Il cane è fermo dietro l’ ostacolo di partenza, senza guinzaglio nè collare. Il conduttore si allontana di qualche passo per guadagnare terreno rispetto allo scatto bruciante del suo partner. Un attimo di suspence e poi, al segnale del giudice, tutta l’ energia e la tensione si scaricano in una corsa in coppia di 30-40 secondi, tra salti, tubi, passerelle e altalene, per concludersi con un applauso del pubblico nel momento in cui il cane supera l’ ostacolo di uscita.
Questo, in sintesi, è l’ Agility: una breve esibizione di grande dinamismo e coordinazione, fisica e mentale, di cane e conduttore.
I CANI COME PICCOLI CAVALLI
A prima vista sembra una cosa semplice, ma l’ emozione quando si affronta il percorso è molto intensa. Ispirata ai concorsi ippici dove cavallo e cavaliere affrontano percorsi a ostacoli cercando di accumulare il minori numero di penalità, l’ Agility è nata in Inghilterra circa trent’ anni fa e si è rapidamente diffusa quasi in tutto il mondo, arrivando a contare, soprattutto nei paesi anglosassoni, decine di migliaia di praticanti. Il successo dell’ Agility, osservando una gara, è facile da spiegare: è indubbiamente divertente, spesso entusiasmante (soprattutto grazie all’ abilità di molti cani apparentemente nati per questo) e, per chi la pratica, assai coinvolgente.
Sport “da cani”: Agility
di 10 Dicembre 2009 00:10 178 views0