La torrida estate è infine arrivata. Gli italiani stretti nella morsa del caldo devono fare i conti con temperature percepite vicino ai 40 gradi a causa dell’umidità che arriva fino al 70%. Da uno studio incentrato sulla propensione a bere acqua potabile del rubinetto commissionata all’Istituto Cra da Aqua Italia (Associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie) federata ad Anima-Confindustria emerge che 3 italiani su 4 (74% per l’esattezza) bevono solitamente acqua del rubinetto trattata e non. La ricerca è stata svolta su un panel di 2050 individui dai 18 anni in su rappresentativi dell’intera popolazione italiana. Inoltre, emerge che il 71,1% la beve negli alberghi, bar o ristoranti. Quasi tre quarti degli italiani, quindi, gustano l’acqua in brocca, segno che le campagne di sensibilizzazione attuate recentemente hanno contribuito a creare una più ampia percezione positiva nei confronti dell’acqua a km zero.
L’ACQUA DI RUBINETTO: UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA
L’idea è rafforzata dal fatto che coloro i quali bevono acqua potabile trattata negli esercizi commerciali, rappresentano l’89,5% di coloro i quali hanno bevuto negli ultimi 12 mesi acqua potabile del rubinetto trattata e non. Le nuove generazioni, infatti, sono sempre più consapevoli delle potenzialità dell’acqua del territorio che consente un notevole risparmio economico diminuendo concretamente l’inquinamento dovuto al trasporto e allo stoccaggio dell’acqua in bottiglia.
I VANTAGGI DELL’ACQUA DI RUBINETTO
Tre italiani su quattro, quindi, scelgono di bere l’acqua del rubinetto per la comodità di averla sempre a casa o in qualunque esercizio commerciale. L’acqua potabile, poi, è sempre disponibile, fresca e a bassissimo costo (l’acqua del rubinetto costa dalle 300 alle 1000 volte meno di quella in bottiglia). Variabili, interessanti se analizzate nel contesto economico internazionale attuale.