Una camicia da uomo rinchiusa nell’armadio o da mettere via che rinasce a nuova vita diventando un vestitino, una gonnellina, un pantaloncino per figli e nipoti. Accade a Roma, dove Paola Salzano e Flaminia Leoni Skibinski lanciano il nuovo marchio abbigliamento per bambini Byd, in via Monti della Farnesina 79, inaugurando un negozio-laboratorio all’insegna del riciclo.
Un’intuizione partita da lontano. “In uno dei miei ultimi viaggi, ho conosciuto in Bangladesh Lavly, una bambina di 12 anni rimasta gravemente ustionata nell’incendio di una fabbrica dove lavorava – racconta all’ADNKRONOS la Salzano -. Aveva il viso deturpato, le mani ferite. Lavorava 10-12 ore al giorno per 10 euro al giorno in una fabbrica per un marchio americano. E come lei ho conosciuto tanti bambini“. Cosi’, una volta tornata a Roma, ha sentito di dover far qualcosa.
RICICLARE I VESTITI
Diventata mamma, ha usato camicie da uomo per cucire vestitini per sua figlia e così è nata l’idea di Byd, che veste bimbi da 9 mesi a 8 anni.
Nel negozio – laboratorio entri con la tua camicia con la quale verrà confezionato un vestitino, un abito da bambino. E chi vorrà cimentarsi in prima persona col cucito potrà mettersi alla prova, realizzandolo insieme alle esperte camiciaie. Proprio continuando a guardare al Bangladesh, Salzano e Leoni Skibinski hanno anche tenuto un’asta il cui ricavato andrà in favore dell’associazione Bangladesh Center for Workers Solidarity, che sostiene i bambini e le lavoratrici in condizioni di estremo sfruttamento.
“Battute all’asta, tra le altre, le camicie personali e autografate di Mogol, Valentino Rossi, Giancarlo Fisichella, Giuliano Ferrara, Paolo Bonolis, Alessandro Preziosi, Raoul Bova, Fiorello, Niccolo’ Ammaniti e Jovanotti, che ci ha dato una camicia dei suoi concerti super personalizzata – conclude Salzano -. E’ un modo per raccontare questa parte piu’ importante del nostro progetto. E devo dire che, con grande piacere, che la risposta è stata pronta“.
NON SOLO MADE IN ITALY
”Noi privilegiamo il made in Italy ma dall’estate avremo anche t-shirt indiane super controllate nei tessuti, nella filiera e nella manodopera. Vogliamo dimostrare che si puo’ fare profitto anche nel rispetto delle persone“.