Marea nera, la Lousiana chiede aiuto a Barack Obama

di Redazione 56 views0

 Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ieri si è recato nelle zone colpite dalla catastrofe ecologica provocata dalla marea nera che è arrivata sulle coste del Golfo del Messico. Intanto, resta alto l’allarme nelle zone colpite dal disastro ambientale. L’enorme macchia nera di petrolio arrivata sulle coste della Louisana – ha dichiarato il governatore della Louisiana Bobby Jindal, che già da giovedì scorso ha dichiarato lo stato di emergenza – “non solo minaccia le nostre zone paludose e la nostra industria ittica, ma anche il nostro stile di vita“.

I COSTI DEL DISASTRO ALLA COMPAGNIA PETROLIFERA
Un allarme che il repubblicano Jindal ha ribadito a Obama. Jindall soprattutto ha insistito nel chiedere pressioni sulla Bp che, ha sottolineato il governatore, ancora non ha fornito indicazioni chiare su come intende fermare la fuoriuscita di petrolio che ormai va avanti da 10 giorni. E ha ribadito che spetterà alla compagnia petrolifera “finanziare i piani” per proteggere le comunità costiere, come ha detto anche Obama nei giorni scorsi.

GAMBERETTI AL PETROLIO
Sono ore di ansia e paura sulle coste del Mississippi, dove è atteso l’arrivo dell’onda nera. Alcuni pescatori raccontano di aver pescato già dei gamberetti che puzzano di petrolio. E temono che la marea nera possa ricoprire e rovinare per sempre le zone dove vengono coltivate le ostriche. Il vento continua a rendere comunque imprevedibili i movimenti della marea nera che ha cominciato, sospinta da raffiche di vento che spirano da sudest, a muoversi verso nord in direzione di Alabama e Mississippi. “C’è una quantità di petrolio tale da provocare gravi conseguenze alla costa, ma la vera domanda è dove e quando“, ha affermato l’ammiraglio Thad Allen, comandante della Guardia Costiera che il presidente Obama ha nominato comandante delle operazioni di risposta al disastro nazionale.

CHI RISPONDERA’ DEL DISASTRO?
Oltre alla visita di Obama, ieri si sono dati incontro anche i procuratori generali dei quattro stati che hanno dichiarato l’emergenza (Florida, Mississipi ed Alabama, oltre alla Louisiana), più quello del Texas, per discutere le opzioni legali che hanno per rispondere al disastro.
La fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Deepwater Horizon della Bp va avanti dal 22 aprile scorso quando la piattaforma è esplosa, uccidendo 11 operai.

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