Alcune case produttrici di cosmetici (Estée Lauder, Lancôme, Maybelline) hanno recentemente lanciato sul mercato il mascara che vibra: non offre niente di speciale, ha un impatto negativo sull’ambiente e costa fino al 50% in più rispetto ai normali mascara. Questo il parere di Altroconsumo, che ha affettuato un test pratico per capire quanto c’è di vero nella pubblicità.
IL TEST SUL MASCARA VIBRANTE
Secondo i produttori il mascara oscillante ci farà avere ciglia mozzafiato, allungate e ridisegnate come non mai. In pratica, lo spazzolino di questo mascara (cosmetico noto anche come rimmel) vibra da sé, grazie a un motorino e una piccola pila. La vibrazione però non può fare tutto da sola, per applicare il mascara è necessario comunque un movimento manuale. Altroconsumo ha chiesto ad alcune donne di provarli: in generale l’applicazione è semplice, ma fastidiosa; l’effetto è soddisfacente, ma tutt’altro che rivoluzionario.
UN COSMETICO CHE DANNEGGIA L’AMBIENTE
La vibrazione dello spazzolino è garantita da una batteria: questo prodotto è quindi un RAEE (rifiuto elettrico ed elettronico) e andrebbe consegnato a fine vita alla piazzola ecologica, perché è pericoloso mescolarlo ai rifiuti indifferenziati. In etichetta si dice che deve essere smaltito correttamente, perché la legge lo impone; ma, alla domanda diretta di Altrocosumo, diversi negozianti hanno risposto che possiamo buttarlo nella spazzatura normale. Un grave pericolo per l’ambiente e per la nostra salute. Peggiora l’impatto ambientale anche la confezione eccessiva: Estee Lauder presenta il suo Turbolash in una scatola di cartone, con foglietto illustrativo e un ulteriore pacchetto copri scatola.
IL COSTO
Il costo, paragonato al mascara equivalente della stessa marca, è più alto mediamente del 50%. In conclusione: serve davvero un mascara a motore? Secondo Altroconsumo, no.