Cofely, la società del gruppo Gdf Suez specializzata in servizi energetici, si è aggiudicata il contratto per la progettazione e gestione di una centrale di trigenerazione della potenza complessiva 2,4 MW che produrrà energia termica da utilizzare nel ciclo industriale di essicazione della pasta per il Pastificio Antonio Amato di Salerno. Nei prossimi due anni, Cofely, si legge in una nota, consentirà all’azienda di ridurre la propria bolletta energetica del 20%, di diminuire il consumo di energia primaria di oltre 1.000 Tep annui e di ridurre le emissioni di CO2 di circa 2.100 tonnellate all’anno.
ENERGIE PULITE
Il contratto, del valore complessivo di circa 26 milioni avrà una durata di 10 anni (rinnovabili) per l’impianto di trigenerazione e di 20 anni per la parte relativa all’impianto fotovoltaico. Per assicurare la produzione di energia elettrica dello stabilimento, Cofely si occuperà, quindi, anche della posa e della gestione di un impianto fotovoltaico che sarà composto da 750 moduli per una potenza complessiva di 100 kW e verrà installato sul tetto dello stabilimento per una superficie complessiva di 1.200 metri quadrati. Inoltre, nell’ambito di questo progetto, Cofely si occuperà anche della riqualificazione energetica del sito produttivo tramite l’adeguamento funzionale e normativo degli impianti esistenti e la manutenzione degli impianti ausiliari di stabilimento. La consegna dell’impianto è prevista per l’autunno del 2010.
ALTRI PROGETTI PER IMPIANTI COMPLESSI
Il progetto per il Pastificio Amato rafforza ulteriormente l’expertise di Cofely nella progettazione e gestione d’impianti energetici complessi e di soluzioni energetiche integrate e durevoli. Nel sud del Paese, oltre alla gestione integrata di un impianto di trigenerazione da 5 MW a servizio dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, sono in fase di sviluppo gli importanti progetti dell’Università della Magna Grecia di Catanzaro (5 MW), dell’Ospedale Annunziata di Cosenza (1,5 MW), della struttura ospedaliera di Rossano Calabro (1,5 MW), dell’Ospedale Papardo (1 MW) e del Policlinico a Messina (4 MW).