Nucleare: arriva il via del Governo per i criteri di individuazione dei siti

di Redazione 55 views0

 Delineato il percorso e i criteri per il ritorno del nucleare in Italia. Il Cdm, ottenuti i previsti pareri, ha infatti approvato oggi in via definitiva il decreto legislativo che individua il percorso da seguire per riavviare il nucleare e che porterà a cominciare i primi lavori nei cantieri nel 2013 e la produzione di energia elettro-nucleare al 2020.

I NUOVI IMPIANTI NUCLEARI IN ITALIA
Con l’approvazione del decreto, il Governo ha definito il quadro normativo di riferimento per i soggetti che intenderanno realizzare i nuovi impianti nucleari. Con la prossima nascita dell’Agenzia per la sicurezza nucleare e la predisposizione della strategia nucleare, gli operatori potranno proporre i siti per la realizzazione degli impianti e presentare i progetti per le relative autorizzazioni. Il decreto definisce criteri generali, procedure, vincoli e benefici per la realizzazione di impianti nucleari.

I SITI DEGLI IMPIANTI NUCLEARI
Per quanto riguarda i siti, il decreto individua i criteri generali per l’idoneità dei territori ad ospitare un impianto. Saranno le imprese interessate ad indicare i siti, che dovranno rispettare le caratteristiche previste dalla normativa. Sul fronte delle procedure autorizzative, il processo si basa sull’autorizzazione unica per la realizzazione e l’esercizio di ogni singolo impianto che prevede un massiccio coinvolgimento delle Regioni interessate. Il decreto, inoltre, prevede la più ampia partecipazione delle Regioni, degli enti locali e delle popolazioni, anche attraverso consultazioni, sulle procedure autorizzative, sulla realizzazione, sull’esercizio e sulla disattivazione degli impianti nucleari, così come sulle misure di protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione e la salvaguardia dell’ambiente.

I BENEFICI ECONOMICI PER LE POPOLAZIONI
Il decreto stabilisce che vengano riconosciuti benefici economici per le popolazioni, le imprese e gli enti locali dei territori interessati dalla realizzazione di impianti nucleari. Tali benefici sono a carico dei soggetti coinvolti nella costruzione e nell’esercizio degli impianti. Concretamente i benefici dovrebbero consentire la riduzione della spesa energetica dei consumatori finali del territorio interessato, della Tarsu, dell’addizionale Irpef, dell’Irpeg e dell’Ici. Per quanto riguarda lo smantellamento degli impianti e del deposito, i costi relativi allo smantellamento degli impianti a termine esercizio sono a carico degli stessi operatori che hanno realizzati le stesse installazione per il tramite di un apposito fondo. Lo smantellamento è affidato a Sogin. Il decreto, inoltre, prevede la creazione di un deposito nazionale realizzato in un più ampio parco tecnologico che conterrà anche un centro di ricerca sul trattamento delle scorie nucleari.

I CRITERI DI SICUREZZA
Il provvedimento si caratterizza per due aspetti: la trasparenza e il rispetto assoluto della sicurezza delle persone e dell’ambiente”, spiega, in una nota diffusa dopo il via libera, il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola. La trasparenza, sottolinea il ministro, ”vuol dire il coinvolgimento della popolazione e delle istituzioni in tutte le fasi decisionali, di cui verrà continuamente data evidenza. Con il secondo aspetto i nuovi impianti saranno tenuti a rispettare i più elevati criteri di sicurezza relativi alla tutela della salute della popolazione e alla protezione dell’ambiente”. Tale assoluto rispetto, aggiunge Scajola, ”sarà sottoposto a rigorosa valutazione”.
Per il ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo, il decreto ”conferma la scelta del Governo di operare sul nucleare puntando sulla massima sicurezza e sulle più attente tutele dell’ambiente”.

LE VOCI CONTRO
Di tutt’altro avviso il Pd. “Il Governo insiste su una scelta sbagliata che però vuole nascondere agli elettori“, afferma Ermete Realacci, responsabile Green economy del Partito democratico. Per Realacci, l’impostazione del Governo richiede “un forte impegno dello Stato che stravolge il mercato elettrico, fino a prevedere una campagna di propaganda pro-nucleare, e l’espropriazione dei territori e delle regioni sulla scelta dei siti“.
Secondo il presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli, “il Cdm ha dato il via libera ad una clamorosa truffa ai danni dei cittadini italiani, perché il nucleare non solo è dannoso per l’ambiente e la salute ma è anche insostenibile dal punto di vista economico”. Bonelli stima che “questa operazione del ministro Scajola porterà ad un aumento del 15% delle bollette”.

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