo Forestale, spiega Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, “ha permesso di diminuire il numero degli incendi. Ma adesso bisogna essere piu’ determinati e dare piu’ fondi al Corpo Forestale e ai parchi nazionali. E non tagliare la risorse“. La natura, conclude Pecoraro Scanio, “deve essere difesa“.
Incendi boschivi: in dieci anni 3740 denunce e 131 arresti
di 29 Luglio 2010 05:44 90 views0