L’Italia ha un nuovo vulcano: un nome non ce l’ha ancora, è spento da moltissimo tempo e si trova nel Tirreno meridionale, al largo della Calabria, di fronte a CapoVaticano. I ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica eVulcanologia (Ingv), in collaborazione con l’università della Calabria, l’hanno scoperto grazie alla sua “firma magnetica” contenuta nelle sue rocce. Il nuovo vulcano, che i ricercatori descrivono in un articolo in via di pubblicazione sul Journal of Geophysical Research, si aggiunge ai 28 già noti in Italia (fra attivi e non).
DOVE SI TROVA IL NUOVO VULCANO
Si trova sulla stessa faglia che ha dato origine al terremoto di magnitudo 6,7 che nel 1905 aveva colpito la Calabria, provocando oltre 550 morti e migliaia di senzatetto. E’ un vulcano spentoda moltissimo tempo (fra 670.000 e un milione di anni fa) e per gli esperti è inoffensivo: “non desta più alcuna preoccupazione”, osserva Massimo Chiappini, che fa parte del gruppo di ricerca composto da Riccardo De Ritis, Guido Ventura, Iacopo Nicolosi e Fabio Speranza.
GLI INDIZI CHE HANNO POSTATO LA SCOPERTA
Ad attirare la loro attenzione era stato un puntino rosso sulla Carta magnetica d’Italia messa a punto nel 2000, che integrava tutti i dati magnetici acquisiti nel Paese. “Un altro campanello d’allarme erano state le pomici trovate a CapoVaticano“, spiega Chiappini. Così i ricercatori hanno pensatodi approfondire ricorrendo alla tecnica dell’aeromagnetismo,più volte utilizzata dall’Ingv in Antartide e basata sull’usodi un sensore magnetico a bordo di un elicottero. I dati acquisiti in questo modo sono stati combinati con quelli esistenti in letteratura e alla fine si è riusciti a identificare il nuovo vulcano.
UN PICCOLO VULCANO
Il nuovo vulcano non è molto grande, la sua sommità si trova a 120 metri sotto il livello del mare e si estende per circa 15 chilometri. Per De Ritis “c’é una diretta sovrapposizione tra il corpo vulcanico individuato, la struttura sismogenetica e quella magnetica misurata con la tecnica aeromagnetica; tuttavia non vi è relazione diretta tral’attività vulcanica e la sismicità dell’area di CapoVaticano“. Tuttavia, rileva Chiappini, la scoperta “mette in discussione gli attuali modelli geodinamici del Tirreno e indica come i vulcani delle Eolie si estendessero verso Est ben oltre quanto fino ad oggi ritenuto“. I dati attuali posizionano il vulcanismo delle Eolie fino a poco oltre Panarea e Stromboli, mentre la presente scoperta dimostra che si estende fino alla costa della Calabria.
Giuseppe 13 Settembre 2010 il 12:13
Vorrei sapere se oltre a questo vulcano del tirreno se anche Monte Pecoraro nelle Serre Calabre era a suo tempo un vulcano