Il disastro ambientale nel Golfo del Messico è colpa degli “ambientalisti fondamentalisti” che si sono opposti alle trivellazioni sulla terraferma. A lanciare la provocazione è l’ex governatrice dell’Alaska Sarah Palin, che in uno sfogo pubblicato sulla bacheca della sua pagina di Facebook ha dichiarato che se gli attivisti per l’ambiente “non avessero vinto le loro battaglie per impedire le trivellazioni sulla terraferma, compagnie come la Bp non avrebbero dovuto mettersi a cercare il petrolio nella profondità degli oceani“.
L’ACCUSA DELLA PALIN
“Se si impedisce l’accesso alle nostre terre si trasferiscono posti di lavoro e opportunità al di fuori dell’America, verso Paesi stranieri con i quali dobbiamo poi sentirci in debito“, ha dichiarato l’ex candidata repubblicana alla vicepresidenza Usa nella sua nota, intitolata polemicamente “Ambientalisti fondamentalisti: Drill, Baby, Drill in Alaska, ora ci siete arrivati?“. Il titolo della nota fa riferimento allo slogan delle elezioni presidenziali del 2008, “Drill, Baby, Drill”, usato dai repubblicani nella loro battaglia per aprire alle trivellazioni nell’Artic National Wildlife Refuge.
LE TRIVELLAZIONI SOTTOMARINE
“Le trivellazioni sottomarine in profondita’ non rappresentano la scelta ideale per venire incontro alle esigenze energetiche del nostro Paese – ha continuato la Palin rivolgendosi agli ambientalisti – ma le vostre proteste, le vostre cause legali e le vostre bugie sulle estrazioni on-shore e su quelle sottomarine a bassa profondità hanno precluso alle compagnie aree più sicure“.
Commenti (1)